Tipologie di dipendenza
Nel parlare di dipendenza, abbiamo più volte citato la parola “sostanza” o “comportamento” poiché si può dipendere patologicamente da:
- cibo
- sostanze stupefacenti (tossicodipendenza)
- alcool
- sesso
- tecnologia (televisione, smartphone, internet)
- relazioni affettive
Analizziamo più dettagliatamente i principali tipi di dipendenza.
Dipendenza da cibo
Perché si diventa dipendenti dal cibo?
Sembra che alcuni cibi, come le patatine o la cioccolata, riescano a creare dipendenza e dietro a tutto questo sembra esserci una motivazione biologica. L’assunzione di cibi ad alto contenuto di grassi aumenterebbe il desiderio di consumarne sempre di più. Viene inviato infatti un segnale al cervello che ritorna all’intestino sotto forma di stimolo, a seguito dell’aumento della produzione di endocannabinoidi.
Gli endocannabinoidi sono composti simili a quelli presenti nella marijuana che inviano al cervello segnali volti a richiedere l’assunzione di ulteriori grassi. Un circolo vizioso questo che chiarisce il perché il desiderio non possa essere facilmente soddisfatto. Si creerebbe infatti una compulsiva ricerca del piacere, guidata da un’eccessivo rilascio di dopamina.
In questa categoria rientra quella che, secondo la nuova classifica del DSM, viene definita “bulimia nervosa”. Caratterizzata da abbuffate ricorrenti e inappropriate, spesso in solitudine, la bulimia nervosa è spesso seguita da vomito auto-indotto o da lassativi, diuretici o estenuanti sessioni di attività fisica. Le persone che soffrono di questo disturbo arrivano a giudicare se stesse in modo predominante ed esercitano delle elevate forme di controllo sull’alimentazione, sul peso e sulla forma del corpo.
Dipendenza da sostanze
Per dipendenza da sostanze stupefacenti si intende invece quel disturbo legato a specifiche sostanze che sembrano produrre diverse alterazioni a livello di pensiero, delle emozioni, del processo decisionale e del comportamento.
Il processo che porta all’uso e abuso di sostanze tossiche, identificabili come droghe, è complesso e non banale e sembra dipendere da diversi fattori esterni e interni all’individuo, dalle sue relazioni o da un suo disagio individuale e/o sociale.
A volte può dipendere anche dalla frequentazione di amicizie sbagliate, da una mancanza di interessi, ma soprattutto ad una forte disinformazione sull’uso di tali sostanze.
Tossicodipendenza
Con tale termine, che deriva dal greco “toxikon” e significa “veleno”, intendiamo un sistema comportamentale che sembra radicarsi sempre più a seguito di un uso cronico e compulsivo di sostanze, come droghe legali o non (leggi come si crea una dipendenza).
I soggetti più esposti a tale fenomeno sembrano essere i giovani adolescenti, a causa della maggior vulnerabilità dei loro circuiti neurali ancora in fase di sviluppo, accompagnata da una maggior facilità nell’aver accesso all’acquisto delle sostanze d’abuso.
Alcolismo
L’alcolismo è una patologia cronica in cui l’organismo diventa dipendente dall’alcol, secondo lo stesso meccanismo biologico spiegato per le altre dipendenze (scopri il test per valutare se abusi di alcool).
Gli alcolisti che non riescono a controllare il loro rapporto con l’alcool e possono andare incontro ad un forte bisogno di bere e ad una perdita di controllo, poiché non riescono a smettere di bere una volta iniziato.
Quando si soffre di alcolismo si continua a bere nonostante si sappia perfettamente che l’alcol può causare problemi relazionali, di salute, lavorativi o economici.
La dipendenza da sostanze stupefacenti o da alcool sembra coinvolgere oltre ai giovani, anche un gran numero di adulti che, a causa di difficoltà economico-lavorative o relazionali-familiari, si buttano nell’abuso di tali sostanze per evadere dai propri problemi.
Consigli pratici per dipendenze da sostanze e alcol
Cosa fare per “smettere”?
In generale è molto utile farsi la seguente domanda: “Con quale problema dovrei confrontarmi in questo momento se non soffrissi più di questa dipendenza?” La risposta a questa domanda potrà dare delle utili informazioni su cosa andare a lavorare.
