Sensibilità emotiva: pregio o difetto?

Sensibilità emotiva: pregio o difetto?

Spesso sentiamo dire frasi del tipo “sei troppo sensibile”, quasi fosse un difetto o un problema: parole, queste, che non possono che essere percepite come un’offesa e portare a galla insicurezze, dubbi e domande del tipo “sarà davvero qualcosa di negativo essere troppo sensibili”?

Invece che preoccuparci del contrario, ci facciamo paranoie inutili per la nostra troppa sensibilità, forse perché sono gli altri a farci credere che sia sbagliato essere sensibili: ma la sensibilità non è forse un dono?

Sensibilità emotiva: cosa significa

Volendo partire dalla sua etimologia, il termine “sensibilità” deriva da latino “sensibilis”, derivato di sentire, percepire ed essere sensibili, in un certo, senso significa proprio questo: percepire con i sensi.

Una persona sensibile riesce infatti a percepire più stimoli e più informazioni rispetto alla restante parte delle persone.

Volendo dare una definizione di sensibilità emotiva, non possiamo non rifarci a quella di Marsha Linehan, psichiatra ideatrice della Dialectical Behavior Therapy, che la definisce come il risultato dell’interazione tra diversi fattori: quelli biologici, temperamentali e un ambiente di sviluppo incompetente, poiché non in grado di prendersi cura dei bisogni del bambino.

Insomma i nostri genitori, sin da quando nasciamo, hanno il dovere di insegnarci a gestire le nostre emozioni, ovvero quella abilità che gli psicologi chiamano regolazione emotiva. L’esposizione a un ambiente incompetente, porta immancabilmente ad acquisire modalità regolatorie inefficaci, che nel tempo possono risultare altamente disfunzionali (Crowell, Beauchaine, Linehan, 2009).

Ma a prescindere dalle definizione, come è una persona emotivamente sensibile? Che caratteristiche presenta? 

Caratteristiche delle persone sensibili

Le persone altamente sensibili sentono tutto, percepiscono le sfumature e vivono le emozioni proprie e non, più intensamente… come si suol dire “notano tutto”.

Non giudicano: questo perché amano andare oltre e non fermarsi alle apparenze e amano ascoltare: sanno comprendere, perché empatici e propensi dunque ad aiutare gli altri.

Seppur siano in grado di sentire troppo e processare una grande quantità di informazioni, a livello razionale, reagiscono con il cuore, istintivamente. Spesso queste persone preferiscono stare da  sole,  proprio per fare i conti con ciò che sentono e provano e in un certo senso per ricaricarsi, dal momento che come una spugna, assorbono tutto.

Chi è sensibile inoltre sembra avere uno spiccato intuito: sono persone in  grado di sentire sin da subito se qualcosa non va o il brutto odore di una bugia. Quando amano, inoltre lo fanno davvero: per questo sono dei partner meravigliosi e profondi.

Essere sensibili è un pregio o un difetto?

Erich Fromm, noto psicanalista e interprete della società moderna, ha affermato come oggi l’essere emotivi sia scoraggiato e inteso come sinonimo di instabilità. Eppure non è affatto così: essere emotivi non può che essere una cosa positiva, a patto che si riescano a  gestire le proprie emozioni e si sia dotati di quella capacità che abbiamo visto dipendere dall’ambiente in cui viviamo sin da piccoli.

Se si riesce a fare buon uso della propria sensibilità, non si può che avere una marcia in più, poiché si è dotati della capacità di mettersi nei panni altrui. Insomma essere emotivi significa percepire, sentire, ascoltare.

Cosa mai può esserci di sbagliato in questo?

Le persone sensibili sono altruiste e riescono ad arrivare dritti al cuore degli altri. Questo permette loro di capire come gli altri pensano e di prevenire i loro bisogni, ma badate bene: come ogni cosa, bisogna guardare sempre l’altra faccia della medaglia: essere troppo sensibili può portare ad essere cercati costantemente da chi soffre o ha bisogno di un supporto.

Fin qui nulla di male, starete pensando! Certo, ma se l’unico motivo per cui siamo ricercati è solo questo, non va bene perché le persone sensibili hanno bisogno, proprio come tutti noi, di circondarsi di persone positive e non solo di persone che non vedono l’ora di “alleggerire i loro problemi”.

Essere sensibili è un conto, essere cercati solo nel momento del bisogno un altro ed è proprio in questi casi che la sensibilità può essere vista “come un difetto”.

Come evitare questo? Facendo buon uso di questa dote, cercando di capire quando e quanto sia giusto farlo, con quali persone e con quale frequenza, cercando di circondarsi non solo di persone che si lamentano: ricordate che le persone sensibili assorbono proprio tutto!

Gestire le proprie emozioni e gestirsi: è questo il segreto per non farsi sopraffare dalla propria sensibilità.


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