La dipendenza affettiva nelle persone insicure

Quando si parla di dipendenza affettiva si parla di una patologia comportamentale che sicuramente può avere delle conseguenze importanti in chi ne è affetto e nella dinamica delle sue relazioni: come mai? Cosa comporta tale dipendenza? Come si manifesta?

Cos’è e come riconoscere la dipendenza affettiva?

Iniziamo dalla definizione: la dipendenza affettiva si può considerare come un disturbo psicologico, anche se non è inclusa come tale nel DSM-V. Eppure, chi soffre di questa dipendenza, in un certo senso, dipende da un’altra persona a livello emotivo, dal partner per esempio.

Come vedremo, questo disturbo deriva dall’infanzia e dalla carenza di amore sperimentata durante questo periodo, una carenza che ha portato e che può portare ad un vuoto che si cerca di colmare con un’altra persona. Chi è affetto da dipendenza affettiva, pur di tenersi accanto l’altro ed evitare di sperimentare la paura del rifiuto, evita infatti discussioni e non esprime liberamente i propri pensieri.

A questo punto vi starete chiedendo, come fare per capire se sono un dipendente affettivo?

Per poter parlare di una vera e propria dipendenza affettiva e per poterla riconoscere, dovremmo riuscire ad individuare alcuni dei seguenti sintomi:

  • astinenza per l’assenza del partner,
  • rinuncia ad altri tipi di attività sociali, lavorative o di svago,
  • sforzi per poter controllare la propria relazione,
  • incapacità di lasciare andare la relazione, nonostante provochi dolore.

Tra gli altri comportamenti tipici della dipendenza affettiva ritroviamo:

  • tentativo di compiacere gli altri e cercare di controllarli,
  • non guardare alla coppia come due individui separati, ma come un tutt’uno,
  • avere timore della separazione e di stare da soli, sentendosi felici solo se si è nella relazione,
  • avere sempre paura che il partner possa perdere interesse.

A questo punto, torniamo ad un aspetto fondamentale: le cause della dipendenza affettiva.

Quali sono le cause della dipendenza affettiva?

Come accennato poco fa, le cause sono sicuramente da ricercare nell’infanzia e nella mancanza di amore sperimentata durante questo periodo. Un adulto affetto da dipendenza affettiva può aver sperimentato traumi emotivi che hanno poi portato alla paura dell’abbandono.

Generalmente, si parla di traumi che riguardano la relazione con i propri genitori che magari non sono riusciti a dare cura e amore al proprio figlio. Anche l’aver sperimentato un lutto o delle separazioni può aver contribuito alla formazione di questi vuoti emotivi.

Chi ha sperimentato tutto questo, infatti, da adulto può cercare, a livello inconscio, di ricreare la stessa dinamica nelle relazioni adulte, andando alla ricerca di amore, fino a diventarne dipendente. Dunque l’aver avuto genitori che non hanno saputo ricoprire in modo efficace il loro ruolo è sicuramente un importante fattore di rischio per la dipendenza affettiva.

Genitori iperprotettivi, per esempio, che non hanno creduto nei loro figli, genitori assenti che non hanno saputo soddisfare i bisogni emotivi dei loro figli.

Come uscire dalla dipendenza affettiva?

Dunque, perché si parla di dipendenza? Proprio perché si permette che gli altri influenzino le nostre emozioni e i nostri pensieri. Perché si dà all’altro il potere della nostra serenità.

Ecco che il partner, ma non solo, in questi casi diventa l’unica cosa che ci fa sentire bene: vediamo dunque come la dipendenza affettiva esasperi i sintomi tipici dell’innamoramento e come chi è dipendente arrivi ad accettare diverse situazioni, anche di umiliazione, pur d tenersi accanto l’oggetto della propria dipendenza.

Come uscirne?

Sicuramente bisogna riconoscerne i sintomi e dunque accettare di avere un problema. Se avete riconosciuto di aver questo problema, anche in altri ambiti, oltre a quello sentimentale, provate a fare una lista di quelle cose che avete fatto per l’altro e che vi hanno causato danni. In questo modo sarà più facile riuscire a razionalizzare la situazione e quello che comporta.

Alla base della dipendenza affettiva c’è sicuramente una bassa autostima: per questo è importante lavorare su questa per rafforzarla. In tal senso, potrebbe essere d’aiuto intraprendere un percorso psicologico e approfondire le cause del disturbo. Attraverso l’aiuto di uno specialista potete infatti lavorare sulle resistenze tipiche della dipendenza affettiva per potervi riappropriare delle vostre emozioni e della vostra identità.

Nel vostro piccolo potete cercare di coltivare i vostri hobbies, le vostre passioni, potete porvi degli obiettivi perseguibili.

Insomma, concentrarvi sul vostro qui e ora e su voi stessi sicuramente è la via maestra per evitare e smettere di dipendere dall’altro e dagli altri. Potete provare benessere e soddisfazione attraverso le vostre azioni e i vostri obiettivi: l’altro sicuramente può condividere tutto questo con voi, ma non deve essere considerato l’unica persona in grado di rendervi felici e degni di essere amati.

La persona che può renderci primariamente felici siamo noi e solo noi: prima lo capiremo e prima riusciremo a trovare davvero la nostra felicità e, soprattutto, la nostra serenità.


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