Depressione da social network
Depressione da social network: quando se ne può parlare?
Ormai i social media sono diventati parte integrante della vita di tutti noi al punto di diventare un chiodo fisso nelle nostre giornate.
Li usiamo per passare il tempo, per condividere informazioni, per “chattare. Insomma, risultano mezzi espressivi e attraenti e ci si sente addirittura gratificati se si hanno rapporti sociali di alto livello.
Questo fa capire quanto sia grande l’impatto che questi mezzi hanno su chi li utilizza. A prova di ciò riporteremo, qui di seguito, i risultati di alcuni studi che dimostrano quanto la depressione possa essere associata all’uso dei social network.
Correlazione social network e depressione
La depressione è un disturbo del tono dell’umore: se gli individui vivono situazioni piacevoli, questo flette verso l’alto, al contrario, flette verso il basso in situazioni negative. Chi ne soffre, però, non mostra questa flessibilità e il suo umore è costantemente flesso verso il basso.
Quali sono i sintomi della depressione?
Sicuramente frequenti, e intensi, stati di insoddisfazione e tristezza, una condizione di costante malumore e pensieri negativi circa sé stessi, gli altri e il proprio futuro.
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Ma esiste una correlazione tra i social media e la depressione?
Uno studio pubblicato sulla rivista Depression and Anxiety dimostra come un uso prolungato dei social possa causare la depressione.
Da questo studio, che ha preso in esame 1787 americani con una fascia d’età tra i 19 e 32 anni (tenendo conto anche di altri elementi, come sesso, etnia, relazioni), si è evinto come questi mediamente utilizzino i social network, come Facebook, Instagram, Twitter, Pinterest e Snapchat, circa 61 minuti al giorno. In aggiunto si è osservato come più di un quarto degli individui sia stato classificato ad alto rischio di depressione da social network.
Un’altra ricerca, che ha coinvolto alcuni studenti universitari, sembra essere coerente con i risultati dello studio presentato precedentemente. Da questa si è evinto come un minor utilizzo dei social riesca ad aumentare il benessere individuale e riduca stati come ansia e depressione.
Dunque più tempo si spende sui social network, più si hanno possibilità di soffrire di depressione dato che l’esporsi a modelli idealizzati può portare alcuni soggetti a manifestare sentimenti negativi, come l’invidia. Pensiamo a quelle fotografie in cui gli altri sembrano essere sempre più in forma di noi: questo continuo paragone può innescare sentimenti di gelosia e abbassamento dell’autostima.
A tal proposito si è espresso anche il professor Luigi Janiri, docente di psichiatria e psicologia alla Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, che ha dato la sua opinione in merito e ha riferito testuali parole: “quella proposta dal mondo dei social network è una socializzazione virtuale, non reale. La possibile origine di una depressione risiederebbe nel fatto che esiste un’illusione di stringere delle relazioni interpersonali che però sono assolutamente non complete, sono per l’appunto virtuali, nel senso vero, reale, concreto e simbolico del termine. Mancano le caratteristiche umane del contatto interpersonale della relazione, la quale si basa su altri principi: quello dell’incontro, del dialogo, del contatto sensoriale. Venendo a mancare questa dimensione e alimentandosi solo di un’illusione, chiaramente il tutto alla fine risulta insoddisfacente, non gratificante. Quello di cui hanno bisogno le persone, in generale, è il contatto sociale, uno dei più importanti antidepressivi. I rapporti che vengono stretti attraverso la rete e i social, possono sfuggire al controllo e questo, può causare problemi importanti a chi ha particolari vulnerabilità”.
Insomma un’opinione coerente con quanto detto sin’ora.
Depressione: prima o dopo?
L’utilizzo dei social media può provocare depressione o amplifica semplicemente i sintomi di una patologia già esistente?
Secondo alcuni ricercatori, chi è già affetto da depressione, può scegliere di utilizzare i social media per fuggire dal proprio vuoto.
Dunque, chi ha già i sintomi di una depressione, potrebbe scegliere un’alternativa per alleviare il suo malessere, ovvero i social. Paradossalmente, però, più si utilizzano i social, maggiore è la probabilità che la depressione si manifesti.
Dunque, ci si ritrova alla fine in un circolo vizioso da cui diventa difficile uscire.
Quali sono i sintomi della depressione da social network?
Come ci si accorge che una persona sta scivolando verso la depressione da social? A tal proposito si esprime sempre il professor Luigi Janiri, che afferma: “Uno dei segnali è l’aumentare del numero delle ore dedicato alla connessione online per cercare di avere contatti, reperire notizie sugli altri, di avere questa sorta di pseudo-socialità, nel tentativo di ottenere una gratificazione che non è disponibile. La frequentazione dei social diventa un’attività esclusiva che quindi comincia, come per le dipendenze, a rubare il tempo ad altre attività importanti, comprese le relazioni umane: la persona diventa sempre più chiusa, sempre meno disponibile a uscire, a vedere e incontrare gli altri, e si rinchiude in questa sorta di mondo quasi autistico.”
Insomma, dalle sue parole si evince come siano questi i primi segnali a cui possono seguirne altri, tra cui l’abbassamento del tono dell’umore, la caduta dell’autostima, i pensieri autolesionistici, l’apatia ed i disturbi del ritmo sonno-veglia.
Consiglio contro la depressione da social network
Importante cercare, a livello razionale, di diminuire il tempo che trascorriamo sui social e rivalutare l’importanza di quelle che sono le relazioni sociali reali. La perfezione che esiste sui social, ricordiamocelo, non esiste nella vita reale: non ha quindi senso fare dei paragoni con qualcosa, che nella realtà, non esiste.
Cerchiamo di nutrire la nostra autostima, facendo quello che più ci piace fare: questo dobbiamo fare! È l’unica vera gratificazione che possiamo, e dobbiamo, permetterci.
Riguardo i più piccoli, i genitori dovrebbero:
- essere molto attenti a identificare i primi segnali, al fine di cercare di prevenire dei veri e propri disturbi;
- dialogare il più possibile con loro, informandoli sui possibili rischi legati ad un uso prolungato dei social network.
E se invece fossimo già nel circolo vizioso di cui abbiamo parlato prima? Allora, meglio chiedere aiuto ad uno psicologo professionista: ci aiuterà a riprendere in mano la nostra vita.
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