Con la convivenza forzata ho capito di non volere più il mio partner

Con la convivenza forzata ho capito di non volere più il mio partner

Lasciare il partner dopo la convivenza

Sono stati giorni lenti questi, giorni di attesa e preoccupazione, per quello che sarebbe stato il nostro futuro, sotto tutti i punti di vista.

Il Coronavirus, in un certo senso, ci ha privato delle nostre abitudini e questo per alcuni è stato un momento per capirne di più, circa la propria vita e i propri rapporti. Quale miglior momento questo, se non per pensare a quella che è la nostra vita personale, sociale.

Sicuramente, qualcuno avrà pensato proprio questo, arrivando anche a delle conclusioni definitive, come quella di lasciare il proprio partner.

Coppie in crisi, durante la quarantena

Come stupirsi: l’amore ha bisogno anche di pelle, di contatto, di condivisione e molte coppie, stando lontane, non hanno potuto lasciarsi andare a tutto questo.

Molti innamorati sono stati lontani, e non tutti sono riusciti a superare questo momento di distacco: c’è chi ha preso consapevolezza che il proprio rapporto era solo un’abitudine, chi si è riscoperto piacevolmente libero, senza l’altro o ancora chi non ha sentito la mancanza del proprio partner, come invece era normale che fosse.

Insomma: il coronavirus e la convivenza forzata, in un certo senso, hanno fatto aprire gli occhi, e non solo alle coppie lontane… pensate anche a quelle che hanno convissuto, in modo forzato, 24 ore su 24 e sono arrivate alla stessa conclusione…

Convivenza forzata: non l’amo più e voglio lasciare il partner

La convivenza forzata, in un certo senso, proprio come la lontananza, ha reso tutto un pò più chiaro: quando saltano le proprie abitudini, è più facile rendersi conto di quello che appunto era solo un’abitudine e di quello che non lo era.

Anche se si passano molte ore insieme: anzi, proprio il fatto di aver condiviso la stessa casa, per cosi tante ore, per cosi tanti giorni e mesi,  può essere stato utile ad una coppia, al fine di capire se desiderava davvero stare insieme o meno, poichè certe cose, o la rafforzano, o la distruggono.

Motivazioni alla base della scelta di voler lasciare il partner

Sarà capitato a molti, durante la quarantena, di essersi resi conto di non volere più il proprio partner: questo perché durante una convivenza forzata, possono venir fuori degli aspetti dell’altro che magari prima non erano evidenti, possono venir fuori delle dinamiche relazionali, che non c’erano e che magari non ci piacciono.

Insomma, si può arrivare ad avere la consapevolezza che quello che stiamo vivendo non ci piace: come una lente d’ingrandimento, la convivenza forzata può aver aiutato molti partner a capire che, forse, era arrivato il momento di cambiare strada.

Soprattutto in un periodo, come quello che stiamo vivendo tutti: il virus ha cambiato la nostra scala di priorità, il nostro modo di vedere le cose, le relazioni e la vita in generale: vogliamo vivere le cose a 360 gradi e magari qualcuno si sarà reso conto che non era giusto accontentarsi, perché la vita è imprevedibile… e spesso è meglio vivere di rimorsi che di rimpianti.

Rottura di equilibri esistenti

La situazione della quarantena, in un modo o nell’altro, ha messo in discussione gli equilibri di tutti: pensate a due partner che vivono insieme, da poco o da tanto tempo, non importa. Avranno organizzato in un certo modo la loro vita di coppia, no? Un modo che sicuramente presuppone la presenza dell’altro, ma anche l’assenza.

In questo periodo, non è stato possibile sperimentare l’assenza, convivendo tanti mesi insieme in una maniera così forzata, senza la possibilità di uscire e questo non ha potuto che complicare il tutto: poiché la giusta distanza in amore è indispensabile per mantenere un buon equilibrio di coppia.

Al contrario, un abuso temporale dell’altro e una convivenza forzata come questa, non possono che facilitare, o aver facilitato, liti e confronti accesi, sino ad arrivare a manifestare una sorta di intolleranza verso l’altro.

Insomma, la condivisione degli ambienti della casa, la gestione di essi, la mancanza di assenza, la continua presenza, possono aver potuto generare tensione, ansia, ma anche nuove consapevolezze.

Impatto psicologico e relazionale del Coronavirus e della quarantena

Diciamo che il virus, sicuramente, ha messo in pausa tante cose, ma in alcuni di noi ha fatto risvegliare nuove convinzioni, da un punto di vista psicologico. Ci ha permesso di capire cosa vogliamo, e cosa non vogliamo soprattutto. In alcuni di noi, ha fatto maturare la convinzione di non amare più e di voler lasciare il partner. Alcuni equilibri, sono andati a rompersi: ma ogni fine presuppone sempre un inizio.

Riconoscere di voler star soli è proprio questo: un inizio, dal quale partire per capire cosa davvero vogliamo per la nostra  vita. E chi vogliamo accanto.

E questo succede proprio di fronte alle situazioni limite: quelle che ci portano a riflettere e ci sbattono in faccia la realtà.

Quella realtà, che fino a pochi giorni prima, non riuscivamo, magari, a vedere o non avevamo il coraggio di accettare. La quarantena, è stata proprio una situazione limite, che ha permesso a molti di prendere una decisione, laddove non c’era il coraggio di farlo. E ad altri, ha dato la possibilità di maturare nuove consapevolezze, le stesse, che nella vita quotidiana frenetica che siamo soliti vivere, non avevano la possibilità di emergere.

Le stesse possibilità che invece ora ci sono state date da una situazione che non abbiamo scelto, ma che in un modo o nell’altro ci ha cambiato.


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