Sensi di colpa di chi lascia e di chi viene lasciato: come superarli?

Sensi di colpa di chi lascia e di chi viene lasciato: come superarli?

I sensi di colpa, quando termina una relazione

Quando una relazione finisce, spesso vi è una una vittima (chi viene lasciato) ed un carnefice (chi lascia). Non importa quale delle due posizioni tu stia ricoprendo, o abbia ricoperto: entrambi avete qualcosa in comune, il senso di colpa.

Il significato del senso di colpa è forse in parte diverso, ma il risultato lo stesso: sofferenza, blocco, impossibilità di accesso al futuro e a nuovi progetti.

I sensi di colpa di chi è lasciato

Ha una natura esistenziale, nel senso che è profondamente legata all’esistenza della persona in questione.

È un senso di colpa verso sé stessi, più che verso l’altro. La persona sente di aver perso la fonte della felicità e del futuro e di aver fatto tutto con le proprie mani.

Chi viene lasciato prova un senso di colpa verso il proprio diritto alla felicità e nei confronti della vita che sente come rovinata.

I sensi di colpa di chi lascia

Ha due sfaccettature di senso: da un lato vi è il significato più manifesto, ovvero quello di percepire malessere per aver generato sofferenza dell’altro.

Il senso però più profondo ha un significato esistenziale: se entriamo nel profondo della sofferenza che la rottura provoca in quella persona e in quella esistenza: siamo comunque di fronte ad una vita che si è trovata spiazzata di punto in bianco, a progetti mancati, a un futuro incerto e fumoso.

La soluzione? La stessa per entrambi: la responsabilizzazione

Se hai chiuso tu la relazione: non puoi nasconderti dietro la paura di un futuro che si mostra a te come spaventoso, per crogiolarti in una relazione spenta, che è già assenza di futuro in sé, o almeno sicuramente di un futuro felice. D’altra parte, non puoi farti carico del dolore e dell’esistenza dell’altro. Vivere implica scegliere e, seppur il processo non sia indolore, il risultato sono le nuove possibilità.

Sei stato lasciato/a: non puoi crogiolarti nel senso di colpa e tormentarti continuando a rimuginare su ciò che hai fatto di male e su quello che hai sbagliato per meritarti l’inferno che stai vivendo, perché la risposta è che, anche se hai fatto qualcosa, non lo hai fatto da solo/a. Nel noi non c’è solitudine e non ci sono colpe univoche. Se la relazione è finita, significa che questo noi era ormai diventato un io e te. Sentirti in colpa per aver perso progetti che non erano ormai più vostri, ma solo tuoi, non ti aiuta a riprendere in mano la tua vita.

Perciò, basta pensare al passato, la vita si gioca nel futuro. Ne hai solo una a disposizione ed è tua responsabilità viverla al meglio.


Hai bisogno di aiuto? Chedi al nostro psicologo online



Nessun commento

Pubblica un commento