Autolesionismo emotivo: cosa fare?
Parliamo di autolesionismo emotivo
Sono tante le persone capaci di ferire gli altri, ma non solo. Ci sono anche tante persone in grado di ferire se stesse.
Avete mai sentito parlare di autolesionismo emotivo? Questa è una delle forme che possiamo praticare e che ha come bersaglio proprio noi.
Cerchiamo di capirne di più qui di seguito.
Autolesionismo emotivo: di cosa parliamo?
Quante volte siamo bravi a ferire noi stessi? Quante volte trascuriamo noi stessi per dare priorità agli altri?
Tutto questo sicuramente non ci fa bene, anzi: sono solo alcune delle modalità attraverso le quali pratichiamo dell’autolesionismo emotivo. In tanti associano al termine “autolesionismo” parole come lesioni fisiche, eppure c’è anche dell’altro.
Noi possiamo fare male a noi stessi in tanti altri modi. Le lesioni che possiamo procurarci possono essere anche emotive: sono quelle che non si vedono ma che ci sono e si fanno sentire, sono quelle che fanno male alla nostra anima e non al nostro corpo, sono delle “botte” che fanno male alla nostra autostima e feriscono la nostra dignità.
L’autolesionismo emotivo dunque cos’è?
Quell’insieme di pensieri e comportamenti che agiscono contro di noi e che possono essere alla base di disturbi dell’umore se praticati con costanza.
Lesioni emotive: come si presentano
In che modo possiamo farci del male?
Sicuramente dando retta a quella voce interiore che ci dice che non siamo abbastanza, quella voce che ci tortura e che ci convince del fatto che non siamo all’altezza dei nostri obiettivi, riempiendoci così di insicurezze.
Come si evince da quanto detto in un certo senso noi siamo vittime e carnefici allo stesso tempo: siamo noi stessi a farci del male, attraverso il nostro dialogo interiore negativo, le nostre idee, le paure che nutriamo, spesso insensate.
Ma perché possiamo arrivare a tanto?
Spesso, alla base di tutto c’è una bassa autostima con uno schema di comportamento che mettiamo in atto, sulla base di influenze ambientali, familiari, relazionali che hanno radici lontane: questo spiega perché ci ritroviamo con persone che ci fanno solo del male, partner che ci tolgono e non ci danno.
In un certo senso inciampiamo negli stessi errori e questo a sua volta ci reca ancora più frustrazione e rabbia perché oltre al dolore, proviamo dei sensi di colpa perché consapevoli del fatto che siamo noi gli artefici di tutta la sofferenza provata.
Un altro modo per farci del male? Il non mettere dei limiti nel rapporto con gli altri: a volte mettersi troppo a disposizione degli altri può essere deleterio, poiché non si mettono chiaramente delle barriere che spesso sono necessarie.
Non saper dire no nel momento opportuno può provocarci grandi lesioni emotive, soprattutto se abbiamo a che fare con persone che ne approfittano e non aspettano altro che usare gli altri per i propri scopi. Anche condurre una vita grigia senza passioni e motivazioni è una forma di autolesionismo.
Insomma, la vita non è fatta solo di routine, abitudine, doveri. Non possiamo solo accontentare gli altri: la vita deve essere primariamente un piacere per noi stessi.
Per far sì che questo accada, sicuramente è necessario vivere con passione, avendo degli obiettivi da realizzare, facendo ciò che amiamo fare, dedicando tempo a noi stessi. Una vita senza questi ingredienti non è vita, non credete?
Una vita senza emozioni e senza allegria non può che provocare delle lesioni emotive che magari non si vedono ma ci sono e giorno per giorno non ci consentono di essere felici, di sognare.
Di far vedere davvero chi siamo.
Cosa fare?
Come abbiamo visto, attraverso diverse modalità possiamo far male a noi stessi, alla nostra identità, alla nostra autostima.
Questo accade soprattutto se abbiamo vissuto un’infanzia caratterizzata da traumi, esperienze negative che ci hanno fatto maturare un’immagine negativa di noi. Questo però non significa che non possiamo far nulla per stare bene.
Per quanto da adulti ci portiamo delle ferite lontane, nel nostro presente possiamo e dobbiamo prenderci cura di noi, della nostra anima e smettere di farci del male.
Per fare questo è opportuno
- riconoscere il sottile equilibrio tra obblighi e piacere,
- dedicarci ai nostri passatempi, hobby, alle persone che fanno bene al cuore,
- fare con regolarità attività sportiva,
- non pretendere troppo da noi stessi: non si può avere tutto e subito,
- buttare fuori le nostre emozioni: possiamo farlo scrivendo su un diario le nostre preoccupazioni, i nostri pensieri più profondi,
- riaprire il nostro cassetto dei sogni e cercare di realizzarli,
- porsi degli obiettivi e cercare di raggiungerli, gradualmente: questo ci darà conferma del fatto che possiamo fare anche noi grandi cose,
- chiedere un supporto psicologico, nel caso si ritenga necessario un profondo lavoro su se stessi e sulla propria capacità di gestione delle proprie emozioni.
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