Depressione post-partum e Maternity Blues: come riconoscerli
Avvertimenti sulla depressione post-partum
“Preparati e stai attenta perché, quando sarà nato, rischi la depressione post partum”
“Occhio che, dopo il parto, avrai il calo ormonale e ti verrà da piangere sempre”
“Vedrai che i primi tempi sarà durissima…io ho avuto un bel crollo!”
Affermazioni che potrebbero suonarti familiari, magari perché le hai sentite pronunciare da qualcuno a te vicino durante la tua gravidanza, oppure perché richiamano un’esperienza dolorosa che hai effettivamente vissuto sulla tua pelle dopo aver partorito.
In entrambi in casi, queste parole ci riportano immediatamente ad un tema molto delicato per una neomamma: quello dei vissuti emotivi tipici del periodo successivo al parto e agli esiti che possono derivare da questi vissuti, tra cui proprio la depressione post-partum.
Probabilmente si tratta di una tematica che, da un lato ti intimorisce e ti preoccupa, ma dall’altro ti interessa e vorresti sapere qualcosa di più sull’argomento.
Vediamo allora di fare un po’ di chiarezza e, soprattutto, cerchiamo di mettere in evidenza gli aspetti più rilevanti e per te più utili da sapere sulla depressione post-partum e su ciò che ad essa è collegato.
Stati depressivi nel periodo del post-partum
Innanzitutto c’è da sottolineare che, immediatamente dopo il parto, si verificano naturalmente una serie di cambiamenti nella neomamma, sia a livello fisiologico che psicologico, che danno luogo a particolari stati emotivi che potrebbero esporre alcune donne – con particolari caratteristiche personali – allo sviluppo di quadri depressivi più o meno importanti.
Questo non significa che tutte le donne svilupperanno una depressione, quanto piuttosto che ci sono delle condizioni che potrebbero rendere più probabile che questo accada.
Gli studi epidemiologici sulla depressione post-partum concordano su una prevalenza del disturbo del 10-15% rispetto alla popolazione generale.
Un altro aspetto importante da considerare quando si parla di stati depressivi nel periodo post natale è che, spesso, all’interno della categoria “depressione post-partum” si fanno erroneamente rientrare delle condizioni fra loro molto diverse per intensità e per durata delle manifestazioni.
In particolare, la distinzione fondamentale che dobbiamo tenere presente è quella fra Maternity Blues o Baby blues & Depressione post-partum vera e propria.
Che cos’è il Maternity Blues
La chiamano anche “sindrome del terzo giorno”, proprio perché solitamente fa capolino nei primissimi giorni immediatamente dopo il parto, si accentua intorno al 5° giorno e si può mantenere per i primi quindici giorni circa dopo il parto, per poi regredire, quindi attenuarsi e scomparire del tutto, in modo spontaneo.
Il pianto ricorrente, un tono dell’umore tendenzialmente basso, un senso di tristezza e di stanchezza pervasivo, una forte ipersensibilità e reattività rispetto a ciò che ti accade intorno sono alcuni dei tratti più salienti di questa condizione.
In alcuni casi potresti avere anche scarso appetito, difficoltà a concentrarti e a prendere sonno, il che potrebbe portarti ad uno stato un po’ confusionale.
Diciamo che il quadro può essere molto variegato e non tutto ciò sopra descritto si manifesta contemporaneamente e necessariamente in modo identico in tutte le donne.
Quello che è certo è che queste manifestazioni, generalmente transitorie e reversibile, sono in gran parte determinate dal calo di quegli ormoni che durante la fase del travaglio e del parto hanno raggiunto livelli considerevoli e che ora stanno ritornando ai livelli di “normalità”.
Ciò che mi preme però sottolineare è che, secondo recenti ricerche, le donne che vivono il maternity blues hanno un rischio maggiore di quelle che non lo hanno sperimentato di sviluppare successivamente un quadro di depressione post-partum. Per questo, l’intervento precoce di supporto psicologico, in questa fase così delicata, è più che mai prezioso e da incoraggiare.
Che cos’è la Depressione Post-Partum
La nostra cultura ci trasmette, purtroppo, l’idea che il passaggio alla maternità debba essere necessariamente un momento di totale gioia e felicità per la donna. Alla nascita del piccolo, ci si aspetta che la neomamma sia traboccante di sorrisi e paroline dolci, di entusiasmo e di una contentezza mai provata prima. Ma non è proprio così. Non soltanto così, perlomeno.
In realtà, questa è una visione del tutto idealizzata e molto poco realistica di come si sente una donna subito dopo aver dato alla luce il suo bambino.
Questo accade perché, come abbiamo iniziato già a vedere, il periodo immediatamente successivo al parto, per quanto possa essere costellato dalla gioia dell’incontro con il piccolo, si porta dietro anche una serie di vissuti non del tutto “confessabili”, perché più spiacevoli e difficili da gestire. Questo tipo di vissuti risultano solo in parte dovuti ai fattori ormonali.
Infatti, c’è la nuova identità di mamma che ha preso forma in modo concreto.
C’è il confronto con il bambino reale, che prende il posto del bambino che per nove mesi hai così tanto immaginato.
Ci sono le paure per le nuove responsabilità legate alla sopravvivenza del tuo piccolo che, da ora in poi, ricadono interamente su di te.
C’è da fare i conti con il “vuoto” del pancione.
Se tutti questi vissuti, riconducibili, come abbiamo visto, al cosiddetto maternity blues, non si esauriscono in maniera spontanea, ma permangono in durata e in intensità, potrebbero andare a definire un quadro di depressione post-partum vera e propria.
