Omosessualità: è giusto parlarne con i genitori?

Omosessualità: è giusto parlarne con i genitori?

 

Quando si parla della propria sessualità e della rivelazione di quest’ultima ai propri genitori si tocca sicuramente un tema caldo che è importante, però, approfondire. Sicuramente anche questo fa parte del percorso di crescita di un figlio, ma quando si tratta di rivelare la propria omosessualità ai propri genitori si intraprende una strada che può far davvero paura.

Eppure una domanda sorge spontanea: è giusto parlarne ai propri genitori o possiamo anche evitare di farlo e tenerci tutto per noi?

Rivelare la propria omosessualità ai propri genitori: tante domande

Per un figlio confidarsi con i propri genitori su un argomento delicato come questo può essere davvero complicato: tante domande possono albergare nella mente di chi vorrebbe o di chi decide di rivelare la propria omosessualità, ma non riesce, perché invaso da sentimenti di paura.

Questo perché effettivamente non si sa come reagirà la propria madre e il proprio padre.

In effetti tra gli interrogativi che nascono a tal proposito abbiamo questo “come reagiranno”?

Mi vorranno ancora bene come prima?

Qui di seguito cercheremo proprio di capire quali possono essere le reazioni dei genitori di fronte all’omosessualità dei propri figli.

Come può reagire un genitore al coming out?

Sicuramente un genitore eterosessuale quando nasce un figlio non pensa al fatto che potrebbe aver un orientamento sessuale diverso dal suo. Ma come può reagire di fronte a tutto questo?

Certamente si possono avere diverse reazioni: la più comune è sicuramente lo shock emotivo, accompagnato poi da sentimenti di rifiuto e di rabbia.

A tal proposito Massimo Mele, fondatore e numero uno del Mos, ha affermato testuali parole “Per le famiglie la rivelazione è quasi sempre uno choc e la reazione assume gradazioni differenti. A volte le porte di casa restano chiuse per sempre, altre si riaprono ma a una condizione: il ragazzo o la ragazza non devono più parlare del loro orientamento sessuale, nessuno deve sapere e nessun compagno-compagna potrà essere accolto in famiglia. A meno che non sia dell’altro sesso rispetto a quello del figlio.

Il motivo dominante è la vergogna, l’obiettivo è salvare le apparenze. Tanti non ce la fanno, perché reprimere la propria natura provoca una sofferenza atroce.”

Con il passar del tempo tutto questo si trasforma o dovrebbe trasformarsi in tristezza per poi passare alla fase dell’accettazione. Insomma sicuramente come il lutto, la fine di una relazione, anche in questo caso bisogna attraversare delle fasi. I genitori in un primo momento possono sentirsi quasi in colpa per l’omosessualità del figlio e per questo cercano di trovare delle soluzioni per eliminare quello che ritengono essere un problema da risolvere.

Soprattutto quando un figlio è adolescente, i genitori possono imporre a quest’ultimo di seguire dei percorsi psicologici “per guarire”. Solo in pochi accettano in poco tempo tutto con una grande disponibilità e comprensione.

Come comportarsi in questi casi?

Dunque l’accettazione da parte di un genitore non è del tutto scontata, come non è scontato che il figlio stesso accetti il suo orientamento.

Per questo è fondamentale prima fare un percorso di esplorazione di se stessi, solo in questo modo si può essere davvero pronti a condividere questa verità con i propri genitori.

Farlo è molto importante: parlare con i propri genitori è sicuramente uno step da affrontare e lo si può fare in diverso modo.

Ci si può far aiutare dal proprio psicologo e affrontare questa rivelazione insieme a lui.

Il professionista in questione può aiutare i genitori stessi a scoprire un mondo del tutto nuovo e lavorare insieme sui loro eventuali sensi di colpa e sul rapporto genitore-figlio che di conseguenza ha bisogno di essere ricostruito.

In questi casi, insomma, il supporto di un genitore è essenziale, poiché per un figlio è importante sentirsi rassicurato, capito.

Per un figlio avere i genitori dalla propria parte è un motivo in più per andare avanti e affrontare tutto con positività e forza.

Perché è importante un genitore?

Perché i genitori rappresentano il nostro fulcro emotivo e il nostro punto di riferimento più grande. D’altronde il ruolo dei genitori è proprio questo: darci amore, comprensione e soprattutto accettazione. Per un figlio è importante il pensiero dei propri genitori, per questo può avere un grande impatto emotivo e psicologico ciò che verrà detto da loro.

Ecco perché un genitore, seppur all’inizio possa essere spiazzato, deve essere poi in grado di fornire al proprio figlio amore e comprensione e può farlo, come detto prima, anche grazie all’aiuto di un professionista.

Ma di fronte al rifiuto di un genitore come può reagire un figlio?

Maria Paola Curreli, referente per Sassari e componente del direttivo nazionale di Agedo (Associazione genitori di omosessuali) afferma che  “Può decidere di andare per la sua strada, accettando di rompere, non per scelta, i rapporti con la famiglia di origine; altri invece non hanno questa forza e allora abbassano la testa. Fanno finta di essere come tutti si aspettano, affogano l’omosessualità in una relazione etero, diventano a loro volta genitori. C’è chi va avanti così per tutta la vita, e chi a un certo punto esplode e confessa la sua verità. Perché con la crescita è diventato più forte e ha capito che non ha nulla di cui vergognarsi».

Riflessioni conclusive

Dopo aver messo in rilievo tutti questi aspetti proviamo a rispondere alla domanda posta all’inizio: “è giusto parlarne ai propri genitori?” Si, ma solo quando è il momento giusto per farlo: questo significa che bisogna accettare primariamente se stessi, solo in questo modo si possono affrontare, poi, le reazioni dei genitori, altrimenti il rischio è quello di sprofondare con loro.


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