Essere fragili può renderci più forti?
Fin da piccolo ho sempre evitavo in tutti i modi di mostrare il mio essere fragile, cercando di mostrare il mio lato forte. Ricordo di quando mi vantavo con un mio amico di quante volte ho avuto l’opportunità di piangere e non l’ho fatto.
La frase che risuonava attorno a me era:”su, fai l’uomo, gli uomini non piangono”.
Penso che questa frase abbia generato in molte persone l’idea che, per diventare uomo, bisognava essere dei duri, e per essere dei duri, non bisognava piangere. Non c’è solo l’atto in sé, ovvero piangere, che ci porta in una dimensione di persona debole che ricordo, ma anche condividere le proprie emozioni e le proprie paure.
Questo concetto di uomo forte e invincibile risuonava anche nelle prime cotte adolescenziali: le ragazzine ammiravano i ragazzi impavidi ed intraprendenti. Come potevo, io adolescente, essere considerato un figo se provavo paura nelle cose? Sarei riuscito a fidanzarmi se mi fossi mostrato fragile?
Cosa vuol dire essere fragili?
La parola fragile proviene dal latino ed è un derivato di frangere: “rompere2, che si rompe facilmente, frangibile.
In questo periodo sto leggendo l’arte di essere fragile. Mi ha impressionato la capacità dello scrittore di cambiare prospettiva, guardare un altro punto di vista e ribaltare quel concetto che fin da piccolo abitava in me.
- Famiglia: è la culla dell’educazione e fin da piccoli siamo esposti a molti stimoli che influenzano il nostro modo di pensare e di agire.
- Società: costruisce in noi un pensiero o vari pensieri che influenzano il nostro modo di essere.
Perché essere fragili?
Essere fragili ti espone alla sofferenza, al giudizio, al confronto. Sia chiaro, non è semplice esserlo, ma è un percorso arduo e complicato.
Le caratteristiche per essere fragili possono essere poche, ma efficaci:
- Essere trasparenti: presuppone una condizione necessaria: bisogna essere trasparenti prima di tutto con se stessi. Osservare le proprie emozioni senza giudicarle è essenziale. Spesso il giudizio modifica la nostra percezione.
- Condividere le emozioni: può essere l’azione più semplice da fare ma, a volte, per qualcun altro proprio non lo è. Spesso, è la parte maschile che fa fatica ad esprimere le emozioni, ma anche molte donne si trovano nelle medesime problematiche. Con un buon lavoro su se stessi, si possono ottenere enormi vantaggi che vanno poi a migliorare tutti gli aspetti della persona. Condividere con la famiglia, il partner o gli amici può essere l’inizio di un percorso che porta alla serenità.
- Avere coraggio. La paura è un’emozione primitiva. Un’emozione che ti blocca, che ti fa scappare o che ti fa reagire. Quando reagisci subentra il coraggio: l’unica arma che può sconfiggere la paura.
La fragilità come strategia per il benessere
Come possiamo utilizzare la fragilità come strategia per il nostro benessere? La fragilità, come abbiamo visto, presuppone il coraggio di mostrarsi come si è, senza maschere. Nel caso in cui ci ritrovassimo in una situazione di grande disagio, sarebbe opportuno contattare un esperto psicologo o psicoterapeuta, ricordando che il vero lavoro parte da noi.
Siamo in grado di toglierci tutte le maschere? Siamo in grado di riuscire a guardarci senza giudizio? Siamo in grado di parlarci e accettare che magari non siamo così infallibili, che non siamo così perfetti?
Una buona strategia è quella di legittimarsi. Riconoscetesi senza giudizio.
Fragilità uguale forza
Il risultato di questo percorso verso la fragilità potrebbe avere risultati inaspettati. Essere fragile, capirete in seguito, non coincide con l’essere debole: essere fragile vuol dire avere piena coscienza delle proprie emozioni, positive e negative, senza nascondere una parte di sé, ma con trasparenza e coraggio mostrarsi come si è.
Ho riflettuto sull’essere fragile e quell’aspetto di noi esseri umani così fragili, ma così forti, mi conduce alla ricerca del capire perché siamo al mondo, al nostro compito, a capire qual è la nostra dimensione e quale la nostra paura, perché è quella l’emozione che spesso ci blocca davanti agli ostacoli.
E voi? Siete fragili?
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