Nel caso dei giovani, bisognerebbe far capire loro che la parola “divertimento” non fa sicuramente rima con quella di esagerazione e che la libertà e il piacere possono essere ottenuti con normali gesti quotidiani o con attività che fanno solo bene alla salute, come lo sport in tutte le sue accezioni, un viaggio, l’evasione dalla realtà tramite la fantasia.
Per quanto riguarda la categoria adulti, sarebbe terapeutico e liberatorio tentare di aprirsi con un parente, un amico o un compagno di vita per esempio, per poter cercare in essi, oltre che in se stessi, la forza per affrontare le difficoltà che la vita ci pone davanti, in modo da uscirne più forti di prima, anziché andare a creare un problema ancora più grande .
Dipendenza da sesso
Tale dipendenza definita anche “sexual addictions”, sembra comprendere diversi comportamenti sessuali, ritenuti eccessivi per la loro frequenza, intensità e durata. Tali comportamenti sembrano portare a diverse conseguenze negative, ad alcuni problemi nei ruoli sociali e lavorativi e ad alcune manifestazioni come l’utilizzo ricorrente della pornografia, la masturbazione compulsiva, rapporti con diversi partner a pagamento e sesso telefonico.
Alla base di questi comportamenti sembra esserci la presenza di pensieri ossessivi circa le fantasie e le condotte in questione.
Ma quali sono le cause di tale dipendenza?
Per alcuni esperti gli abusi sessuali in età infantile potrebbero giocare un ruolo importante nello sviluppo di questa dipendenza. Purtroppo però non risultano ancora esserci delle notizie certe sulle vere cause.
Tuttavia, come per le dipendenze da sostanze, la maggior parte delle ricerche di questa dipendenza sembra focalizzarsi sulle strutture cerebrali del sistema di ricompensa e sulla dopamina, poiché l’eccitazione sessuale “normale” e l’orgasmo sembrano coinvolgere l’attivazione di questo sistema.
E’ stato ipotizzato infatti come un comportamento sessuale ripetuto e maniacale possa tradursi in un’eccessivo rilascio di dopamina, provocando un mutamento a livello cellulare che porta ad un desiderio ancora maggiore e alla voglia irresistibile di impegnarsi in quel comportamento.
Dipendenza dalle tecnologie
Le dipendenze tecnologiche si caratterizzano per un rapporto patologico dell’individuo con i nuovi mezzi tecnologici, il cui continuo diffondersi ed evolversi stanno definendo l’emergere di nuove sindromi comportamentali e vissuti emotivi.
La grande rete che connette e avvicina, può riuscire talvolta anche a modificare lo stile di vita e il modo di pensare dei singoli e, nel contempo, della collettività, grazie appunto alle considerevoli risorse e potenzialità che il mezzo tecnologico possiede.
Di fronte a questo sarebbe consigliabile considerare come il rapporto con il dispositivo tecnologico possa sfociare, in alcune occasioni ed in determinate personalità, in condotte disfunzionali, additive e compulsive.
Sono ormai tanti i ragazzi che, tramite lo smartphone, non telefonano, ma aggiornano continuamente i vari profili social, visualizzano video e postano foto. Sono così totalmente immersi nella realtà virtuale e alienati dalla vita reale, che il loro vero “essere” sembra quasi coincidere con “l’essere on line”.
Tutto ciò può portare l’individuo a trascurare le comunicazioni interpersonali e i suoi rapporti con i familiari, ad avere comportamenti di rabbia o ira e a sperimentare quella che viene definita la “sindrome da disconnessione”, che si manifesta con forti stati di disagio qualora si è impossibilitati a connettersi.
Cosa fare per evitare di di cadere in questa “trappola virtuale”?
Consigli per affrontare la dipendenza da tecnologie e da sesso
Tentare di ridurre al minimo indispensabile l’utilizzo dei nuovi mezzi tecnologici, attraverso altre attività più “stimolanti” e darsi dei limiti è necessario per non incorrere nella dipendenza dalle tecnologie. Provate a impegnarvi in qualcosa che possa stimolare la vostra curiosità, accrescete i vostri interessi e soprattutto “ri-abituatevi” a parlare con gli altri mediante un confronto reale e vero.
