Effetto coronavirus: gestire i pensieri negativi sulla ripartenza

Effetto coronavirus: gestire i pensieri negativi sulla ripartenza

Effetto Coronavirus e l’influenza sui pensieri

Oggi, stiamo vivendo la fase 2 cercando di andare avanti, a piccoli passi, potendo usufruire di piccole libertà che stiamo conquistando, con sacrificio e consapevolezza.

Il governo ci ha concesso delle piccole “pillole di libertà”: la visita ai congiunti, l’attività sportiva presso i parchi, passeggiate e spostamenti anche al di fuori del proprio comune, ma all’interno della propria Regione a meno che non ci siano ragioni di lavoro o necessità. Insomma, a poco a poco, stiamo cercando di ripartire, per questo mi piace pensare alla fase 2, come alla fase della ripartenza.

Ripartenza: che pensieri si possono nutrire?

Per affrontare l’effetto coronavirus diventa necessaria una ripartenza sicuramente graduale, moderata, ma pur sempre un piccolo e grande passo verso la nostra rinascita, psicologica e non. Certo, come ogni cosa, anche questa fase ha i suoi contro: insomma, per alcuni può essere alquanto difficile riuscire a mettere il naso fuori casa, dopo due mesi di reclusione.

La paura di essere contagiati è ancora tanta: d’altronde il virus è ancora tra noi, quindi la prudenza non deve certamente mancare, ma in alcuni casi, si vive un vero e proprio blocco: ci si rifiuta di uscire e si preferisce rimanere nella propria zona comfort, la stessa che fino a qualche mese fa odiavamo.

Intorno a questo meccanismo, ruotano sicuramente dei pensieri negativi: se esco, posso contagiarmi, se rimango a casa sono al sicuro, meglio non uscire.

Se, quindi, da una parte c’è chi teme i rapporti sociali, seppur a distanza, dall’altra c’è chi ha paura di quello che sarà… eppure la ripartenza era un qualcosa che aspettavamo con ansia; i dati ce lo dicono chiaramente: il 63% della popolazione sta sperimentando sentimenti di ansia e problemi del sonno.

Dunque, la risposta a questa ripartenza, non poteva sicuramente essere diversa da quella che si sta sperimentando; certo, uscire senza avere un minimo di responsabilità, oggi più che mai, potrebbe solo essere deleterio perché, lo ripetiamo, il virus è ancora in giro.

Quindi, in men che non si dica, i contagi potrebbero risalire, soprattutto se non si rispettano le regole che ci hanno dato.

Ma con responsabilità, senso civico, prudenza e consapevolezza, possiamo fare diverse cose: perché dunque, farci prendere dall’ansia? Perché rinunciare a quello che volevamo tanto?

Non ci meritiamo, forse, di godere di quelle piccole cose che ci hanno concesso, ovviamente con maturità e giudizio?

Consigli: come ripartire con il piede giusto

Per arrivare a gestire i nostri pensieri negativi generati dall’effetto coronavirus, dobbiamo cercare di avere una visione diversa delle cose, perché come ben sappiamo, ciò che conta è il nostro modo di reagire a quello che ci succede, più che quello che ci succede. Il nostro modo di reagire, a sua volta, dipende dalla nostra capacità di far fronte a delle situazioni limite, proprio come quella che stiamo vivendo ora.

Una capacità, questa, che deriva dal nostro sapere gestire lo stress e dal nostro sapere riscoprire le risorse che abbiamo, già, a nostra disposizione. Cosa fare concretamente dunque, per ritrovare la bellezza del poter rivedere, anche se con le dovute distanze, i nostri cari? Cosa possiamo fare per avere fiducia nel futuro, seppur con delle incertezze?

Dobbiamo sviluppare un atteggiamento costruttivo e non distruttivo: oggi siamo pronti a ripartire, con gradualità, vediamo questa opportunità come un qualcosa che ci meritiamo, e non come un momento pericoloso e di contagio, anche perché se riusciremo a rispettare le regole che riguardano il distanziamento sociale, non faremo altro che proteggerci.

Uscire con irresponsabilità è vietato: ma farlo con responsabilità, è giusto!

Impariamo a gestire le nostre emozioni negative, perché partoriscono pensieri negativi: per far questo occorre innanzitutto provare a riconoscerle e poi accettarle, poiché respingendole, come un boomerang, tornerebbero solo indietro. A tal proposito cerchiamo di usufruire di alcune tecniche di rilassamento concentrandoci per 5-10 minuti su un respiro lento e regolare.

Facciamo attività fisica: oggi possiamo uscire fuori, nei parchi, per dedicarci al nostro corpo e alla nostra mente, a patto che si evitino assembramenti. Perché non approfittarne? Sono tante le ricerche che mostrano come il moto fisico abbia benefici sulla nostra psiche, sulla nostra concentrazione, sul nostro umore e dunque sul nostro benessere psicologico, poiché ci aiuta a scaricare la tensione, liberando endorfine.

Proviamo inoltre a condividere le nostre preoccupazioni e paure con persone di cui ci fidiamo: preoccupazioni, queste, che come ben sappiamo, sono condizionate dal momento che stiamo vivendo e cerchiamo di vivere il nostro presente, dando spazio alle cose che più ci appagano.

Prendiamoci per esempio cura del nostro corpo, leggiamo, dedichiamoci a dei pasti che più ci “emozionano”. Insomma è importante che ci coccoliamo, perché solo riconquistando la nostra dignità e il nostro tempo, potremo avere fiducia nel futuro.

In queste circostanze è normale provare ansia: ansia per il nostro futuro, ansia per un possibile contagio, nel caso uscissimo, ma lottare contro di essa non è certamente consigliabile: bisogna dire a se stessi, che il proprio corpo sta producendo pensieri ansiogeni e che si possono gestire.

Per riuscirci, provate a mettere per iscritto i vostri pensieri: nel momento stesso in cui li scriverete, sentirete una sensazione di sollievo. Provate! Insomma piccole cose, possono fare una grande differenza e farvi ritrovare la voglia di uscire e fantasticare sul vostro futuro.

Se tutto questo non dovesse bastarvi e sentite addosso ancora il peso dei vostri pensieri negativi e dell’effetto coronavirus, circa la ripartenza, contattate un professionista psicologo online o dal vivo e, insieme, riuscirete a ripartire con il piede giusto!


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