Depressione reattiva: cos’è e quali sono i suoi sintomi?
Inutile negarlo o girarci attorno: la parola depressione fa davvero paura, soprattutto a chi ne ha avuto esperienza diretta o indiretta.
Tale termine, che ad oggi risulta essere sempre più diffuso, indica uno dei disturbi mentali più conosciuti e più temuti. Quando parliamo di depressione, nella nostra mente si attivano così tante idee e immagini mentali che, perlopiù, ci impietriscono.
Questo anche per via della TV o del cinema che hanno, in un certo modo, diffuso questa malattia e l’hanno resa nota a tutti. Eppure non è facile riconoscerla, quando presente: pensiamo a quante persone, magari anche vicine a noi, ne hanno sofferto e, magari, non ce ne siamo resi conto.
È una “malattia subdola”, infatti riesce ad infiltrarsi nella vita dell’uomo e a renderlo, in poco, quasi un automa. E non è un’esagerazione: la depressione davvero può mettere KO l’uomo.
Ma veniamo al dunque: la depressione, esattamente, cos’è? Quali caratteristiche ci permettono di riconoscerla?
In questo articolo parleremo proprio di questo disturbo e di uno alquanto specifico: la depressione reattiva.
Cos’è la depressione reattiva?
La depressione è un disturbo alquanto generico: con questo termine possiamo indicare tutto ma, in realtà, indichiamo niente. Parlando di sola depressione, siamo alquanto “superficiali” nel trattarla.
Questo disturbo, infatti, può assumere caratteristiche diverse e specifiche.
“La depressione reattiva consegue ad un evento psicosociale scatenante, come può essere un lutto, una separazione o un fallimento.” (Statef of mind)
Quindi, come è facile desumere da questa definizione, la depressione reattiva ha una causa esterna ben precisa: un evento scatenante che, quindi, interrompe il normale equilibrio del soggetto e determina un malessere.
Questa è una delle caratteristiche principali che ci permettono di distinguerla da altre forme di questo disturbo; infatti, nella depressione endogena, come è facile capire, la causa scatenante è “all’interno dell’uomo” e, quindi, può essere un conflitto interiore, vissuti spiacevoli e così via.
Ma non è normale una reazione di malessere dopo determinati eventi?
In realtà sì, sarebbe strano ed allarmante il contrario. Però, ciò che ci fa capire di essere di fronte alla depressione reattiva è proprio una peculiarità in questa reazione: quale?
In pratica il soggetto, dopo aver vissuto un determinato evento spiacevole e negativo, reagisce con malessere. Ma ciò che diviene “patologico” è che questo stato di malessere non passa, come normalmente dovrebbe accadere. Anzi, persiste nella vita del soggetto molto più a lungo di quello che dovrebbe.
Quali sono i sintomi della depressione reattiva?
Ognuno di noi, reagisce in modo diverso agli eventi della vita. Ma come si manifesta la Depressione reattiva?
Ma quali sono questi sintomi?
Le persone colpite provano:
- perdita di interesse verso il mondo esterno;
- umore triste;
- apatia;
- sfiducia e bassa autostima;
- stanchezza fisica e mentale che rende difficile portare a termine anche le attività comuni;
- tristezza persistente e continua percezione di eventi catastrofici e negativi molto imminenti;
- disturbi del sonno;
- disturbi fisici come mal di testa continui;
- disturbi dell’alimentazione;
- pensieri ricorrenti circa la morte e, talvolta, al suicidio;
- sentimenti di inutilità;
- sentimenti di disperazione;
- fragilità e instabilità emotiva.
Depressione reattiva e disturbo post traumatico da stress: esiste una correlazione?
Avendo descritto la Depressione reattiva come un disturbo che si manifesta in seguito ad un determinato evento, potremmo pensare che sia simile al disturbo post traumatico da stress, un disturbo che si presenta in seguito ad un trauma.
Anche i sintomi sono più o meno simili, o comunque potrebbero sembrarlo. In entrambi, infatti, il soggetto vive un malessere che interferisce con la sua vita quotidiana.
Ma ciò che realmente differenzia questi due disturbi è la causa: si tratta di un trauma in entrambi i casi ma, nella depressione reattiva, l’evento traumatico genera una vera e propria ferita narcisistica nel soggetto che si sente messo in discussione per l’elaborazione di questo evento, come se l’evento stesso avesse “scombussolato” tutto il suo essere.
Ed è proprio per questo che c’è la persistenza del disturbo: perché il soggetto, a causa di questa sensazione, non riesce ad elaborare l’evento negativo.
Come si può trattare?
La depressione reattiva risulta essere un disturbo davvero imponente che si impone, appunto, nella vita del soggetto. Ma come uscirne?
Sicuramente la strada da percorrere per trattare questo disturbo è quello della psicoterapia, che risulta essere alquanto efficace dato che la causa della depressione è chiara ed è l’evento che ha determinato una ferita nel soggetto. Quindi, in questo caso, la psicoterapia sarà indirizzata all’elaborazione dell’evento negativo ed alla cura di questa ferita.
Si ritiene, infatti, che in poco tempo sia possibile avere già i primi risultati. Ovviamente la sfida maggiore sarà superare l’iniziale apatia e la poca energia. Ma dopo aver superato questo ostacolo, c’è buona probabilità di rimettersi.
Ecco perché è importante chiedere aiuto ad uno psicologo.
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