Il manipolatore affettivo: come evitare di caderci

Il manipolatore affettivo: come evitare di caderci

La favola… del manipolatore affettivo

Avete presente quando incontrate quel qualcuno che vi fa sentire “tre metri sopra al cielo”? Così gentile… attento… un vero e proprio principe azzurro, che si preoccupa di sorprendervi sempre: vi mette sul piedistallo fino a farvi innamorare perdutamente.

Magari credete di aver incontrato l’uomo della vostra vita e invece, col tempo, tutto cambia e la maschera cade: cadere in trappola è un attimo: una volta che siete caduti nella rete, avviene la rivelazione e ciò che era amore, diventa altro.

Manipolatore affettivo: chi è

Capita di innamorarsi e, alla fine, di non sapere nemmeno di chi; fortunatamente non è sempre così, ma capita frequentemente di imbatterci in persone che si presentano in un modo, ma nascondono ben altro: ci riferiamo ai manipolatori affettivi, solitamente individui irresistibili e affascinanti.

All’inizio di una relazione, indossano la loro bella maschera e, dopo aver studiato la loro preda, cercano di conquistarla con belle parole, bei gesti, costanti attenzioni: il manipolatore affettivo è davvero un maestro nel dire ad una donna ciò che ama sentirsi dire ed è quando è cotta a puntino che la fa precipitare dal piedistallo su cui lui stessa l’aveva messa.

Le attenzioni date iniziano a diminuire, le belle parole diventano brutte parole, i complimenti diventano critiche, la presenza diventa assenza: questo con il solo ed unico fine di arrivare a svuotare la propria preda, fino ad opprimerla e a farla sentire colpevole per ogni cosa.

Ma la cosa importante da chiarire, a tal proposito, è la motivazione di tali comportamenti: perché un individuo arriva a comportarsi in questo modo? Perché gioca in modo così subdolo?

Manipolatore affettivo: cause psicologiche e fasi della manipolazione affettiva

Il manipolatore affettivo non prova interesse sincero per l’altra persona ma la usa soltanto, per nutrire le sue insicurezze: c’è proprio questo dietro alla sua apparente adorazione, un costante bisogno di essere rassicurato, desiderato.

Insomma, si nutre dell’adorazione di un altro individuo per sentirsi forte, attraverso una vera e propria manipolazione affettiva.

Lorenzo Castricini, tecnico e insegnante di autodifesa, nel libro scritto con Nadia Nunzi, Il manipolatore e la preda (edito da New Moon) ha affermato come «a mano a mano che la storia prosegue e che la natura dell’uomo viene fuori, la manipolazione avviene attraverso tre fasi principali, che sono comuni a diverse tipologie di individui con disturbi di personalità. Tali fasi sono: l’idealizzazione, la svalutazione e lo scarto finale».

L’idealizzazione

Il manipolatore affettivo, in questa prima fase, dà il via alla sua finzione: si avvicina alla sua preda, e dopo aver capito come è fatta e cosa si aspetta, si modella per compiacerla e conquistarla. Le fa grandi promesse, con frasi ad alto effetto che non possono che lasciarla a bocca aperta.

La svalutazione

Quelle frasi ad alto effetto alla fine finiscono per diventare offese e umiliazioni. In questa seconda fase si tende a svalutare l’altro.

«Una volta conquistata la fiducia della preda, il manipolatore fa cadere la maschera, a lui scomoda, e si rivela per quello che è realmente. Un essere crudele, calcolatore e privo di empatia», continua l’esperto. In tutto questo, la donna è già coinvolta e, per questo, non si rende conto di cosa stia succedendo. Inizia a sentirsi confusa, crede di essere sbagliata ed il manipolatore non può che assistere piacevolmente a tutto questo.

Lo scarto finale

Il gioco finisce con l’abbandono: la vittima è proprio così che si sente. Abbandonata. Ingannata.

A tal proposito, la psicologa Francesca Pigliapoco afferma come «Molte donne, quando entrano in terapia, si sentono colpevoli e vogliono capire cos’abbiano di sbagliato, credono di meritare le punizioni che sono state loro inflitte. Arrivano totalmente sottomesse da non rendersi subito conto della realtà della situazione».

I comportamenti tipici del manipolatore affettivo

  • Senso di colpa: attraverso le critiche che rivolge alla sua vittima, il manipolatore la fa sentire inadeguata: ama passare per vittima facendo sentire l’altro in colpa. È sempre pronto a puntare il dito contro.
  • Gelosia: spesso, proprio perché è bisognoso di attenzioni, corteggia altre donne per far vedere che è ambito e ricercato: ama sentirsi desiderato e, al contempo, essere sfuggente.
  • Isolamento: in quanto manipolatore, ama isolare la sua donna da tutti gli altri: vuole essere l’unico nella sua vita. Questo perché sa, che privandola da tutto e tutti, la renderà fragile ed insicura e quindi maggiormente bisognosa di lui.

Consigli per gestire il manipolatore affettivo

Per combattere con un manipolatore affettivo o per evitare di cadere nella sua trappola occorre consapevolezza: occorre capire che stiamo vivendo una relazione disfunzionale e riconoscere le strategie manipolative.

Concentratevi sui vostri sentimenti: ascoltatevi, amatevi e rispettatevi di più: contro ogni forma di manipolazione non può che esserci l’amore, per questo dovreste circondarvi di rapporti sani.

E se avete il sospetto di essere manipolati, chiedete subito aiuto ad uno psicologo professionista.


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