Aggressività per colmare un vuoto interno: cosa fare?

L’aggressività è uno degli stati d’animo più forti e impattanti che il nostro corpo vive ed elabora. Parliamo di uno stato d’animo che ha alla base un’emozione alquanto impattante ed intensa ossia la rabbia.

Rabbia e aggressività, di per sé, non sono negative o da combattere ad ogni costo, quanto piuttosto reazioni ed emozioni del tutto normali per il nostro corpo. È naturale essere arrabbiati di fronte a situazioni che attivano questa emozione, ad esempio un’ingiustizia o una mancanza di rispetto.

Diviene un problema, però, quando la rabbia diventa incontrollabile; in questi casi, infatti, invade e guida il corpo verso atteggiamenti e azioni dirompenti e aggressive sia a livello fisico che verbale.

La dinamica che scatena la rabbia

Un aspetto che bisogna sottolineare quando si parla di aggressività è la dinamica sottostante.

La reazione aggressiva, infatti, non è dettata sempre e soltanto da un’incapacità di controllo delle emozioni, ma può essere legata ad un tentativo di colmare un vuoto interiore della propria vita.

Ma cosa bisogna fare in questa situazione? Come è utile agire per rompere la catena di aggressività che si è instaurata?

Aggressività e vuoto interiore: quale relazione

Il senso di vuoto interno è uno stato mentale davvero molto impattante per chi lo vive e al tempo stesso complesso sia da descrivere, sia da vivere in quanto in quei casi si percepisce che nulla ha senso e tutto viene vissuto in modo distaccato, come se ci fosse solo nero attorno.

Il senso di vuoto, infatti, è un’esperienza in cui l’uomo entra in profonda connessione con Sé stesso e anche con gli aspetti più problematici e complessi del proprio essere. Diviene fonte di conoscenza interiore ma anche fonte di smarrimento perché, in un certo senso, porta a non avere più consapevolezza di chi si è o a mettere in dubbio ciò che si riteneva vero o certo.

Molto complesso è anche lo stato emotivo che spesso si associa a questo senso di vuoto, che molte volte può appartenere a vissuti depressivi in quanto il vuoto interiore porta a pensare che nulla ha senso o ad avere la consapevolezza che non ci si conosce abbastanza.

Altre volte il senso di vuoto può essere associato ad uno stato emotivo di frustrazione in quanto si è insoddisfatti della propria vita e di ciò che si è ma non si riesce a comprendere come le cose possano modificarsi.

Infine, in altri casi, il senso di vuoto è associato alla sensazione di perdita di Sé e di smarrimento che generano rabbia e aggressività.

La relazione tra aggressività e senso di vuoto, quindi, è davvero molto forte in quanto è proprio il senso di vuoto e l’esperienza ad esso associata che producono questa rabbia e aggressività.

In un certo senso, quindi, potremmo dire che tra senso di vuoto e aggressività si instaura un legame di interdipendenza: è il senso di vuoto che genera questa aggressività ma, allo stesso tempo, l’aggressività serve per colmare il senso di vuoto. È come se l’aggressività diventasse uno strumento per sopperire a questo senso di vuoto e a tutte le emozioni negative ad esso associato. Ed ecco che l’aggressività può essere rivolta agli altri ma anche a sé stessi; non sono poco usuali, infatti, gli atti autolesivi che si associano a questo sentimento.

Cosa fare in caso di eccessiva aggressività?

Analizza le tue reazioni

Un primo passo per poter agire è l’analisi dei propri stati d’animo e delle proprie emozioni. Importante è capire se l’aggressività è dettata da un elemento della realtà circostante che è visto e percepito come intollerabile o se è dettato da qualcosa che vivi dentro di te. L’aggressività, infatti, è efficace quando è dettata da qualcosa di esterno ma diviene un automatismo quando, invece, è dettata da una propria caratteristica o mancanza.

Chiedi aiuto

Il modo efficace per poter modificare un proprio aspetto di personalità o un proprio comportamento è quello di analizzarlo ma con l’aiuto di un professionista.

Se ti accorgi che l’aggressività diventa impattante nella tua vita e che vivi sentimenti di smarrimento, chiedi aiuto ad uno psicologo psicoterapeuta per cercare insieme la causa.


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