Il feticismo delle mani
Il feticismo delle mani rappresenta sicuramente una tematica interessante ma, allo stesso tempo, anche piena di pregiudizi.
Per molto tempo, il feticismo è stato considerato come un vero e proprio tabù di cui era meglio non parlare e di cui non interessarsi. Questa visione, col tempo, è un po’ cambiata e oggi possiamo affermare come il feticismo sia un argomento “esplorato” e di cui si parla senza troppi problemi.
Ad oggi molto si sa, infatti, di questo argomento e possiamo parlare di varie tipologie e forme di feticismo, poiché cambia proprio l’oggetto che poi diviene forma di attrazione e stimolo sessuale.
Esistono delle tipologie più comuni di altre come, ad esempio, il feticismo dei piedi, dei tacchi o delle collant ed altre, meno diffuse, come quello del latex o di altri prodotto e tessuti diversi.
Una tipologia di feticismo alquanto diffuso, e di cui spesso si parla è quello per le mani: di cosa parliamo? Cosa caratterizza questo feticismo?
Feticismo: cos’è?
Un primo grande argomento su cui è necessario interrogarsi e che bisogna approfondire è proprio quello del feticismo, in termini generali.
Quando si parla di questa tematica spesso ci sono delle idee alquanto radicate e negative che descrivono il feticismo come una vera e propria perversione mentale, da attribuire ad una persona con “un vero disturbo mentale”.
In realtà, si tratta di una perversione che, però, non è da attribuire necessariamente ad un disagio o ad un disturbo anzi; questa, ad oggi, viene vista, come una pratica sessuale. In questo caso, quindi, il soggetto invece che provare attrazione sessuale e fisica per un altro soggetto, la sposta verso un oggetto esterno che può essere un oggetto vero e proprio, come ad esempio le scarpe col tacco, oppure per una parte del corpo specifica come i piedi o anche le mani.
Ed è proprio questo oggetto, che assume il nome di “feticcio”, a diventare l’elemento essenziale per raggiungere l’eccitazione ed il piacere durante l’intimità.
Feticismo delle mani: di cosa parliamo?
Delineata la tematica in termini generali, possiamo parlare della forma specifica di cui abbiamo parlato poc’anzi, ossia il feticismo delle mani.
Il feticismo delle mani, anche noto come “cheirofillia”, consiste nell’attrazione sessuale verso le mani: questa può assumere varie forme e può manifestarsi in vari modi: può, per esempio, riguardare tutta la mano o solo alcune zone come il palmo, le dita o le unghie.
In altri casi, quest’attrazione può riguardare anche delle attività che vengono svolte con l’utilizzo delle mani, come nel caso dell’azione del lavare i capelli. Quando parliamo di feticismo delle mani, dobbiamo considerare che si tratta di una tipologia alquanto diffusa quasi quanto quella che riguarda il feticismo dei piedi.
Da uno studio svolto nel 2007 dall’Università di Bologna, è stato rilevato come molti partecipanti abbiano dichiarato di provare questa forma di attrazione, circa 669, e in molti hanno dichiarato di provare una forte attrazione verso una parte specifica, ovvero verso le unghie.
Questi numeri ci fanno comprendere quanto questa forma di feticismo sia diffusa, spesso anche senza esserne del tutto consapevoli: molte di queste azioni avvengono senza uno “scopo” e una motivazione precisa, almeno per alcuni soggetti, ma può anche assumere varie forme.
In alcuni casi, il feticismo delle mani, così come altre tipologie, può assumere una vera forma patologica che quindi porta il soggetto, pian piano, a non avere più relazioni intime e sessuali con la partner, perché l’ossessione verso il feticcio arriva a determinare una minore attrazione e un minor piacere sessuale e quindi possono verificarsi, in questo senso, reazioni man mano meno intense.
Perché? Un’interpretazione psicanalitica
Da un punto di vista psicoanalitico, si ritiene che il feticismo sia una forma di fissazione infantile verso un oggetto transizionale che rappresenta proprio l’oggetto di tipo transizionale che viene usato dal bambino per simboleggiare una situazione di intimità e protezione che avviene tipicamente durante la relazione col proprio caregiver.
Questo oggetto, quindi, viene rievocato dal soggetto anche da adulto nella relazione col proprio partner che quindi lo riporta a quello stadio infantile.
In questo senso, il feticcio è frutto di un condizionamento e quindi di un’associazione tra l’oggetto, la curiosità e il desiderio sessuale.
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