Disturbi del sonno: come riconoscere e combattere l’insonnia

Disturbi del sonno: come riconoscere e combattere l’insonnia

L’addormentamento risulta essere una delle fasi più delicate e più importanti della giornata che viviamo ogni sera di ogni giorno e la mancanza di questo può determinare dei disturbi del sonno.

Si tratta di un passaggio graduale dalla veglia ad uno stato costituito da una periodica sospensione dello stato di coscienza. Si interrompono i rapporti percettivi e motori con il mondo circostante creando le condizioni favorevoli all’addormentamento, ovvero il silenzio, il buio, la posizione supina, il calore delle coperte e perché no, un libro da leggere.

Queste 7-8 ore giornaliere nelle quali dormiamo, ristorano e garantiscono uno stato salutare sia fisico che psicologico, tanto da condizionare la qualità della vita dell’individuo.

Un’alterazione di questa fase comporta una compromissione da parte dell’individuo, che non sarà più capace di dormire. A lungo andare è molto probabile che possa insorgere un disturbo del sonno che ora andremo a vedere nel dettaglio.

Insonnia – disturbi del sonno

Quando si parla di disturbi del sonno, in automatico viene in mente l’insonnia, tuttavia questo è lungi dalla realtà clinica.

Sicuramente si tratta del disturbo più frequente, ma non è l’unico. Infatti, rientrano tra questi disturbi anche l’ipersonnia, la sindrome delle apnee ostruttive e i disturbi del ritmo cicardiano (da cui possono insorgere parasonnie come sonnambulismo, bruxismo ed enuresi).

  • Insonnia: si tratta, come detto precedentemente, del disturbo più frequente di questa categoria. Esso è caratterizzato dalla difficoltà nell’iniziare e mantenere il sonno. La qualità e la quantità di sonno è compromessa.
    Nello specifico possiamo individuare diverse tipologie di insonnia al base a quando insorge la difficoltà:

    • Iniziale/precoce: si tratta della difficoltà nell’addormentamento
    • Di mantenimento: si tratta di continui e costanti risvegli durante la notte
    • Tardiva: si tratta della tendenza a svegliarsi molto presto la notte
    • Mista o generalizzata: fa riferimento a tutte le caratteristiche dette fin ora, anzi ad una combinazione di esse.
  • Ipersonnia: al contrario dell’insonnia, si tratta di un numero eccessivo di ore di sonno e non solo, anche la propensione dell’individuo all’addormentamento in situazioni inappropriate. E’ molto spesso sottovalutato e sottostimato, anche se molto frequente nella popolazione dove riveste un ruolo importante in quanto può esserci il rischio di un’insorgenza in situazioni come lavoro e guida.
  • Disturbi del ritmo cicardiano: in questo caso, il soggetto quando dovrebbe dormire è sveglio e quando è sveglio dovrebbe dormire.
  • Parasonnia: si tratta della comparsa di fenomeni atipici durante le ore di sonno. Tra di esse troviamo le parasonnie del sonno REM durante le quali il soggetto effettua numerosi fenomeni motori spesso collegati a crisi epilettiche notturne.

Tutti possiamo aver incontrato queste difficoltà durante le nostre ore di sonno, tuttavia per poter definire un disturbo è bene tenere in considerazione determinati elementi quali: tempistiche, durata e soprattutto la compromissione del normale funzionamento dell’individuo nei diversi aspetti della sua vita quotidiana.

Come combattere i disturbi del sonno, anzi come prevenirli!

Abbiamo potuto constatare l’ampiezza e la complessità che caratterizzano i disturbi del sonno, ma altrettanto ampie e complesse sono le cure e i trattamenti. Tuttavia, in questo caso andremo ad individuare una serie di accortezze che possiamo prendere in considerazione per far sì che il rischio di insorgenza sia minore.

  • Mantenere una certa regolarità di orario quando andiamo a dormire la sera e quando ci alziamo la mattina, indipendentemente dalle ore in cui abbiamo dormito di notte.
  • Nel momento in cui apriamo gli occhi, anche prima che suoni la sveglia, è bene iniziare subito la giornata.
  • Evitare di dormire di più la mattina anche quando sono state fatte le ore piccole.
  • Quando non ne vogliamo sapere di dormire, piuttosto che sforzarci, dedichiamoci ad attività rilassanti!
  • Quando si ha fame poco prima di andare a dormire, è preferibile un pasto leggero per non caricare la digestione.
  • Anche il letto e il materasso fanno la loro parte, poiché favoriscono un buon rilassamento del corpo accompagnato da una temperatura corretta e possibilmente meno rumori possibili.
  • Evitare bevande contenti caffeina, bevande alcoliche e uso di tabacco poiché alterano i processi di addormentamento.
  • È consigliabile un’attività fisica regolare, possibilmente la mattina o il pomeriggio.

 

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