Parafilie: ecco le 4 più comuni
Oggi parleremo delle parafilie: dei veri e propri disturbi sessuali (ma solo in presenza di determinati criteri).Riportiamo quanto definito dal DSM-5, ovvero il Manuale Statistico Diagnostico dei Disordini Mentali, dove la parafilia è descritta come quel “qualsiasi intenso e persistente interesse sessuale diverso dall’interesse sessuale per la stimolazione genitale o i preliminari sessuali con partner umani fenotipicamente normali, fisicamente maturi e consenzienti”.
Al centro di tali disturbi sembrano esserci fantasie e desideri ricorrenti, diversi da quelli manifestati in situazioni normali, nei confronti di persone non consenzienti: persone che non sono d’accordo. La particolarità di queste fantasie è da ricercare “nell’oggetto” che coinvolgono.
Diffusione delle parafilie
Ma queste parafilie, chi colpiscono? Chi sono i soggetti più a rischio?
Sembrerebbe che interessino quasi esclusivamente individui di sesso maschile, fatta eccezione per una forma specifica: il masochismo, che sembra più comune nel sesso femminile che in quello maschile.
Tra le parafilie più comuni troviamo il feticismo, l’esibizionismo, il sadismo e il frotteurismo.
Feticismo
Il “feticismo” è una delle parafilie più diffuse: il termine è stato coniato alla fine del 1800 e deriva dal portoghese “feitiҫo” che significa “fascino ossessivo“.
Questa specifica perversione, porta l’individuo a provare piacere sessuale attraverso oggetti, o situazioni, non abituali. Ovvero attraverso fantasie, desideri o comportamenti, derivanti dall’uso di oggetti inanimati o da un interesse per una o più parti del corpo non genitali. Al centro di questa specifica parafilia c’è il “feticcio”: ovvero quell’oggetto o quella specifica parte del corpo il cui contatto provoca piacere.
Tra i feticci più comuni troviamo camici, scarpe, oggetti in pelle o in lattice, calze in nylon, biancheria intima femminile, piedi.
I feticci possono includere anche abbigliamento del sesso opposto: a tal proposito occorre sottolineare che se l’eccitazione sessuale si verifica indossando quel tipo di abbigliamento, ci troviamo in presenza di un’altra parafilia: il travestitismo.
Esibizionismo
L’esibizionismo consiste nell’esibire i propri genitali, o organi sessuali, a persone non consenzienti e in situazioni poco appropriate, come girare nudi in pubblico, con il solo scopo di provare un’eccitazione sessuale. Gli esibizionisti, solitamente, non ricercano alcun approccio fisico o sessuale con la vittima e, come per le altre parafilie, tendono ad oggettivizzare la vittima, la quale si ritrova a subire questi comportamenti reputandoli come violenti.
Sadismo
Il sadismo consiste nell’infliggere sofferenze psico-fisiche agli altri per provare piacere ed eccitazione: chi è sadico, ha persistenti fantasie dove l’eccitamento sessuale è il risultato di sofferenze inflitte al partner, a prescindere se sia consenziente o no.
Tra i comportamenti che un sadico può mettere in atto abbiamo:
- l’imprigionamento della vittima,
- il bendaggio,
- la fustigazione,
- le percosse o le torture.
Frotteurismo
La quarta parafilia più diffusa? Il frotteurismo, che consiste nell’impulso di toccare e strofinarsi contro persone non sono consenzienti, con il fine di raggiungere l’eccitazione; tale impulso sembra trovare sfogo in situazioni di affollamento: per esempio nelle file o ai concerti. In queste situazioni è più facile nascondere il proprio comportamento, con la scusa della troppa confusione.
Sintomi e cause delle parafilie
Malgrado la specificità delle singole parafilie appena viste, i sintomi manifestati da chi ne è affetto, sembrano essere simili: in tutte le parafilie si manifestano pulsioni e fantasie erotiche persistenti, che arrivano a causare un disagio clinicamente significativo in varie aree della vita di un soggetto; d’altronde, ricordiamolo, si parla di parafilia se le fantasie durano almeno 6 mesi e quando arrivano a compromettere il proprio funzionamento sociale, lavorativo.
Un altro aspetto in comune? La loro natura proibita, che può comportare sentimenti di colpa e vergogna nei soggetti affetti.
Andiamo per gradi: secondo alcune teorie esistono una serie di fattori di rischio in grado di favorire lo sviluppo di questi comportamenti: per esempio delle differenze nell’attività cerebrale durante la fase di eccitamento.
Da un punto di vista psicodinamico, abbiamo invece altri fattori di rischio:
- conflittualità genitoriale
- deprivazioni affettive
- sofferenza emotiva associata a traumi infantili
Generalmente le cause sono da ricercare nel periodo infantile o adolescenziale.
Consiglio per gestire le parafilie
Come uscire da questo circolo vizioso? È opportuno chiedere aiuto ad uno psicologo psicoterapeuta, soprattutto se le fantasie sono persistenti e causano un significativo disagio. Tra i trattamenti più adeguati troviamo la psicoterapia breve, che può aiutare ad identificare, e successivamente modificare, le vostre credenze e i vostri pensieri.
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