Cos’è il butterfly effect?

Il “butterfly effect” (effetto farfalla) prende il nome da un film prodotto nel 2004, il cui protagonista era dotato di uno strano, ma straordinario potere, ossia quello di poter modificare il suo presente tornando indietro nel tempo, modificando le sue azioni passate.

Probabilmente tutti noi vorremmo avere questo potere in quanto capita sempre di avere rimpianti o di subire momenti e situazioni derivanti da alcune scelte o da alcuni momenti che abbiamo trascorso in precedenza: insomma, sarebbe tutto più semplice se si potesse tornare indietro a proprio piacimento in base alle proprie esigenze e necessità.

In questo articolo vi mostreremo cos’è effettivamente questo fenomeno e come è utile per spiegare la nostra vita attuale.

Effetto farfalla: dalla fisica alla psicologia

L’effetto farfalla, noto anche con la dicitura inglese “butterfly effect”, è un fenomeno che trae origine proprio dalla fisica ma che, durante gli anni, è stato anche riportato ad altri campi di studio tra cui anche la psicologia. Nasce nel lontano 1962 dalle ricerche di Edward Lorenz (matematico e meteorologo americano) che si occupava di studiare i cambiamenti climatici con lo scopo di creare dei modelli che potessero descriverli. Quello che riuscì a comprendere, tramite vari studi e analisi, fu che un cambiamento climatico su scala microscopica poteva causare un cambiamento molto impattante delle condizioni climatiche su scala macroscopica.

Il nome “effetto farfalla” però, si deve soprattutto ad una serie di racconti radiofonici e fantascientifici che vennero scritti da Ray Bradbury, messi in onda nel 1952.

Questi racconti parlavano di come, in un futuro lontano, venisse ideata una macchina del tempo che permetteva di attuare dei veri e propri safari temporali per i turisti. In questo modo, si poteva scegliere l’era storica in cui voler andare a fare visita per scoprire il passato toccandolo con mano. Quello che accadde fu che, durante uno di questi safari, un turista schiacciò col proprio piede una farfalla e ciò determinò effetti disastrosi nel futuro. Tutto ciò rimanda a quella che in fisica è denominata “Teoria del caos” in cui si afferma che, ogni minimo cambiamento nel contesto iniziale, determina grandi cambiamenti nel comportamento del sistema a lungo termine.

Il butterfly effect in psicologia: cosa ci insegna?

L’effetto farfalla applicato alla psicologia ci aiuta a comprendere quanto ogni nostra azione sia importante per ciò che accadrà nel nostro futuro. Inevitabilmente, quindi, dobbiamo pensare al nostro tempo come intrecciato in modo profondo: il passato è legato al nostro presente e al nostro futuro. Tutto ciò che ci è accaduto, inevitabilmente, determinerà ciò che vivremo così come ogni nostra azione determinerà ciò che vivremo nel medio e nel lungo termine.

Ovviamente tutto questo può causare una certa ansia e pressione in quanto ci potrebbe portare a vivere ogni nostra scelta e ogni nostra azione in modo piuttosto ansiogeno proprio per evitare ripercussioni future. Quello che, bisognerebbe pensare è come questo effetto possa aiutarci a comprendere quanto abbia valore ogni nostra azione e ogni nostra scelta così da evitare di procrastinare ciò che si dovrebbe attuare nel qui e ora.

Il butterfly effect ci aiuta, inoltre, ad avere maggiore consapevolezza delle nostre azioni e dei nostri pensieri e a comprendere quanto essi abbiano valore. Questo potrebbe anche portarci ad avere una maggiore autostima e ad incentivarci riguardo all’esporci e al comunicare ciò che pensiamo e le nostre emozioni attuali; ogni evento, ogni pensiero e ogni emozione ci aiutano a delineare ciò che sarà il nostro futuro. Pensiamo ad esempio a quanto sia importante comunicare ciò che pensiamo o che proviamo in questa ottica; farlo in un momento preciso può cambiare effettivamente ciò che sarà da lì a poco e potrebbe avere risvolti positivi e negativi soprattutto per noi.

Ecco perché è così importante .


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