Perché si ha paura del diverso?

Perché si ha paura del diverso?

Hai paura del diverso?

Al giorno d’oggi, più che in passato, si parla spesso di diversità e soprattutto della libertà di essere diversi. Insomma quante volte ci è capitato di sentir parlare della diversità e del diritto alla diversità?

Probabilmente così tante volte che questo è diventato un tema a dir poco comune e spesso si affrontano anche conversazioni e discussioni tra amici in merito a questo argomento.

Cosa è la diversità?

La diversità è sicuramente un diritto e stiamo imparando sempre più a convivere con tutto ciò che, a prima vista, ci sembra essere diverso e quindi poco comune o lontano da noi. In ogni caso, possiamo affermare con assoluta certezza che oggi “essere diversi” ricopre un nuovo significato, rispetto al passato: ci si sente meno “a disagio” in quanto la diversità spesso viene ricercata e anche ostentata con fierezza.

Spesso, però, chi la osserva dall’esterno può arrivare a nutrire un sentimento di paura che non è necessariamente qualcosa di negativo. Questa paura somiglia, per molti aspetti, anche alla paura di tutto ciò che è nuovo; insomma la nostra mente ci porta a sentire queste emozioni che, spesso, possono anche essere incontrollabili e inspiegabili per chi le vive.

Una domanda che, infatti, molti si pongono è: “perché si ha paura del diverso?” Insomma qual è il meccanismo alla base?

Quando parliamo di diversità, facciamo riferimento ad un concetto molto ampio che non è semplice definire in poche parole. Insomma, tutti noi abbiamo una nostra rappresentazione mentale di diversità che, non necessariamente, coincide con quella di tutti gli altri.

Se dovessimo definire il concetto di diversità, però, potremmo sicuramente fare riferimento a tutto ciò che in qualche modo differisce dalla “norma” o da ciò che ci aspetteremmo.  Ovviamente bisogna precisare che anche il concetto di “norma” è alquanto variabile, in quanto non esistono delle regole precise rispetto a ciò e a come si dovrebbe essere.

In ogni caso, spesso, ci sono delle “regole” che potremmo vedere come derivate da regole morali o semplicemente da abitudini che, quindi, definiscono ciò che ci aspetteremmo e cosa invece non ci aspetteremmo.  Ad esempio, di solito, ci aspettiamo che gli uomini siano più alti delle donne ma ciò, come ben sappiamo, non è una regola precisa e che si verifica sempre e comunque.

Insomma, la diversità è ciò che differisce dalla norma, ma anche ciò che differisce da Sé stessi; ad esempio potremmo definire diverso chiunque non abbia le nostre stesse caratteristiche e che, quindi, differisce da ciò che noi siamo.

Perché si ha paura del diverso?

Questa è una domanda che interessa tutti noi, nel profondo, in quanto spesso, in modo incontrollabile e poco razionale, sentiamo di provare paura verso ciò che è diverso e quindi inaspettato. Nonostante razionalmente sappiamo che la diversità è qualcosa che esiste ed è anche un diritto che ognuno può esercitare, ci capita di cadere nella trappola della paura e di esserne condizionati.

Perché accade tutto questo?

Partiamo col dire che la paura del diverso non è sempre dettata dall’odio o dal pregiudizio.

Quante volte capita di sentir parlare di eventi di cronaca in cui l’odio verso il diverso ha attaccato in modo del tutto violento e devastante? Questo capita spesso ma parliamo di odio e violenza che sicuramente sono innescati dalla paura ma non soltanto da essa. Insomma è qualcosa di nettamente diverso.

Sicuramente la paura del diverso trova una valida spiegazione nel funzionamento della nostra mente, che funziona per categorie: ogni evento e ogni persona della nostra vita, infatti, viene categorizzato dalla nostra mente perché in questo modo si potrà procedere, risparmiando energie cognitive.

È normale che si proceda per categorie e quando si incontra qualcuno che non rientra in queste categorie, bisogna sforzarsi di crearne altre per poter conoscere l’altro.

Un secondo meccanismo che sottende la paura del diverso è una sorta di meccanismo di difesa: ma perché dovremmo difenderci? E da cosa?

In realtà non esiste una vera spiegazione per questo, ma potremmo paragonare la nostra mente al nostro sistema immunitario quindi, ogni volta che incontra qualcosa di diverso, agisce attivando il sistema di protezione (che in questo caso è la paura) per proteggerci da eventuali pericoli. Insomma, la paura funziona come un campanello d’allarme che, quindi, ci attiva rispetto a ciò che non conosciamo e ci protegge da eventuali pericoli e cambiamenti rispetto al proprio equilibrio interno.

Questo, però, può essere l’inizio della conoscenza dell’altro e quindi una certa apertura verso chi abbiamo di fronte che, appunto, è diverso da noi.


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