Mania di controllo su tutto e tutti: perchè?

Mania di controllo su tutto e tutti: perchè?

Perché sviluppiamo la mania di controllo

Vi è mai capitato di avere a che fare con persone che si assicurano costantemente che tutto vada tutto secondo lo schema da loro prefissato? Persone che controllano tutto e tutti: persone, situazioni, eventi, senza avere un momento di rilassamento?

Parliamo di persone maniache del controllo, sempre attente a tutto e che non ammettono l’imprevisto.

“Tutto quello che non riesci a controllare ti sta insegnando a lasciar andare.”
Jason Kiddard

Mania del controllo

Come accennato poc’anzi, esistono persone che tendono a controllare tutto e tutti: gli altri e i loro comportamenti. Persone queste che vivono costantemente nell’ansia: un’ansia che riescono a lenire solo attraverso il controllo.

Se ci pensiamo bene, questi sono comportamenti che possono manifestarsi in diversi contesti: pensiamo a quei genitori che controllano i loro figli, affiché possano restare con loro a lungo. O a quei rapporti di amore o di amicizia, in cui c’è sempre qualcuno che pretende troppo dall’altro: insomma, per alcune persone il termine controllo è all’ordine del giorno: l’unico modo in cui relazionarsi alla vita e agli altri. Ma perché?

Mania di controllo: cosa si nasconde dietro?

Come mai alcune persone devono avere sempre tutto sotto controllo? Cosa si nasconde dietro questa mania? La loro insicurezza: le persone che hanno la necessità di controllare sempre tutto e tutti in realtà sono persone che non riescono a controllare se stesse e le loro paure.

Da quanto detto, si evince come la necessità di controllo sia in realtà un meccanismo di difesa che si attiva per una bassa autostima, una forte insicurezza e una bassa capacità di gestire le proprie emozioni: coloro che hanno la necessità di tenere ogni cosa sotto controllo sono persone perfezioniste, ma insicure.

Solitamente un soggetto con queste manie di controllo ha avuto alle spalle una famiglia che richiedeva un modello di efficienza troppo rigido e critico: in un certo senso, chi ha avuto una madre o un padre che richiedeva uno stile di vita perfetto, tenderà da adulto ad essere altrettanto auto-critico e tendente alla perfezione, fino a controllare tutto nei minimi dettagli, per assicurarsi che tutto vada come previsto.

Come afferma il Prof. Roberto Pani, docente di Psicologia Clinica presso l’Università di Bologna “la maggior parte delle persone che aspirano ad un’ansia di perfezione e di controllo rispondono inconsciamente ad alcuni “interlocutori interniche hanno interiorizzato nella prima e nella seconda infanzia.“.

Dietro questi comportamenti di controllo c’è una mancanza di autonomia che viene da molto lontano: per questo motivo alcune persone cercano di prendere e di nutrirsi attraverso il controllo esercitato su persone e eventi, senza provare empatia e senza tener conto delle necessità altrui: quando una persona tendente al controllo vuole qualcosa, lo vuole e basta. Non chiede.

Come afferma lo psicoterapeuta Pani “questo ipercontrollo ci suggerisce dunque che alcune persone trovino sicurezza solo in questo comportamento estremamente attivo e tendente alla perfezione, cosa che si manifesta maggiormente quando si sentono costretti a rilassarsi. Sembra un paradosso, ma quando si potrebbero riposare, i maniaci del controllo cominciano ad agitarsi, perché avvertono che non ci sono azioni da fare, e immaginano che qualcosa stia sfuggendo al loro controllo».

Ma cosa possiamo fare in questi casi?

Sicuramente è di fondamentale importanza capire che controllare gli altri non è sicuramente il modo migliore per stare meglio: cercare di dominare chi abbiamo intorno non è la soluzione. Per questo sarebbe consigliabile riuscire ad imparare a controllare noi stessi, d’altronde il problema è dentro di noi.

Inoltre, è importante capire che non possiamo controllare il nostro futuro: possiamo e dobbiamo concentrarci solo sul nostro presente, tenendo conto del fatto che non tutto può essere tenuto sotto controllo e forse questa è una delle poche certezze che abbiamo. Per questo è importante che lavoriamo su noi stessi e sul nostro mondo emotivo.

E se sbagliamo? Non importa: gli errori ed i problemi fanno parte della vita e non possiamo evitarli a lungo; possiamo però cercare di essere flessibili e trovare soluzioni laddove possano essere trovate. Il mondo non è perfetto e nemmeno noi: il nostro compito non è cercare e trovare la perfezione, ma vivere ed essere felici. Ogni tanto, dunque, fermiamoci e lasciamo scorrere la vita, senza muovere un dito.

 

Lasciare significa che per un po’ le cose seguano il loro corso, che si muovano liberamente senza il nostro intervento, finché la direzione del loro movimento non si mostri spontaneamente. Se rinunciamo a tentare di guidare le cose e quelle, muovendosi, si allontanano da noi, lasciamole andare. Molliamo la presa.
Se le lasciamo andare per la loro strada, ci rendiamo liberi per qualcos’altro.”
Bert Hellinger


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