Crisi isterica: come gestirla quando la subisci?

Crisi isterica: come gestirla quando la subisci?

Uno dei problemi o degli ostacoli che può minare il benessere individuale, ma anche collettivo, è la crisi isterica.

Questo evento non è così raro come si potrebbe pensare anzi è alquanto comune se pensiamo a delle situazioni specifiche come quelle che riguardano il rapporto genitoriale. Nel caso del rapporto genitore-figlio, le crisi isteriche sono molto comuni soprattutto in alcune fasi dello sviluppo, ad esempio a due anni o comunque in quelle fasi molto precoci della vita.

Spesso, queste crisi isteriche possono accompagnare o comunque presentarsi in altre fasi dello sviluppo, ad esempio durante l’adolescenza: una fase caratterizzata da una ribellione manifestata da parte del figlio adolescente, che può diventare problematico facendo nascere varie discussioni e divergenze che possono degenerare in scoppi d’ira e crisi isteriche.

Questi eventi, sicuramente, non caratterizzano soltanto queste fasi di sviluppo o comunque le fasi evolutive ma possono riguardare tutti i soggetti anche nella fase adulta.

Crisi isterica: che cos’è realmente?

Sulle crisi isteriche si sa poco, quasi nulla, ecco perché spesso c’è molta confusione anche su come vadano gestite o su come ci si debba approcciare a tutto ciò.

Per questo, cercheremo di capire meglio cosa sono le crisi e soprattutto come  gestirle, specialmente quando sono vissute da “persone esterne”. Come approcciarsi a questo evento? Come si fa a gestirlo al meglio?

Iniziamo con il dire che le crisi isteriche sono molto simili ad un attacco di panico tanto che, spesso, sono confuse con questi eventi ma ci sono delle differenze: la crisi isterica, infatti, tendenzialmente dura più di un attacco di panico e l’emozione dominante in questo evento non è tanto la paura o il panico, quanto la rabbia e il dolore che quindi si esterna tramite il corpo.

Oltre a vivere delle emozioni diverse, possiamo dire che la causa scatenante è diversa in quanto, per la crisi isterica, abbiamo il dolore e la rabbia e non la paura.

Spesso la crisi isterica sembra essere causata dal “nulla”, poiché alla base, a volte, vi sono motivi che dall’esterno possono apparire del tutto futili e privi di significato rendendo complicato il tutto, proprio perché non si riesce facilmente a capire come gestire questa persona, dal momento che non riusciamo nemmeno a comprendere il perché di questa crisi.

Come gestire la crisi isterica quando la subisci?

Ed eccoci qui che arriviamo, dunque, alla domanda cruciale “come possiamo gestire una persona che è in preda ad una crisi isterica?“ In questa situazione, chi osserva dall’esterno si sente impotente fino ad aver quasi timore di ciò che si andrà a compiere, proprio perché non si comprende bene  fino “a che punto ci si può spingere”.

Questo è comprensibile anche perché vissuto dall’esterno, tutto assume un significato e una sfumatura diversa… ma esistono delle strategie che possono tornarci utili in questo senso? Certo, vediamole qui di seguito.

Essere empatici e comprensivi

Una prima strategia da attuare anche se, spesso, può risultare difficile è quella di praticare empatia e comprensione. Cosa significa?

Spesso, quando osserviamo dall’esterno una crisi isterica, ci arrabbiamo perché non riusciamo a comprendere ciò che la persona sta vivendo e soprattutto il motivo che porta a tali comportamenti rabbiosi, spesso anche molto intensi. Questo, ovviamente, è accompagnato da una grande confusione proprio perché ci si sente in bilico nell’assistere a questa situazione.

Una prima cosa da ricordare, a tal proposito, è che l’altra persona si comporta in un determinato modo per vari motivi tra cui, appunto, la presenza di dolore e quindi l’incapacità di gestirlo in maniera ottimale; questo, a sua volta, diviene fonte di malessere, una fonte che inevitabilmente verrà fuori in qualche modo, manifestandosi proprio attraverso una crisi isterica: questa premessa è fondamentale per cercare di essere quanto più empatici e comprensivi nei confronti dell’altro, per cercare di mettere da parte risentimento o rabbia.

Utilizzare un tono di voce tranquillo

Potrà sembrare stupido, ma utilizzare un tono di voce tranquillo e pacato può fare la differenza. Pensateci bene: quando siete arrabbiati, non vi capita di diventarlo ancor di più se davanti a voi avete una persona arrabbiata più di voi e che vi “attacca”?

Questo capita anche a chi ha una crisi di nervi. Seppur si possa essere arrabbiati per un comportamento incontrollato e che può apparire esagerato, bisogna allenarsi e cercare di praticare non solo la comprensione e l’empatia, ma bisogna anche utilizzare un tono tranquillo che può far davvero la differenza, perché la persona davanti a noi si sentirà accolta, compresa e ovviamente non sotto attacco o sotto accusa.


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