Quarantena da coronavirus: l’impatto psicologico che lascerà
Quarantena da coronavirus: c’è da preoccuparsi?
Oggi non si fa altro che parlare del Coronavirus… come potrebbe essere altrimenti? Siamo tutti in attesa di capire quando tutto questo finirà e potremo finalmente riprendere in mano la nostra vita e ritrovare i nostri affetti.
Per questo, siamo incollati al televisore e leggiamo le varie notizie pubblicate sui vari social: per sapere se il numero dei contagi sta diminuendo e se riusciremo finalmente a vedere una luce in fondo al tunnel.
Eppure, ancora oggi siamo immersi in questa situazione che avrà fine solo dopo un vaccino.
Ma siamo sicuri che tutto questo finirà davvero? Siamo sicuri che l’emergenza sanitaria che stiamo vivendo, non lascerà degli strascichi, da un punto di vista psicologico?
Secondo alcuni psichiatri e psicologi, una volta che ci saremo messi alle spalle questa emergenza sanitaria, avremo un picco di disturbi post-traumatici.
L’isolamento forzato e la quarantena da Coronavirus: che conseguenze?
Se facciamo riferimento ai precedenti sulle quarantene dovute alla Sars, in Australia e Tawain, ci rendiamo conto di come quattro settimane di quarantena siano state in grado di generare nel 28% della popolazione sintomi da stress post-traumatico.
Dalla stessa ricerca si è evinto come, anche dopo tre anni dalla quarantena, il 10% dei soggetti abbia sperimentato sintomi di depressione acuta, a causa del trauma dell’isolamento non elaborato.
Leggendo questi dati, non dobbiamo certo stupirci se, ad oggi, alcuni esperti avanzano ipotesi non proprio felici, circa le conseguenze psicologiche che il Coronavirus porterà con sé.
La presenza di danni psicologici è già evidente oggi, soprattutto per il personale medico: circa il 34% sembra aver già sviluppato stress post-traumatico, dovuto all’isolamento forzato e al lavoro in eccesso a cui è stato sottoposto prima del contagio… per non parlare del resto della popolazione che oggi soffre d’insonnia e di ansia.
Cosa ci lascerà fra uno, tre o otto anni? Avremo solo conseguenze negative, oppure qualcosa di positivo potrà esserci?
Conseguenze a lungo termine del Coronavirus: disturbi psicologici
La maggior parte di noi, in questi giorni, sta sperimentando sentimenti di paura e ansia, proprio perché il Coronavirus rappresenta una minaccia per noi e per la nostra sopravvivenza; di conseguenza, un eccesso di ansia non può che farci essere più irrazionali, impulsivi, e quindi meno lucidi e concentrati.
Secondo alcuni esperti, questo isolamento prolungato produrrà conseguenze anche dopo la quarantena: si potranno infatti poter sperimentare sentimenti di depressione, deficit attentivi, di memoria e nei casi più gravi, pensieri paranoici.
Sensazioni di paura e angoscia possono affliggere la condizione psicofisica delle persone e aggravare malattie già in corso.
Secondo un recente articolo, pubblicato su “The Lancet – Psychiatry”, il rischio maggiore post pandemia, sarà proprio quello di sperimentare paura incontrollata, stress e ansia.
Su questa linea sembrano viaggiare anche altre ricerche che hanno evidenziato come la quarantena da Coronavirus, a lungo andare, possa portare a sperimentare confusione, rabbia, paura ed abuso di sostanze, disturbo acuto e post-traumatico da stress.
Ma la cosa più preoccupante è che questi sintomi perdureranno a lungo, anche a quarantena finita.
Probabili ripercussioni sul nostro modo di pensare e relazionarci
Un’ipotesi che sembra sempre più prendere piede, riguarda il rischio di continuare a mantenere le distanze a livello sociale, anche quando sarà tutto finito, come meccanismo di difesa: insomma, continueremo ad essere distanti, anche quando potremo essere vicini.
Impareremo a dare valore a ciò che conta davvero? Tutto questo non lo sappiamo: ciò che è certo è che questa esperienza lascerà in noi delle tracce con la consapevolezza che, di fronte a queste cose, nessuno è immune.
Consiglio per limitare la comparsa di conseguenze psicologiche negative?
Reinventiamoci, lasciamo da parte l’odio, le invidie e cerchiamo di essere più solidali. Ritroviamo la voglia di immaginare e di fare.
Non facciamoci seppellire dalla noia di questi momenti: cerchiamo di prendere questo momento come qualcosa di costruttivo per noi e per chi ci sta accanto.
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