DOC omosessuale

DOC omosessuale

Uno dei disturbi forse più conosciuti e spesso “oggetto del senso comune” è il Disturbo ossessivo-compulsivo.

Questo disturbo, riconosciuto da tutti i Manuali diagnostici, è entrato prepotentemente nel nostro immaginario collettivo anche grazie a film e serie tv in cui si narra e si racconta di come questo viene vissuto da parte di chi ne soffre.

Se il disturbo ossessivo-compulsivo è alquanto conosciuto, le sue “varianti” o sotto tipologie lo sono molto meno. Una tipologia è il DOC omosessuale: ne avete mai sentito parlare?

In questo articolo, quindi, parleremo proprio di questa tipologia di disturbo ossessivo-compulsivo, mostrandovi tutte le caratteristiche.

Cos’è il Disturbo ossessivo omosessuale?

Come potrete già immaginare dall’etichetta utilizzata, il disturbo ossessivo-compulsivo omosessuale è uno specifico sottotipo del disturbo più generico che, proprio per la sua specificità, è poco conosciuto.

Questa tipologia specifica di disturbo ossessivo-compulsivo mantiene e ha in comune le stesse caratteristiche della categoria più ampia del DOC ossia:

  • presenza di pensieri intrusivi e ricorrenti che sono le ossessioni;
  • presenza di rituali e compulsioni che vengono messe in atto da parte del soggetto per poter “tenere sotto controllo” le ossessioni e l’ansia che ne deriva.

Nel caso del DOC omosessuale, quindi, avremo sempre la presenza di ossessioni e compulsioni ma questi hanno una connotazione specifica ossia sono pensieri e compulsioni che riguardano il proprio orientamento sessuale. In questo caso, la persona che soffre di questo disturbo ha pensieri intrusivi e ricorrenti rispetto al timore di essere omossessuale, con fantasie rispetto allo “scoprire” questo orientamento all’improvviso nonostante ad oggi sia etero.

Queste ossessioni, proprio come nel caso del disturbo ossessivo-compulsivo, sono alquanto ingestibili e “assalgono” la mente del soggetto in modo piuttosto improvviso senza che si possa fare nulla per poterle controllare.

Proprio per questo motivo, il soggetto mette in atto una serie di rituali e compulsioni che aiutano a “ridurre” l’ansia generata dalle ossessioni e che permettono di stare meglio. Anche in questo caso le compulsioni hanno un carattere specifico, ossia hanno la finalità di dimostrare il loro vero orientamento sessuale oppure la finalità di ridurre la percezione di vulnerabilità rispetto alla probabilità di poter “diventare” omosessuali.

Spesso i rituali sfociano nell’evitamento di persone gay/lesbiche, di luoghi frequentati da omosessuali oppure conformarsi ad atteggiamenti tipici del proprio genere, ad esempio camminare in modo eccessivamente mascolino o femminile. Vengono anche analizzate tutte le relazioni passate per cercare qualche indizio rispetto al proprio orientamento sessuale così che si possa avere conferma e non avere più dubbi.

Conseguenze e cause del disturbo ossessivo omosessuale

Come nel caso del DOC generale, anche nel caso del DOC omosessuale ci sono delle conseguenze che in un certo senso determinano l’instaurarsi di un vero e proprio circolo vizioso.

Quello che di solito i soggetti mettono in atto, oltre che alle compulsioni, è l’evitamento di ogni situazione che in qualche modo possa far instaurare queste ossessioni e compulsioni. Ciò che accade, però, è che tutto ciò diventi un ostacolo per il benessere individuale e per una vita soddisfacente; di solito c’è l’evitamento di molte situazioni sociali, come il lavoro o anche l’evitamento di relazioni sentimentali per paura di non essere certi di poterla mantenere proprio per via del proprio orientamento sessuale incerto o ricco di paure e incertezze.

Da cosa origina il DOC omosessuale?

Ovviamente non si tratta di una risposta certa ma spesso si osserva che questo disturbo possa nascere dall’incapacità del soggetto di tollerare ciò che non conosce. Il disturbo, infatti, nasce dalla paura di non essere certi del proprio orientamento e dalla percezione di non avere assoluto controllo: insomma si ha paura che lo stato delle cose possa cambiare.

Cosa occorre fare nel caso in cui ci accorgiamo di soffrire di questo disturbo?

Analizza ciò che stai vivendo

Il primo passo per poter uscire dal circolo vizioso che vivi è quello di analizzare ciò che ti accade. Non è sempre facile ma è necessario per assumere consapevolezza del fatto che esiste un disturbo; importante è cercare di capire che i pensieri che spesso “abitano” la tua mente sono ossessioni e che, quindi, non si possono gestire senza aiuto.

Chiedi aiuto ad un esperto

Il disturbo ossessivo-compulsivo, proprio per le sue caratteristiche di base, è un disturbo alquanto invalidante.

Proprio per questo il modo migliore per “uscirne” è quello di rivolgersi ad un esperto ossia ad uno psicoterapeuta che possa supportarvi per quanto riguarda la vostra incapacità di tollerare ciò che non conoscete in modo certo e definito.


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