Egoismo sano e egoismo patologico: le differenze
Quando sentiamo parlare di egoismo, pensiamo sicuramente a qualcosa di negativo e che può nuocere alla salute degli altri.
Questo è vero, ma solo se parliamo di un egoismo patologico, poiché quello sano, è funzionale ai nostri bisogni. Vi starete chiedendo cosa sia il sano egoismo e cosa sia l’egoismo patologico e che differenze ci siano.
Egoismo: cos’è?
Come accennato nelle prime righe di questo articolo, quando parliamo di egoismo sicuramente dobbiamo far attenzione a capire di che tipo di egoismo stiamo parlando. Forse a qualcuno di voi sfuggirà questa differenza, ma esiste un egoismo sano, funzionale e un egoismo patologico che sicuramente è tutt’altra cosa.
Eppure, per un retaggio culturale, quando pensiamo a una persona egoista, pensiamo a una persona disprezzabile: sarà per questo che alcuni pur di non sembrare egoisti, rinunciano ai propri obiettivi.
A volte capita proprio questo: si asseconda il volere dell’altro, per non deludere l’altro e per non sembrare egoisti. C’è infatti chi indossa la maschera dell’altruismo per ricevere approvazione o per protezione che sia a lavoro o in famiglia, ma tutto ciò alla fine quanto è funzionale?
A lungo andare una maschera non può che creare rapporti falsi in cui sono negati i propri bisogni.
Per questo bisognerebbe comprendere che l’egoismo sano esiste e fa anche bene; perché?
Egoismo sano: di cosa parliamo?
Quando parliamo dell’egoismo sano parliamo di un egoismo che ci permette di prenderci cura di noi stessi, ovvero di un comportamento naturale che non deve essere combattuto, ma valorizzato, proprio perché è grazie ad esso se possiamo vivere in modo autentico.
Grazie all’egoismo sano possiamo accedere ai nostri bisogni, alle nostre esigenze e muoverci per soddisfarli, senza indossare alcuna maschera. Praticare l’egoismo sano significa evitare di snaturarci e essere davvero responsabili della nostra felicità e di ciò che facciamo per inseguirla.
Questo non può che avere anche un grande impatto sulla nostra autostima, proprio perché potremo avere libero accesso alle nostre risorse. Non solo: l’egoismo sano ci consente anche di avere relazioni più funzionali e dunque è funzionale alle relazioni.
Questo perché?
Perché solo quando impariamo ad ascoltare davvero noi stessi possiamo essere in grado di ascoltare gli altri e aprirci agli altri. Vivere un rapporto basato più sulla libera espressone che sulla dipendenza: anche questo significa praticare un egoismo sano e vivere un rapporto così più sano.
Egoismo patologico: che cos’è?
Tutto questo non ha nulla a che vedere con l’egoismo patologico: quell’egoismo caratterizzato dall’assenza di empatia verso gli altri e da comportamenti messi in atto per affermare la propria superiorità.
L’egoismo patologico, infatti, è un tipo di egoismo che non ha a che vedere con il soddisfacimento dei propri bisogni o con l’affermazione di se stessi, ma mette in campo altri strumenti per affermare la sua superiorità, solo per mascherare una profonda insicurezza. L’egoista patologico proprio per questo può arrivare a manipolare l’altro, pur di avere un tornaconto personale e raggiungere i propri obiettivi.
All’egoista patologico manca dunque l’empatia, l’autostima e l’umiltà: una persona egoista, così come la stiamo raccontando in questo paragrafo, è una persona egocentrica, che mette in maniera esagerata al centro i propri successi e si mette a disposizione degli altri nella misura in cui può avere in cambio dei benefici.
Differenze tra egoismo sano ed egoismo patologico
Insomma come avrete potuto notare dalla descrizione appena fatta, vi sono delle differenze sostanziali tra i due tipi di egoismo. Il primo mette al centro i propri bisogni, ma non per questo attua comportamenti manipolativi verso l’altro.
Facciamo un esempio: mettiamo caso che Francesca debba dare un esame il giorno dopo e sia sotto pressione per questa cosa. Arriva Maria che le chiede di accompagnarla a una visita, ma Francesca sta studiando e sa che in quel momento è quella la sua priorità.
Per questo le risponde di no, perché sa che non può far a meno di studiare: in quel momento deve poter ascoltare i suoi bisogni e questo non significa che sta facendo un torto a Maria, ma sta facendo un favore a se stessa.
Ora facciamo un esempio di egoismo patologico: mettiamo caso che Maria e Francesca siano state invitate ad un evento per promuovere il loro libro.
In questo caso Maria tende a mettere in atto comportamenti prevaricanti su Francesca: afferma che il libro è stata una sua idea, che la riuscita di questo successo è in gran parte tutto merito suo e che se non ci fosse stata lei, Maria avrebbe fatto ben poco.
In questo caso siamo chiaramente in una situazione di egoismo patologico, dove la ragazza sta mettendo in atto dei comportamenti con lo scopo di innalzare se stessa e allo stesso tempo svilire l’altro, manipolando in un certo senso chi ascolta, e questo solo per nutrire il proprio ego.
C’è una differenza sostanziale tra i due tipi di egoismo, non credete?
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