Ossessione per l’ordine e per la pulizia

Ossessione per l’ordine e per la pulizia

Quando si ha l’ossessione per ordine e pulizia.

A quanti di noi piace fare pulizia dentro la nostra casa, sistemare le nostre cose, i giochi dei nostri figli?

Tutti lo facciamo, ma ci sono persone che lo fanno in modo quasi ossessivo: persone maniache dell’ordine e della pulizia, che finiscono per trasformare dei normali compiti in delle vere e proprie ossessioni.

Cosa sono le ossessioni?

Come detto poc’anzi, esistono persone ossessionate dall’ordine e dalla pulizia: puliscono la casa tutti i giorni, tendono a sistemare gli oggetti sempre nello stesso posto e nello stesso modo e, se si accorgono anche solo della presenza di un granello di polvere, s’infastidiscono notevolmente.

Tendono sempre a controllare se gli altri fanno le loro cose in modo impeccabile fino ad arrivare a rendere la loro vita e quella degli altri molto difficile: questa mania, seppur possa sembrare essere positiva, può trasformarsi in un vero e proprio disturbo ossessivo-compulsivo.

Il Disturbo ossessivo-compulsivo, per chi non lo sapesse, è un disturbo caratterizzato dalla presenza di ossessioni e compulsioni, che interferiscono con la vita quotidiana: pensieri, immagini, impulsi avvertite come incontrollabili, poiché si manifestano all’improvviso, contro la volontà della persona e provocano reazioni di ansia e paura.

Ma quando possiamo dire di essere in presenza di un disturbo ossessivo-compulsivo di questo tipo?

Secondo la dottoressa Zappulla: “Per capire se siamo di fronte a un disturbo clinico vero e proprio oppure no, occorre valutare diversi fattori che includono principalmente il grado di disagio dell’individuo, la compromissione del comportamento e quella delle relazioni sociali. Nei casi patologici, il pensiero per l’ordine non è vissuto come piacevole e volontario, ma intrusivo e indesiderato e causa ansia e un disagio marcato. La conseguenza del pensiero ossessivo è il comportamento compulsivo che obbliga la persona a compiere azioni in risposta all’ossessione, cioè, nel caso specifico, a mettere ordine.

Insomma, siamo in presenza di un vero e proprio disturbo quando la nostra mania arriva a impedirci di vivere normalmente la nostra vita, quando interferisce nelle nostre attività di vita quotidiana, quando questi “pensieri” arrivano a impedirci di fare altro e quando in modo compulsivo rispondiamo alle nostre ossessioni, attraverso comportamenti volti a lenire l’ansia provata.

Comportamenti, questi, che gli psicologi definiscono compulsioni e che rientrano nelle manifestazioni dei DOC (Disturbo ossessivo compulsivo) e che altro non sono che azioni messe in atto in risposta a un’ossessione, con il fine di ridurre il disagio provocato da esse.

Affinché le ossessioni e le conseguenti compulsioni possano essere diagnosticate come disturbo devono quindi:

  • far consumare tempo (per esempio più di un’ora al giorno)
  • causare un disagio clinicamente significativo.

Quando si manifesta questa ossessione per il pulito e l’ordine? E cosa nasconde alla base?

L’età prevalente di esordio sembra essere quella intorno ai 19 anni. Tuttavia, sembra che gli uomini sian più precoci delle donne: infatti, nel 25% dei maschi il disturbo può comparire addirittura prima dei 10 anni.

Seppur queste persone possano essere percepite positivamente da chi le circonda, poiché considerati come soggetti responsabili, non è affatto così: come si può evincere da quello che è stato detto, infatti, questo disturbo nasconde una forma di ansia che, a sua volta, nasconde il bisogno di avere tutto sotto controllo; qui, insomma, la responsabilità non c’entra nulla.

Secondo la Dottoressa Zappulla “per chi è vittima di quest’ossessione, l’ordine risulta l’unico mezzo per poter tenere sotto controllo la propria vita, gli altri, le proprie emozioni. Così, oggetti e luoghi, magari già sistemati in precedenza da qualcun altro, vengono disposti secondo un personalissimo e rigido schema, e anche il minimo indizio di disordine manda talmente in crisi da far scattare un’ansia tale da obbligare (letteralmente) chi la prova a ricominciare a mettere tutto a posto.

Attraverso l’ordine, la persona crede di riuscire a mantenere un proprio “equilibrio interiore”, per potersi sentire bene con se stesso. Questa ossessione nasconde quindi una difficoltà: quella di non riuscire a lasciarsi andare alla vita, poiché c’è la tendenza di reprimere i propri sentimenti.

Per controllare queste ossessioni, la persona che ne soffre è dunque quasi costretta a mettere in pratica, come abbiamo detto, comportamenti che la portano a creare ordine e simmetria, in modo da poter placare la sua ansia: chi è ossessionato dall’ordine arriva infatti a manifestare atteggiamenti di intransigenza, controlla tutto quello che fanno gli altri, s’infastidisce se non trova qualcosa come l’aveva lasciata e odia gli imprevisti.

Come aiutare chi soffre di queste ossessioni

Per poter aiutare una persona con questa problematica, è sicuramente importante aiutarla a prendere innanzitutto consapevolezza del problema, che spesso diventa un problema dell’intera famiglia. Questa va fatto senza avanzare critiche e giudizi; è opportuno, inoltre, che la vittima chieda aiuto e supporto ad un professionista, affinché possa riuscire a liberarsi di questo peso e migliorare la sua vita e quella di chi le sta intorno.

La psicoterapia breve sembra essere uno dei trattamenti più efficaci per trattare queste ossessioni, poiché ha lo scopo di far imparare ai pazienti che le proprie paure possono essere affrontate in un altro modo, senza rituali.


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