Un quadro che può presentare, in misura variabile, queste caratteristiche:
- sentimenti di inadeguatezza e d’incompetenza particolarmente marcati;
- uno stato di ansia e preoccupazione pervasivo;
- tristezza, rassegnazione e uno stato di scoraggiamento generale;
- ipersensibilità e irascibilità;
- difficoltà nell’addormentamento e/o risvegli frequenti;
- calo dell’appetito;
- tendenza a trascurare te stessa e il bambino;
- pensieri di morte.
Le ragioni e le variabili che possono contribuire all’insorgenza di questa sintomatologia sono molte e andrebbero esplorate e approfondite caso per caso. In questo senso, il colloquio con un professionista è più che mai prezioso.
Forse ti starai chiedendo perché è così importante non sottovalutare questo insieme di sintomi e affrontarli quanto prima.
Una delle prime ragioni è questa: perché è importante che tu stia bene tanto quanto il tuo bambino.
Una mamma che non è in condizione di prendersi cura di se stessa e dei suoi stati d’animo, difficilmente potrà prendersi cura adeguatamente del suo bambino.
I sintomi depressivi hanno un impatto molto significativo sulla costruzione della relazione fra te e il tuo bambino e sul suo sviluppo psicologico. Lo vedremo meglio tra poco.
Inoltre, non meno importante, gli stati depressivi del post-partum possono produrre effetti particolarmente negativi sul partner e sulla vostra coppia nel suo insieme.
Quali sono gli effetti della depressione post-partum sul neonato?
Prova a immaginare che cosa “vede” un bambino in una mamma che vive quotidianamente tutti quegli stati d’animo che abbiamo elencato sopra:
- Innanzitutto incontra uno sguardo spento, poco reattivo.
- Vede un atteggiamento ora triste e sconsolato, ora teso e ansioso.
- Vede un aspetto trascurato, incurante.
- La neomamma evita il contatto visivo con il suo piccolo, guarda altrove, non si lascia coinvolgere dal piccolo mentre viene nutrito e/o nel gioco. Il cambio del pannolino, per esempio, può diventare una fredda manovra essenzialmente di tipo igienico, piuttosto che un momento di tenerezza e di scambio affettivo della diade madre-bambino.
- La neomamma si mostra inibita nell’interazione, non imita i comportamenti del suo bambino, non utilizza un linguaggio dolce e sintonizzato con le espressioni del neonato.
- Fatica a riesce a riconoscere e a rispondere tempestivamente ai segnali e ai bisogni del piccolo.
- Può sentirsi infastidita dal pianto del bambino e dalle sue iniziative di gioco e di interazione.
Insomma, il quadro che si viene a delineare è piuttosto complesso e soprattutto doloroso per tutti i suoi protagonisti.
Purtroppo le cose non si esauriscono al momento presente. Gli effetti della depressione post-partum sono visibili anche a lungo termine.
Quali sono gli effetti della depressione post-partum sullo sviluppo del bambino?
Ci sono molte ricerche sull’argomento e tutte, fondamentalmente, concordano sul fatto che il quadro depressivo materno nel post-partum espone il bambino ad un rischio maggiore di sviluppare dei disturbi psicologici nel corso della sua crescita. In pratica, questi bambini risultano molto più vulnerabili rispetto ai figli di mamme non depresse.
In particolare, nel corso delle varie fasi di sviluppo, questi bambini potrebbero:
- Avere un umore visibilmente depresso e/o ansioso
- Mostrarsi particolarmente timorosi se non proprio inibiti nelle interazioni
- Tollerare con difficoltà la frustrazione e reagire con atteggiamenti aggressivi
- Avere bassi livelli di autostima
- Incontrare difficoltà di concentrazione,
- Avere problemi del sonno
Quindi, a questo punto, potresti chiederti:
Come prevenire e/o superare la depressione post-partum?
Per quanto riguarda la prevenzione della depressione post-partum e, più in generale, dei vissuti depressivi e ansiosi, è sicuramente fondamentale ricorrere, senza vergogna e fin dal periodo della gravidanza, al sostegno della famiglia, del partner, degli amici.
Oltre a fare affidamento sul tessuto di relazioni familiari e amicali, può essere molto utile fare riferimento ad un professionista del settore (psicologo, psicoterapeuta), sopratutto nei casi in cui si siano già avute esperienze di stati ansiosi e/o depressivi, ma anche nel caso di eventi di vita particolarmente dolorosi (lutti, traumi) o periodi molto critici della propria storia personale. Tutti questi aspetti costituiscono fattori di rischio per l’insorgenza di uno stato depressivo e meritano, per questo, di essere adeguatamente elaborati.
Molte ricerche hanno messo in evidenza l’efficacia di trattamenti di supporto, sostegno psicologico e psicoterapeutico per prevenire e superare la depressione perinatale.
Alcuni di questi interventi possono essere svolti anche a domicilio oppure online, rendendo più facile e agevole per la neomamma trarne i relativi benefici.
Quindi, in sintesi, rete di supporto familiare ed esperti del settore sono gli ingredienti fondamentali per un’efficace prevenzione della depressione post-partum e per il suo superamento, nel caso in cui tu ti trovassi già a vivere una condizione di sofferenza di questo tipo.
BIBLIOGRAFIA
- Quatraro R.M., Grussu P., (2018) Psicologia Clinica Perinatale: dalla teoria alla pratica, Erickson.
- Ammanniti M., Cimino S., Trentini C., (2012) Quando le madri non sono felici. La depressione post partum, Il pensiero scientifico Editore.
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Irene Bernardini
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