Contestualizzare gli episodi per non idealizzare il partner

Contestualizzare gli episodi per non idealizzare il partner

Contestualizzare per ridimensionare

Una cosa che ho provato sulla mia pelle è che spesso alla fine di una relazione in cui credevamo molto (peggio ancora se il partner ha tratti narcisistici) è che il post-relazione è caratterizzato da una sensazione davvero fastidiosa, che ci accompagna in tutto: l’idea che quella persona sia la persona della nostra vita, quella perfetta, senza la quale è impossibile per noi pensare ad un futuro felice.

Insomma, l’idealizzazione della persona in questione è il risultato del post-relazione, anche se alla fine, se stiamo sui fatti, la relazione non è stata poi tutta sta meraviglia del creato e tu non è che ti sia sentita/o proprio una principessa o il principe di turno.

A volte, può risultare molto complesso restare sul dato di realtà e la tendenza ad idealizzare il partner, dopo la fine della relazione, prende il sopravvento, causando:

  • senso di colpa;
  • senso di inadeguatezza;
  • scarso senso di valore personale;
  • sintomatologia depressiva e ansiosa;
  • pensieri ossessivi circa la relazione.

Come costruire una visione realistica della relazione

In questi casi, tornare al dato di realtà attraverso l’analisi della storia della relazione è il modo più efficace (e direi anche l’unico) per tornare ad essere razionali, quando la razionalità sembra non essere più recuperabile.

Stiamo ad esempio sul senso di colpa. Molto spesso, come ti dicevo, quando la relazione si conclude la persona che viene lasciata tende ad addossarsi tutte le colpe rispetto alle presunte cause che hanno portato alla rottura.

Altrettanto spesso, però, le cose non stanno sempre come diciamo e si crea una frattura fra l’esperienza che abbiamo vissuto nel rapporto e il modo in cui questa esperienza ce la siamo racconta, l’abbiamo, cioè, trasformata in racconto.

Questo causa grande malessere e blocca l’esistenza all’interno di un circolo vizioso dal quale non si riesce ad uscire.

Esercizio per contestualizzare il rapporto

Ti propongo un esercizio.

Ripensa ad un episodio avvenuto nella tua relazione in cui, a parer tuo, si è scatenata una discussione che può aver contribuito alla rottura e per la quale ora ti senti in colpa. Cerca di contestualizzare l’episodio.

Quindi prendi un foglio di carta, mettiti al pc o fallo dove preferisci. Ma concentrati sul racconto dell’episodio. Mettiti in un posto silenzioso, tranquillo, dove tu possa prenderti il tempo per riflettere.

Le domande a cui la tua descrizione deve rispondere, nel complesso, sono queste:

  • In che periodo eravamo?
  • Cosa accadeva in quel periodo a me e nella relazione?
  • Di che discussione parliamo? Che cosa era successo?
  • Mi sentivo in colpa al momento della discussione? Sì, no, perché?
  • L’altro mi ha addossato la colpa in toto o si è preso le proprie responsabilità?
  • A posteriori mi sento in colpa, adesso che la relazione è finita?

Molto spesso se ripensiamo all’episodio della discussione e lo contestualizziamo bene, cercando di descriverlo nel dettaglio, prendiamo consapevolezza del fatto che noi in quella discussione possiamo anche aver avuto la nostra parte di colpa, ma di certo, in quella colpa non eravamo soli.

La relazione è infatti sempre una danza a due.

Può anche essere che in un determinato episodio uno dei due, nella coppia, abbia maggiori responsabilità rispetto all’altro, ma questo non è un buon motivo, e neppure sensato, per accollarsi le colpe della fine dell’intera relazione, quando questa finisce.

Contestualizzare gli episodi è quindi estremamente importante perché ti riporta al dato di realtà e ti permette di tornare lucido/a relativamente ad una storia e ad un partner che, attualmente, con il senno di poi, tendi ad idealizzare.


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