Come si gestisce la frustrazione? Ecco 3 utili consigli.
Partiamo dalla definizione. La frustrazione è quel sentimento di profonda umiliazione dove quello che si fa lo si interpreta come inutile e l’insoddisfazione atterrisce chi la subisce.
Vi è mai capitato di subirla? Domanda un po’ facilona. Chi più chi meno, nella vita si è dovuto scontrare con la frustrazione.
La parola “frustrazione” proviene dal latino frustratio = delusione, derivato dall’avverbio frusta inutilmente. Bene, ora la delusione è il nocciolo della questione.
“Una delle delusioni più cocenti che ho sperimentato nella mia vita è avvenuta nella mia infanzia. Al sabato e alla domenica di frequente venivano a casa dei miei genitori parenti e amici a trovarci. C’erano mangiate e grandi risate e io ero molto contento.
Dopo che per settimane però, non ci si era più incontrati per impegni vari, finalmente si era organizzato di fare, al sabato sera, una festa per ritrovarsi tutti. Il sabato pomeriggio ricevemmo una chiamata: dovevamo rimandare, molte persone presero l’influenza.
La mia reazione fu dolorosa.
L’emozione che provavo era una grande delusione e frustrazione. Nonostante sapessi che stessero male le persone invitate, non riuscivo a capacitarmi della loro assenza e l’emozione prendeva sempre di più il sopravvento.
Sentivo come l’incapacità di reinventarmi e di reinventare qualcosa da fare, l’incapacità di pensare a come divertirmi lo stesso senza le risate con amici e parenti. Per me quella serata sarebbe stata la più brutta della mia vita.”
In questa esperienza personale, ripercorrendo i miei pensieri ritrovo, in minor misura, cosa provo ora, in età adulta, cosa vuol dire essere frustrati. Essere frustrati non è di certo una cosa piacevole. Ora andremo ad affrontare alcuni scenari per comprendere le molteplici sfaccettature di un emozione spesso ingombrante e nociva, ma non solo.
Si perché dobbiamo fare una distinzione tra frustrazione utile e frustrazione nociva.
Frustrazione utile
La frustrazione utile è molto importante per ogni individuo per la propria crescita personale ed educativa. Nella nostra vita andremo sempre incontro a privazioni o giudizi che poco ci piacciono. Fin dall’infanzia dobbiamo imparare a gestire i rifiuti, i “no” , le imposizione da parte di adulti. Sempre di più col passare del tempo sarà fondamentale imparare a gestire la frustrazione per un nostro benessere, per il benessere altrui e per il contesto in cui ci troviamo.
La scuola è uno dei luoghi dove impariamo a “stare” all’interno di regole dove se non rispettate riceveremo conseguenze e alcune volte anche punizioni. Se abbiamo fame e ci mettiamo a mangiare liberamente durante la lezione, e una maestra o un professore ci esplicitano il divieto di farlo la nostra reazione, per rimanere all’interno di quel contesto dovrà essere contenuto e misurato per non incorrere in conseguenze.
Gli stessi episodi, con elementi differenti, possono presentarsi in ambiti differenti come ad esempio quello lavorativo. Il nostro operato, in alcune circostanze può e deve essere giudicato e, in quel momento, nel caso di un giudizio negativo dovrà essere in qualche modo accolto attraverso una modalità adeguata. Sbraitare, urlare o mettersi a piangere spesso può essere controproducente e da cui possono scaturire conseguenze di vario genere, non sempre positivi. L’importante sicuramente è utilizzare un comportamento che sappia gestire una frustrazione e che possa essere anche uno stimolo per rinforzare un’attitudine.
Frustrazione nociva
Vi è mai capitato di incontrare mentre facevate la spesa un bambino in preda a pianti e grida dopo aver ricevuto un rifiuto? I genitori però in preda al panico (comprensibile, infatti non è mai semplice sostenere una situazione di questo genere) accontentano il figlio e gli regalano quello che cercava di ottenere.
Questo è un evento che capita spesso ed è una chiara fotografia di ciò che significa osservare la reazione ad un rifiuto da parte del genitore al figlio. Per un bambino un rifiuto ad una richiesta che può essere di un giocattolo o un dolce equivale ad un lutto. Se il bambino però, non impara a rielaborare e a superare questo lutto, probabilmente nella vita faticherà a superare le varie frustrazioni a cui siamo sottoposti.
Come affrontare una frustrazione
Affrontare una frustrazione non è mai una cosa semplice e scontata. È chiaro che arrivare in età adulta preparati dopo anni di palestra è un vantaggio. Personalmente ho ricevuto parecchi rifiuti che variano dalle esperienze scolastiche (brutti voti, sgridate) a esperienze sportive (sconfitte, relegato in panchina) fino a finire alle relazioni personali (2 di picche, appuntamenti andati storti, essere lasciati). Tutte queste sono esperienze che col passare del tempo comprendo che sono state i mattoni del il mio percorso e del mio carattere.
Ecco 3 consigli utili:
- Respira, sembra banale ma concentrarti sul tuo respiro ti permetterà di non cedere alla valanga di emozioni che scaturisce la frustrazione.
- Pensa ad un diversivo fino a che non hai sbollito poiché pensare e puntare ad un altro obiettivo placa la ricerca di soddisfare proprio quel bisogno.
- Lavora su te stesso e corri alla ricerca di volumi dove poterti confrontare con esperti che possono darti consigli su come superare le difficoltà della questione.
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