Cyberbullismo, come difendersi

Cyberbullismo, come difendersi

Oggi grazie a Internet, possiamo connetterci con chiunque e in qualunque momento: con i Social Network possiamo, insomma, comunicare senza limiti temporali e spaziali; questa possibilità, però, sembra aver incrementato un fenomeno molto pericoloso: il cyberbullismo.

Secondo i dati Istat del 2019, sembrerebbe che il 22% delle vittime di bullismo è stato colpito da cyberbullismo e che le maggiori vittime si registrano tra gli 11 e i 17 anni, colpendo maggiormente le ragazze.

Cos’è il cyberbullismo? Che conseguenze può avere?

Il Cyberbullismo “è un atto aggressivo ed intenzionale, condotto da un individuo o da un gruppo di individui, usando varie forme di contatto elettronico, ripetuto nel corso del tempo, contro una vittima che ha difficoltà a difendersi” (Smith et alt, 2008).

Questo fenomeno sembra essere caratterizzato primariamente dall’anonimato del perpetuatore, poiché non vi è tra questo e la sua vittima un reale contatto: cosa che avviene invece nel bullismo tradizionale. Ma chi sono i principali attori di questo fenomeno?

Vittima e cyberbullo: gli attori del cyberbullismo

Spesso la vittima è un soggetto debole, con difetti fisici e fragilità emotive: timido, introverso ed escluso dal gruppo.

Il cyberbullo è spesso un soggetto conosciuto dalla vittima, che può agire solo o con il supporto di altri e dell’anonimato che offre la rete. Si tratta di una persona aggressiva, predominante, incurante delle regole ed immaturo da un punto di vista sociale e relazionale, con una scarsa o quasi assente empatia.

Il cyberbullo spesso agisce in questo modo per pura noia: a volte per divertimento, altre ancora per scaricare le sue frustrazioni: il cyberbullo può infatti poter nascondere una personalità insicura.

Il Cyberbullismo può avvenire in modo diretto o non indiretto: i messaggi e le chat possono essere inviate direttamente alla vittima (diretto), oppure il bullo può decidere di postare la sua vittima in rete, rendendo così i contenuti pubblici e quindi condivisibili con gli altri, che diventano ulteriori attori di questo fenomeno (indiretto).

Ecco i diversi tipi di cybelbullismo:

  • Flaming: invio di messaggi elettronici violenti, mandati con lo scopo di suscitare litigi tra due o più contendenti, in un forum, per esempio.
  • Harassment: invio di messaggi offensivi inviati ripetutamente e nel tempo.
  • Cyberstalking: invio di molestie intimidatorie, con lo scopo di generare nella vittima paura per la propria incolumità.
  • Denigration: diffusione online di pettegolezzi o materiale offensivo, con lo scopo di danneggiare qualcuno.
  • Impersonation: furto dell’identità di qualcuno, in modo consensuale o non: il cyberbullo in questo modo può inviare dal profilo della vittima messaggi a nome suo, con il fine di danneggiare la sua reputazione.
  • Cyberbashing o happy slapping: pubblicazione in rete di filmati, dove la vittima viene insultata dal bullo e intorno vi è il gruppo che riprende tutto.

Conseguenze psicologiche del cyberbullismo

ll cyberbullismo può assumere diverse forme, che hanno un unico obiettivo: denigrare l’altro, ma che conseguenze può avere tutto questo sulla vittima?

Tra le conseguenze psicologiche legate al cyberbullismo abbiamo ansia, depressione, riduzione di autostima, abuso di alcol o sostanze stupefacendi e, in casi estremi, il suicidio.

Per gli adolescenti, le conseguenze possono ripercuotersi sul proprio benessere sociale, scolastico: i ragazzi possono infatti vedersi inficiate le loro abilità cognitive. Le vittime possono inoltre poter manifestare una forma di isolamento, fino ad una chiusura sociale totale. Anche da un punto di vista fisico, possono potersi sviluppare malesseri e somatizzazioni.

Le conseguenze negative, emotive e comportamentali del cyberbullismo possono persistere in modo significativo nel tempo rispetto a quelle legate al vissuto di un atto di bullismo tradizionale, come suggerito da Wright (2018).

Chi è vittima di cyberbullismo, cosa può fare, per uscirne?

Il consiglio principale è quello di confidarsi con i propri genitori o con il proprio insegnante, o con un amico di fiducia.
In questi casi, è importante avere qualcuno dalla nostra parte, che ci rassicuri e ci aiuti ad uscirne. Si può poter chiamare anche il telefono azzurro, il quale ci permette di sfogarci, restando comunque anonimi.

Non assecondare il cyberbullo: riceviamo e-mail, messaggi diffamatori? Non rispondiamo, poiché è proprio questo che il cyberbullo cerca, una risposta che rafforzi il tutto: se restiamo in silenzio di fronte alle loro provocazioni, avremo maggior possibilità di mettere la parola fine a tutto.

Segnalare: se il tutto ancora persiste e continuate ad essere vittime di insulti online, segnalate i cyberbulli ai colossi del web: in questo modo i loro account potranno essere sospesi. Inoltre, potete anche bloccarli: in questo modo bloccherete anche il fenomeno.

Denunciare: se tutto questo non dovesse bastare, potete denunciare recandovi alla più vicina stazione della polizia fornendo tutte le informazioni necessarie, dal momento che tutto questo oggi è perseguibile penalmente.


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