È giusto imporre le proprie credenze ai figli?
Molto spesso vediamo genitori imporre regole, idee, credenze ai loro figli: il fatto stesso di averli messi al mondo sembra dare loro la facoltà, o meglio il diritto, di poter imporsi, senza molte volte mediare.
Per alcuni funziona proprio cosi: eppure diciamoci la verità, i figli per quanto possano essere nostri, hanno il diritto di avere libertà di scelta, non credete? Cerchiamo di sviscerare meglio la questione, qui di seguito.
Genitori e figli: quando i primi si impongono
Il rapporto genitore-figlio è spesso caratterizzato da dinamiche conflittuali, soprattutto quando vengono a mancare ingredienti importanti come il dialogo e il rispetto: spesso si parla del rispetto che i figli devono avere nei confronti dei loro genitori, ma raramente si parla del rispetto che i genitori devono avere nei confronti dei loro figli e delle loro idee; rispetto che viene a mancare proprio quando i genitori impongono le loro credenze e le loro convinzioni, senza tener conto di quello che i loro figli possano pensare.
Prendiamo, per esempio, una delle argomentazioni più discusse proprio nel contesto familiare: la scelta del percorso di studi: spesso questa scelta è influenzata dai propri genitori e da quello che loro vogliono per i loro figli.
Si sa, la scelta del percorso di studi è una scelta importante che può mandare in confusione: per questo l’incertezza può prendere il sopravvento e questo è del tutto naturale, ma la questione si complica quando quest’incertezza viene gestita dai propri genitori iper-protettivi che finiscono per proiettare le loro aspettative sui figli, poiché tendono a considerarli come prolungamenti di se stessi.
E questo, spesso, si manifesta anche in altri ambiti, oltre quello scolastico: insomma sono tanti i genitori che spesso impongono le loro credenze ai loro figli, ignari delle conseguenze psicologiche che ne possono derivare. Ma è davvero giusto questo?
È giusto scegliere al posto dei figli?
In realtà non è giusto: per quanto i genitori agiscano in tal modo, nell’interesse dei propri figli, non dovrebbero sostituirsi a loro o imporre le loro idee, poiché i figli, pur essendo tali, hanno il diritto di scegliere e di poterlo fare in libertà.
Sicuramente i genitori fungono da guida: devono saper consigliare e ascoltare, ma non devono decidere per i loro figli dato che ne va della loro autonomia ed indipendenza, ingredienti questi che non devono essere soffocati, affinché un adolescente possa diventare un adulto più sicuro di sé e con una buona autostima, ovvero una buona considerazione di se stesso e delle sue capacità.
Insomma, anche quando parliamo di genitori e figli, non deve essere comunque superata una determinata linea di confine che separa quella che deve essere la libertà di scelta dall’imposizione: per quanto i figli possano essere confusi ed immaturi, hanno comunque il diritto di avere le proprie opinioni e di poterle esprimere, comportandosi di conseguenza; d’altronde la vita è la loro, quindi è giusto scegliere secondo il proprio modo di pensare.
In tutto questo i genitori, hanno il dovere di guidarli e supportarli, ma mai di imporsi ed annientarli.
L’incertezza che spesso i figli hanno, soprattutto nel periodo adolescenziale, non deve essere colmata, scegliendo al posto loro, bensì attivando un dialogo, un confronto.
Ma per riuscire a fare questo, i genitori devono imparare anche a considerare i loro figli come essere autonomi che non dipendono totalmente da loro: secondo uno studio condotto dalla società Gallup a livello planetario, si è evinto come nove persone su dieci non riescano a trovare un senso in quello che fanno. Se pensiamo che la maggior parte di noi rimpiange il fatto di non aver avuto il coraggio di fare ciò che veramente avrebbe voluto, ci rendiamo conto di come spesso il problema sia proprio questo: una mancata libertà di scelta.
Questo sta a sottolineare dunque un aspetto importante: i genitori devono imparare a lasciare andare i loro figli alle loro inclinazioni, liberi di avere le loro credenze e convinzioni per poter vivere la vita che davvero desiderano, senza impedimento alcuno.
Rispetto nel rapporto con i propri figli
Questo significa semplicemente avere rispetto per loro: sicuramente bisogna dare delle regole, poiché sono fondamentali per la loro crescita personale, a patto che tutto venga fatto in modo assertivo e mai attraverso l’imposizione.
Cosa significa in modo assertivo? Attraverso l’ascolto, il dialogo, una corretta comunicazione e rispetto, appunto.
D’altronde, se vogliamo rispetto, rispetto dobbiamo dare e questo vale anche se parliamo di genitori e figli: questi ultimi hanno il diritto di avere un esempio da seguire… e quale miglior esempio se non dei genitori che rispettano le loro idee e la loro indipendenza?
Non serve dare ordini per essere rispettati, poiché il rispetto va insegnato attraverso la capacità di ascoltare e di condividere. Volete davvero aiutare vostro figlio a crescere? Smettete di dargli comandi, proibizioni e smettete di imporvi: non serve trasformare i nostri figli in servi ubbidienti, bisogna rapportarsi a loro con dignità e sincero affetto, trattandoli come persone degne di essere considerate e rispettate.
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