Può uno psicologo essere manipolato da un narcisista?
Il narcisismo è uno dei temi dell’ambito psicologico su cui sentiamo maggiormente parlare e di cui circolano tantissime informazioni e concetti.
Inutile dire che questo tema affascina sempre molti di noi in quanto si è attratti da questa figura “mitologica” e si cerca spesso di capire se, effettivamente, il narcisista esiste davvero o se è semplicemente il frutto di stereotipi o di luoghi comuni.
Sicuramente un aspetto su cui possiamo far subito chiarezza è che il narcisista esiste davvero e, con buona probabilità, è capitato a tutti noi di incontrarlo una volta nella vita. Le persone con questa personalità, che in alcuni casi può essere un vero e proprio disturbo, sono alquanto diffuse e sono quelle che di solito si amano ma si odiano allo stesso tempo. Il narcisista è, infatti, colui che ama stare al centro dell’attenzione, che ama essere apprezzato e valutato positivamente sempre e comunque e, inoltre, è anche colui che tende ad utilizzare chi ha attorno per raggiungere i propri scopi e i propri obiettivi.
Insomma di narcisisti, effettivamente, se ne incontrano durante l’arco della propria vita. Un setting in cui il narcisista si può incontrare è anche quello terapeutico; non è inusuale, anche se non è molto frequente, che un narcisista vada dallo psicologo.
Come potrete immaginare, la relazione che si crea tra psicologo e paziente narcisista è davvero molto particolare e spesso è caratterizzata da alcuni aspetti che possono anche mettere in crisi lo psicologo stesso.
Una domanda che però spesso ci si pone quando si pensa al narcisista nella situazione terapeutica è “il narcisista è in grado anche di manipolare lo psicologo?”. Oppure il clinico, proprio per via della sua esperienza teorica e pratica, riesce a contenerlo e ad accorgersi della manipolazione?
Narcisista dallo psicologo: cosa aspettarsi?
I narcisisti sono personalità di cui spesso si parla, anche in modo superficiale e poco accurato, che spesso diventano fonte di curiosità e attrazione: tutti sono curiosi di sapere cosa aspettarsi da una personalità di questo tipo e dal cosa fare per poterla contenere.
Una domanda che poi aleggia particolarmente sulla personalità narcisista è “cosa ci si può aspettare quando sono in un setting clinico e quindi in terapia?” Sicuramente non è una domanda semplice a cui dare risposta perché ogni caso è a sé e quindi non si può generalizzare.
Quello che si può affermare, anche per via dei dati presenti, è che i narcisisti non giungono così facilmente in terapia o dallo psicologo.
Perché?
La motivazione è proprio nelle caratteristiche di personalità del narcisista. Per definizione, infatti, si tratta di persone che sono caratterizzate da un senso di grandiosità, di continua approvazione ma soprattutto da una falsa autostima e tutto ciò, nella loro mente, stride con l’idea di doversi fare aiutare da un professionista come, appunto, uno psicologo. Il narcisista, infatti, ha difficoltà nel riconoscere di avere bisogno di aiuto e soprattutto ha difficoltà nell’accettare l’aiuto altrui; tutto ciò è visto in modo negativo e come un elemento di debolezza. Per questo motivo, quindi, non è frequente che i narcisisti vadano dallo psicologo.
Quando ciò accade, però, cosa ci si può aspettare?
In realtà ciò che accade in terapia è ciò che accade anche nella realtà del narcisista. La modalità di approccio e di relazionarsi allo psicologo è quella di svalutazione dello psicologo e della psicologia così come la tendenza alla manipolazione e alla seduzione dell’altro, oltre alla mancanza di sintonia affettiva che quindi rende la terapia molto distaccata e priva di elementi emotivi.
Uno psicologo può essere manipolato da un narcisista?
Una domanda che incuriosisce molti è “il narcisista manipola anche lo psicologo?” Riesce a farlo? Sicuramente possiamo affermare che lo mette in atto… ma perché il suo modo di relazionarsi è proprio quello; egli conosce soltanto la svalutazione, la manipolazione e la seduzione dell’altro, quindi, tenderà a metterla in atto anche con il clinico.
La differenza, però, risiede nello psicologo: cosa accade?
Una volta riconosciuta la domanda e tramite l’osservazione di alcuni aspetti come la manipolazione o la svalutazione, il clinico riuscirà a dare un nome a ciò che osserva durante la seduta, così da capire se si ritrova ad essere manipolato da un narcisista. Questo, ovviamente, aiuterà a comprendere come poter procedere le sedute e soprattutto porterà il clinico a comprendere come non colludere con il paziente stesso.
Un buon clinico, quindi, riesce a non essere manipolato da un narcisista, a non colludere al modo di relazionarsi del paziente perché sa che riuscirà ad avere risultati soltanto “smontando” e facendo cadere alcuni costrutti del paziente come la manipolazione e tutto ciò che il narcisista mette in atto in modo sistematico.
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