È normale non riuscire a guardarsi allo specchio perché non ci piacciamo?

Nel nostro tempo, fatto di eccessi e apparenze, sembra che l’aspetto fisico sia uno degli elementi di successo e che quindi essere in forma o socialmente accettabili sia una delle prerogative di molti.

Ciò che conta oggi, purtroppo, è sicuramente l’apparenza e ciò che riusciamo a comunicare agli altri proprio tramite il nostro corpo. Questo si osserva anche attraverso i social network che, perlopiù, si basano su foto e video che spesso ci ritraggono.

Non per tutti, però, questo è vissuto in modo sereno e positivo; sono molti, infatti, quelli che invece non si riconoscono nel proprio corpo o semplicemente quelli che non si accettano per ciò che sono. Spesso il motivo risiede in alcuni aspetti del proprio fisico come la forma fisica e la tonicità, il colore degli occhi o anche i capelli che quindi appaiono come qualcosa di terribile.

Questo fenomeno, inoltre, è amplificato anche dal rito quotidiano di doversi confrontare con Sé stessi tramite lo specchio; insomma quante volte ci capita di doverci specchiare e di osservare un’immagine riflessa che non ci piace neanche un po’? Questa è una sensazione comune che molti di noi sperimentano quasi ogni giorno e che può minare seriamente anche il nostro benessere psicologico.

Non piacersi: è una condizione normale o patologica?

Capita sempre a più persone di vivere una condizione per cui si è perennemente insoddisfatti di Sé stessi e di avere moltissimi dubbi circa la propria immagine. Spesso capita di non piacersi per via del proprio naso, dei propri capelli, del proprio corpo poco tonico o un po’ in carne, o per via del proprio viso segnato dal tempo o dalle imperfezioni e l’elenco potrebbe continuare a non finire.

Questo senso di insoddisfazione, inoltre, è spesso amplificato da ciò che comunemente viviamo nella nostra società e dai messaggi che ogni giorno riceviamo anche in modo implicito. Ovunque, infatti, siamo circondati da modelli estetici che sembrano così perfetti da non sembrare reali; ad esempio in TV e sui social media siamo circondati da modelli di bellezza che, quindi, implicitamente ci comunicano un messaggio ossia “bisogna essere perfetti.”

Tutto questo può amplificare il senso di malessere e di insoddisfazione dovuto al non piacersi in quanto, in modo erroneo, spesso ci confrontiamo proprio con tutti questi modelli che ci vengono trasmessi. Questo meccanismo, ad oggi, può essere considerato anche normale, ossia capita frequentemente di essere molto critici nei propri confronti e di soffermarsi su ciò che consideriamo non perfetto o addirittura un difetto vero e proprio.

Quello che però fa la differenza è proprio il modo in cui questo viene vissuto.

Si è in una condizione di “salute” quando, nonostante si ammettano i propri difetti e ciò che di noi non ci piace, continuiamo ad avere una buona visione di noi stessi e non viviamo i difetti come un ostacolo per vivere serenamente.

Nel caso in cui invece questa insoddisfazione e questo malessere ostacolino la nostra vita quotidiana, siamo di fronte ad un disturbo riconosciuto che viene definito “dismorfofobia”. In questo caso, quindi, la persona si focalizza soltanto sui propri difetti che quindi diventano un ostacolo proprio per il suo benessere psicologico.

È normale non volersi vedere allo specchio?

Un’altra condizione che molti di noi vivono è quella di non riuscire a guardarsi allo specchio proprio per via dell’insoddisfazione circa il proprio corpo.  In questo caso, quindi, un’azione quotidiana che tutti noi svolgiamo in modo automatico, per molti diviene una vera e propria fonte di malessere, tanto da dover essere evitata per poter stare bene.

Questo si ha soprattutto nel caso di dismorfofobia in quanto ciò che si vede nell’immagine allo specchio sono soltanto i propri difetti e ciò che non ci piace. Sicuramente possiamo affermare che non esiste ciò che è normale e ciò che non lo è, ma possiamo soltanto accogliere questo segnale che, quindi, dice tanto sul rapporto che abbiamo con noi stessi e con la nostra immagine.

Non riuscire a guardarsi allo specchio, quindi, segnala un vero e proprio malessere che stiamo vivendo e che quindi ostacola un’azione anche automatica e quotidiana che tutti noi tendenzialmente compiamo.

In questo caso, quindi, possiamo accogliere ciò che il nostro gesto ci comunica ossia “non accettazione di Sé stessi”. Importante è, quindi, agire per cambiare questa situazione negativa, ad esempio assumere consapevolezza di ciò che non ci piace e cercare di modificarlo per quanto possibile.

Fondamentale, però, è riuscire a guardarsi con gli occhi giusti e senza un eccessivo giudizio. Questo non è sempre semplice ed ecco perché importante è riuscire a farsi supportare in questo processo; ad esempio un’azione da attuare è quella di rivolgersi ad uno psicolo specialista che possa aiutarci anche a comprendere da dove origina questa non accettazione di Sé.

Nessuno ti giudicherà più di quanto fai tu con te stesso; per questo è importante imparare ad amarsi e ad accettarsi per ciò che si è.


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