Relazioni simbiotiche: come si manifestano

Relazioni simbiotiche: come si manifestano

Relazioni simbiotiche e funzionamento

Ti è mai capitato di guardarti intorno e avere l’impressione che alcune relazioni fossero troppo perfette per essere reali? O in altri casi, ti è capitato di osservare una relazione e avere l’impressione che fosse malsana?

Quello che alcune relazioni trasmettono è proprio questo: una vera e propria simbiosi; per alcuni è il sogno di una vita, per altri il loro peggior incubo.

Tutti di noi abbiamo un prototipo di relazione: chi se lo immagina come nei film e chi, invece, ha una visione più realistica del tutto. Le relazioni simbiotiche, in un modo o nell’altro, fanno parte del nostro immaginario comune: utilizziamo questo concetto quando vogliamo indicare un tipo di relazione ben precisa.

Relazione simbiotica: a cosa facciamo riferimento?

Partiamo dal presupposto che il termine simbiosi fa riferimento ad una forma precisa di pensiero che determina un tipo di comportamento di stretta dipendenza all’altro: infatti, nella relazione simbiotica, il vero e proprio punto centrale è la dipendenza affettiva ed il mancato confine tra i due partner.

Per via di questa dipendenza, i due soggetti si fondono senza possibilità di individualità; questa dipendenza diventa ancor più evidente nel timore della separazione: i partner temono che ciò possa avvenire e vivono continuamente con questa paura.

Sembra un po’ quello che avviene nel rapporto tra bambino-genitore, non è vero?

In effetti, la relazione simbiotica è una tappa fondamentale nello sviluppo del soggetto ed infatti, quando avviene nelle prime fasi del rapporto genitoriale, è praticamente normale: il bambino, almeno nei primi anni di vita, è dipendente dal proprio genitore, poiché da lui dipende il suo nutrimento e la sua possibilità di vivere.

Questa dipendenza diventa meno presente quando il bambino cresce: col tempo, impara a “vivere” anche a distanza dai propri genitori, anche se ciò può creare non pochi problemi. Il vero e proprio momento in cui avviene la rottura di questo rapporto di vera e propria dipendenza simbolica è quello dell’adolescenza: in questa fase, il soggetto ricerca il suo vero essere e la sua autonomia.

Perché si cercano relazioni simbiotiche?

Se nell’infanzia il rapporto simbiotico è “normale”, sicuramente non lo è quando ciò avviene nella vita adulta. Si dovrebbe essere in grado di capire che un rapporto sano è dettato da individualità e da unione: la combinazione di questi due fattori è necessaria.

Spesso, però, il soggetto può ritrovarsi a cercare e creare nuovamente relazioni simbiotiche anche da adulto a causa del rapporto che il soggetto ha avuto con i propri genitori: la maggior parte di noi, cerca ciò di cui ha già fatto esperienza e che, in un certo senso, lo ha fatto stare bene. Inoltre, avendo fatto esperienza di quel tipo di relazione, nella sua mente è visto come l’unica possibile.

Per questo, un soggetto che ha vissuto con i propri genitori un rapporto simbiotico, tenderà a cercarlo anche in seguito: ciò avviene, nella maggior parte dei casi, in modo automatico e inconsapevole. Questo avviene, ad esempio, quando il rapporto con il genitore è dettato da iperprotettività: in questo caso, il genitore cercando di proteggere il proprio figlio dalle difficoltà, non fa altro che aumentare la sua insicurezza.

La protezione diventa, agli occhi del bambino, un messaggio ben preciso: “non posso farcela senza mia madre/mio padre”, quindi il figlio si sentirà sempre dipendente dal proprio genitore.

Un altro tipo di rapporto simbiotico è quello in cui il genitore è dominante rispetto al figlio: quello in cui sopprime la sua individualità. Questo è molto pericoloso perché il bambino si sente dipendente dal genitore che non dovrà mai deludere.

Come si manifesta la relazione simbiotica?

Ciò che ci permette di capire se siamo di fronte ad una relazione simbiotica è sicuramente l’intensa interdipendenza dei partner: la coppia appare come perfetta e i partner sono complici in tutto: stessi hobby, stessi progetti, scambio continuo di effusioni.

Insomma, i due partner sembrano incastrarsi magicamente uno all’altro. Nessun litigio, nonostante la vita di uno sembri essere quella dell’altro: tutto è vissuto insieme in una completa fusione, tipo quello che avviene nelle coppie dei film.

In realtà, ciò che si nasconde dietro questa coppia è ben altro: la fusione c’è ed è reale, ma è davvero malsana e non esistono confini o individualità dei soggetti.

Un rapporto malsano, in cui l’Io scompare, per lasciar il posto al “Noi”, che finisce per diventare più importante di tutto il resto.

Cosa succede, però, se uno dei partner sente il bisogno di autonomia e indipendenza? Capita, spesso, che uno dei partner colpevolizzi l’altro facendolo sentire in colpa per la bizzarra idea di voler avere spazio e autonomia.

Consigli per chi vive relazioni simbiotiche

Come più volte ribadito, questo tipo di rapporto è disfunzionale perché non c’è una vera e propria maturazione del rapporto che quindi non ha modo di evolvere e di cambiare, col passare del tempo.

Consapevolezza

Prima cosa da fare è assumere consapevolezza rispetto alle proprie fragilità e quelle del proprio rapporto.

Questo può emergere quando, appunto, il proprio partner chiede autonomia e indipendenza o quando manifesta il bisogno dei propri spazi, oppure quando siamo noi a desiderare di voler avere più tempo e spazio per le nostre cose.

In questo momento è cruciale capire il rapporto che stiamo vivendo: cosa ci sta dando? Ma soprattutto, cosa ci sta togliendo?

Queste sono domande a cui, anche se con sofferenza, dobbiamo dare risposta, perché solo così possiamo capire ciò che davvero sta succedendo nel nostro rapporto: solo così possiamo parlarne con il nostro partner e, quindi, collaborare per una “soluzione”.

Quando in una coppia, i due partner sono sempre d’accordo su tutto, uno dei due sta pensando per entrambi.”
(Freud)


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