Allenamento sportivo durante la quarantena da Coronavirus
Allenamento sportivo nel periodo di quarantena da Coronavirus: come fare?
In questi ultimi mesi la sempre più vasta e dilagante diffusione di COVID-19 ha avuto notevoli ripercussioni, non solo a livello sanitario e socio-economico, ma ha anche coinvolto l’intero sistema e scardinato quasi totalmente la nostra quotidianità.
Il mondo dello sport è stato parimenti colpito da questo virus: si è passati dalla mera cancellazione delle competizioni, alla chiusura delle palestre, allo sport in solitaria fino ad arrivare all’obbligo di potersi allenare solo all’interno delle proprie abitazioni.
Questa forte limitazione dell’attività motoria, non solo ha causato problemi logistici nel portare avanti gli allenamenti sportivi, ma ha avuto un forte impatto, soprattutto dal punto di vista psicologico, sugli atleti sia amatori che professionisti.
Sono parecchie le criticità riscontrabili negli atleti, quelle principali sono:
- paura di perdere lo stato di forma,
- calo o mancanza di motivazione,
- ansia ed incertezza per il futuro (quando tornerà tutto alla normalità?),
- difficoltà ad adattarsi al training indoor,
- isolamento sociale,
- sentimenti di noia e apatia.
Mantenere l’allenamento sportivo in quarantena
Cosa fare quindi per affrontare queste problematiche?
Ecco alcuni consigli pratici per non perdere l’allenamento sportivo durante la quarantena da Coronavirus:
- STAND-BY: prima di tutto occorre accettare la situazione di stop forzato. Considerate questo come un periodo di “pausa” temporaneo, non solo dalle gare, ma anche dai consueti allenamenti. Questo è il primo passo per poter poi ripianificare il proprio programma di allenamento sportivo adattandolo alle restrizioni della quarantena.
- TRAINING PLAN: a questo punto è utile ripianificare le sedute di allenamento in base ai mezzi disponibili e affidandosi a un coach esperto. E’ consigliabile fare una programmazione settimanale, vista l’incertezza del contesto: l’ideale sarebbe seguire un planning in cui si alternino allenamenti più impegnativi ad alcuni più “soft”, per evitare che si accumuli stress inutilmente eccessivo.
- GOAL SETTING: darsi degli obiettivi a breve termine che esulino dal precedente planning stagionale delle competizioni. Tali obiettivi devono essere improntati al mantenimento della forma fisica raggiunta finora, lavorando su quelli che sono i punti deboli e incrementare quelli che già sono punti di forza.
- SOCIAL TRAINING: utilizzare piattaforme di allenamento virtuale (ad esempio zwift per runners e ciclisti) può essere una buona leva motivazionale nell’approccio all’allenamento sportivo, rendendolo più divertente e coinvolgente. Condividere l’esperienza del training indoor con amici o altri soggetti virtuali consente di affrontare con uno spirito maggiormente positivo la costrizione di isolamento sociale.
- DAY GLOBAL PLANNING: stabilire una nuova routine quotidiana dando il giusto spazio e priorità alle varie aree della nostra vita (lavoro, famiglia, sport, ecc..). Questo ci consente di tenere alla larga sentimenti di noia, insoddisfazione ed apatia. Una buona organizzazione della giornata è fondamentale per vivere il momento presente e tenere lontane le ansie legate al futuro.
- DIARIO DI “BORDO”: il diario è uno strumento molto utile. La scrittura infatti è un mezzo molto potente nella gestione e modulazione dei propri stati d’animo. Mettere nero su bianco i propri vissuti, i propri pensieri e le proprie emozioni ci aiuta ad esternare ciò che viviamo interiormente, riducendo gli stati di ansia, angoscia e depressione. L’importante è scrivere di “getto” e nel momento in cui tali stati vengono vissuti. Nello specifico dell’aspetto sportivo, risulta efficace annotare le proprie sensazioni prima e dopo l’allenamento sportivo. Fare ciò è utile per tenere monitorati gli effetti e poter quindi pianificare un training ad hoc.
- CHIEDERE AIUTO AD UN ESPERTO: non tutti riescono da soli ad affrontare le problematiche che derivano da questa situazione di quarantena. La mancanza di resilienza può portare ad una situazione di immobilità. Ogni azione proattiva viene inibita sul nascere, dando luogo a sensazioni di sconforto.
In questi casi, chiedere aiuto ad uno psicologo dello sport può essere utile per riuscire a superare queste difficoltà. Attraverso l’utilizzo di svariate tecniche, (ad esempio tecniche di rilassamento distensivo progressivo, supporto alla gestione emotiva, potenziamento delle skills psicologiche), che possono essere veicolate anche attraverso sessioni on-line, il professionista può essere un ottimo supporto per aiutare l’atleta.
Tale rapporto si sviluppa in maniera paritetica: alla base, però, deve instaurarsi una buona compliance che consenta ai due soggetti di lavorare in maniera sinergica e ottenere miglioramenti e buoni risultati.
Per ulteriori informazioni o per fissare un consulto: Dott.ssa Laura Cazzaniga, psicologa dello sport e psicoterapeuta
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Laura Cazzaniga
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