Riguardo l’utilizzo eccessivo di pornografia, è fondamentale accedere a quelli che sono gli stati emotivi che conducono all’abuso di comportamenti masturbatori. In tal senso una psicoterapia online o dal vivo che lavora sulle emozioni può risultare fondamentale per prendere consapevolezza e riacquisire un maggiore controllo dei propri impulsi.
Dipendenza dalla famiglia
Per ciò che concerne la dipendenza dalla famiglia, bisogna invece chiedersi:
- In quali condizioni siamo stati accuditi?
- Che cosa ci hanno trasmesso i nostri genitori?
- Che cosa ci è arrivato mentre ci vestivano, ci lavavano e ci mettevano a letto?
- Come abbiamo vissuto la fase della nostra vita in cui eravamo totalmente dipendenti da loro?
Tutte queste domande sono importati per riuscire a capire se i nostri genitori hanno accettato di buon grado il loro ruolo genitoriale.
Ci interessa sapere questo perché solo con queste basi può essere evitata una successiva dipendenza affettiva del bambino dai suoi genitori. Al contrario, se il bambino ha vissuto nella conflittualità e nei litigi continui tra madre e padre, in un’atmosfera di tensione, senza volerlo arriverà a sviluppare un trauma.
Si diventa totalmente dipendenti dalle figure genitoriali, per cercare di ottenere quelle attenzioni che sono mancate in età infantile.
La caratteristica che accomuna tutti i dipendenti da legami affettivi è la “stagnazione”. Pieni di timore per ogni cambiamento, questi individui possono arrivare a soffocare lo sviluppo delle loro capacità individuali e a sopprimere ogni desiderio e interesse.
I sintomi caratteristici di tale dipendenza sono:
- svalutazione dei sentimenti
- senso di colpa e/o rancore e rabbia
- paura dell’abbandono, della solitudine e della distanza
- terrore di mostrarsi per quello che si è
- timore di essere annullati
Dipendenza dalle relazioni affettive
Questo tipo di dipendenza, anche conosciuta come “love addiction”, può trovare origine in alcuni bisogni infantili inappagati. I bambini i cui bisogni d’amore non siano stati soddisfatti, si adattano e imparano a limitare le proprie aspettative. Questo processo di limitazione porta alla formazione di pensieri quali: “I miei bisogni non contano”, “non sono degno di essere amato” o “non sono importante”.
Da adulti tali soggetti arrivano a dipendere dagli altri, per quanto riguarda la cura di sé e la risoluzione dei loro problemi. Si manifestano totalmente insicuri anche nelle scelte più semplici, per paura di essere respinti e manca la fiducia nelle loro abilità.
Si ritengono dunque indegni d’amore.
Chi è dipendente affettivamente dagli altri o dal proprio partner, è ossessivo, manipolativo, possessivo e tende ad evitare i rischi legati al cambiamento, ma soprattutto prova un’assoluta devozione dell’amato.
Nelle relazioni affettive, dunque, i dipendenti “elemosinano” attenzioni e continue conferme dal loro partner. Ciò li aiuta a neutralizzare il senso d’impotenza, di disagio e il vuoto affettivo che sentono a livello personale.
Consigli pratici per chi soffre di dipendenza affettiva
Per ciò che concerne la dipendenza in amore, occorrerebbe educare i ragazzi a non cadere nei falsi miti dell’amore. Uno di questi è quello dell’“io ti salverò/tu mi salverai” e i miti di auto sacrificio in nome dell’amore.
Bisognerebbe far acquisire il rispetto di sé, la capacità di dire no e l’idea che le relazioni d’amore sono un’opportunità di piacere e di crescita.
Per quanto riguarda la dipendenza dalla famiglia e dalle figure genitoriali, il lavoro principale deve partire proprio da questi ultimi.
In tal senso può essere opportuno, anche con l’aiuto di uno psicologo online, lavorare sull’elaborazione dei traumi del passato.
Come abbiamo visto, alla base di qualsiasi dipendenza, può esservi un comportamento messo in atto per alleviare l’angoscia e il senso di vuoto. E’ proprio da queste che deve partire il lavoro terapeutico, affinché si riescano a curare le ferite che nel tempo non si sono rimarginate.
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