Anedonia: una vita in assenza di piacere

Anedonia: una vita in assenza di piacere

Come evitare di sperimentare l’assenza di piacere.

Avete presente quelle piccole cose che ci danno piacere? Mangiare, uscire, trascorrere del tempo con le persone a cui teniamo? Sono cose importanti per tutti noi.

D’altronde sono situazioni che ci trasmettono belle emozioni, queste: eppure, per alcuni, non è proprio così.

Cos’è l’anedonia: etimologia del termine

Come è possibile non provare emozioni davanti a cose che, in realtà, dovrebbero darcene molte?

Quanto detto può accadere a chi è affetto da anedonia: una condizione che può portare il soggetto che ne soffre a sperimentare un’assenza di piacere, riguardo vari aspetti di vita.

Senza piacere, dunque. Senza un senso di appagamento che deriva dalla soddisfazione di bisogni primari e non, quali mangiare, bere, avere relazioni positive.

Ribot, psicologo francese, ha coniato questo termine verso la fine del 900, definendola come “l’incapacità patologica di percepire piacere in ogni sua forma”.

Una definizione breve, ma coincisa, verrebbe da dire.

Le forme di assenza di piacere

Ad oggi, l’anedonia è considerata un vero e proprio disturbo psichiatrico, appartenente alla categoria dei disturbi dell’umore: non solo, è altresì considerata, dal mondo scientifico, un sintomo comune a diversi disturbi, tra cui:

  • disturbi dello spettro autistico
  • depressione
  • distimia
  • disturbo bipolare
  • ciclotimia
  • disturbo di personalità borderline
  • disturbo post-traumatico da stress
  • schizofrenia

Tale condizione, inoltre, può presentarsi sotto varie forme: possiamo parlare di anedonia sociale e fisica.

Quando l’assenza di piacere ha come oggetto le relazioni interpersonali, le interazioni con amici, familiari, siamo in presenza di anedonia sociale.

Al contrario, siamo in presenza di anedonia fisica, quando sono il cibo ed il sesso a creare un’assenza di piacere.

Le cause dell’assenza di piacere

Le cause possono essere diverse ma,all’origine di tale disturbo, sembra esserci la genetica.

A tal proposito, vediamo come possano essere presenti in famiglia casi di anedonia, anche precedenti.

Ma come la psicologia insegna, le cause possono venire anche da molto lontano: da un’educazione sin troppo rigida o da una mancata elaborazione di un trauma vissuto da piccoli.

Alcuni studi più recenti, però, indicano come ipotesi più accreditata quella che presuppone l’anedonia come conseguenza di un malfunzionamento delle vie dopaminergiche, dove per dopamina si intende il neurotrasmettitore coinvolto nei centri del piacere.

Come si manifesta l’anedonia? Quali sono i suoi sintomi?

Come possiamo ben immaginare, chi è affetto da anedonia si ritrova a provare un costante senso di malinconia e di rabbia con sentimenti di ansia, paura che portano il soggetto ad isolarsi.

A tal proposito, è importante sottolineare come tale disturbo possa essere un fattore di rischio per il suicidio, considerato la soluzione migliore per superare l’angoscia sperimentata.

Come prevenire l’anedonia?

Sicuramente prendendoci cura di noi: sentite che una situazione vi sta scappando di mano? Cercate di rilassarvi. Calmatevi. Fate sport o concentratevi sui vostri hobbies, amatevi, condividete questi momenti “bui” con una persona fidata. Vi rendere conto che tutto questo non basta e il malessere ha ormai preso il sopravvento?

Cercate un aiuto professionale, per aumentare la consapevolezza del vostro corpo e delle vostre convinzioni, con l’obiettivo ultimo di riuscire a sviluppare un miglior approccio alla vostra vita, che sia relazionale o sessuale.

La terapia più adeguata per tale condizione è quella prevista per la cura della depressione o per altri disturbi di natura psicologica: un trattamento per questo disturbo dovrebbe prevedere delle sedute psichiatriche e, ove necessario, un trattamento farmacologico, nella misura in cui la persona fatica a seguire le indicazioni del terapeuta.

Qualora il professionista dovesse rendersi conto che la presenza dell’anedonia presuppone anche la presenza di altri disturbi, è importante riuscire ad individuarne la vera causa, al fine di intervenire efficacemente e in maniera tempestiva.


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