Storia di una psicologa agli esordi nel mondo della consulenza psicologica online
“Non si può aiutare chi non vuole essere aiutato”.
Questa è stata la frase che ho sentito pronunciare più volte durante il mio percorso universitario. Ricordo ancora il mio stupore quando l’ho udita per la prima volta. Si, perché come comunemente si pensa, lo studente di psicologia ha un animo tendenzialmente “crocerossino”. Non era accettabile per me pensare che avrei potuto trovarmi in futuro in situazioni in cui avrei dovuto abbandonare la possibilità di aiutare qualcuno. Eppure, con l’esperienza, ho capito cosa i miei insegnanti universitari intendevano. E’ vero: non si può aiutare chi non è predisposto ad essere aiutato; è infatti estremamente difficile lavorare efficacemente con persone che, per vari motivi, non sono motivati a costruire un rapporto terapeutico.
Tuttavia, negli ultimi anni ho potuto notare come vi è, al contrario, una larga parte della popolazione che ha un enorme bisogno di aiuto e lo richiede attraverso tutte le modalità che ha a sua disposizione. A tal proposito, sono recentemente venuta in contatto con una nuova modalità con cui le persone richiedono di essere ascoltate e capite: sto parlando di tutte quelle persone che richiedono consulenze attraverso il canale informatico o, per meglio dire, internet. Con il termine “internet” intendo in realtà l’utilizzo di diversi software e social network come skype, facebook, chat, in cui l’utente e il consulente possono incontrarsi e, come nel caso di Skype, vedersi attraverso una telecamera e parlare grazie a un microfono.
Nella mia Regione, il Lazio, questa pratica è veramente molto recente mentre in altre regioni, in particolare quelle del Nord Italia, tali servizi esistono già da diversi anni, così come in alcuni paesi europei. Personalmente, sostengo e ho sempre sostenuto la terapia vis a vis soprattutto nel caso in cui parliamo di bambini e soprattutto di fronte ad alcune patologie: ritengo infatti fondamentale costruire un rapporto con il piccolo paziente affinché la terapia abbia successo. Tuttavia, nel caso dei servizi online, non si parla di terapia, ma piuttosto di consulenza psicologica online; inoltre non si tratta di consulenze con bambini ma sempre con adulti coscienti. Ci troviamo di fronte a incontri limitati quantitativamente e dove non si utilizzano mai strumenti psicodiagnostici. Ciò fa una grande differenza.
Tornando alla mia esperienza personale, mi sono imbattuta un giorno nel sito del Dott. Algeri con il quale ho stabilito una conoscenza professionale che mi ha permesso di giungere a conoscere il SIPO che appunto offre servizi di consulenza psicologica online. Inizialmente per me è stato un po’ difficile comprendere cosa mi si chiedeva di fare: la maggiore difficoltà l’ho riscontrata soprattutto nel momento in cui ho compreso che offrire consulenze online mi richiedeva soprattutto conoscere tutta una serie di nozioni prettamente informatiche di cui io non conoscevo neanche l’esistenza. Eppure è stato più facile di quanto avessi pensato. Non mi rimaneva che aspettare.
La mia prima paziente non ha tardato ad arrivare. Dopo appena una settimana dal mio ingresso nel nuovo mondo delle consulenze psicologiche online, una mattina vengo svegliata dal bip bip del servizio email del mio iPhone e leggo, incredula, il messaggio di una donna che mi chiedeva aiuto. Devo essere sincera… appena letto ho pensato che gli Amministratori del sito mi stavano mettendo alla prova! Mi sbagliavo. Effettivamente una giovane donna aveva bisogno di me e calmavo la mia ansia dicendo tra me e me “ora che faccio? Respira. Non è tanto diverso da una di quelle consulenze che fai normalmente a studio”. In effetti non è stato tanto diverso. Una connessione internet, un pc, una videocamera, un microfono.
Sebbene molto entusiasta della mia nuova esperienza, non avevo fatto i conti con il fatto che non sempre le persone portano problemi facili da trattare. Il caso in questione non ha tardato ad arrivare e pochi giorni dopo dalla prima richiesta, ne è arrivata un’altra assai diversa: una problematica estremamente complessa che, a mia avviso, non poteva ridursi a degli incontri di consulenza psicologica online. Nonostante la persona in questione aveva trovato il mio nominativo sul sito del S.I.P.O. e quindi (io pensavo) volesse mantenere un certo “anonimato” almeno fisico, non mi sono sentita moralmente di adagiarmi alla possibilità di farle una consulenza psicologica online comoda seduta sulla sedia della mia scrivania di casa e le ho proposto di incontrarmi nel mio studio face to face. Era assolutamente necessario. Avevo bisogno di accoglierla fisicamente, ma soprattutto di contenerla e non potevo farlo attraverso un pc. Devo dire che, con mio grande stupore, la ragazza ha subito accettato e per me è stata una piccola vittoria.
Questi due casi di cui vi ho accennato rispetto alla mia esperienza con le consulenze online sono la chiara prova di alcuni elementi: innanzitutto il fatto che le persone che richiedono consulenze online portano problemi di vario tipo; non usufruiscono del servizio solo coloro che hanno difficoltà o problematiche legate alla scarsa autostima, sfiducia in sé, ma anche persone che hanno problemi molto più seri e complessi. Da qui la necessità di rispondere adeguatamente alla loro richiesta di aiuto. In secondo luogo, collegato al primo punto, si pone il problema, per lo psicologo/psicoterapeuta del fattore “onestà” o, per meglio dire, etica: nel momento in cui lo specialistica viene contattato per una consulenza psicologica onlineda una persona che chiaramente ha delle problematiche che richiedono un altro tipo di intervento e lui stesso non può offrirlo per motivi legati ad esempio alla lontananza (spesso si è contattati da persone che abitano in regioni differenti dalla propria), è necessario, a mio parere, abbandonare la propria ambizione e rimandare la persone a strutture idonee presenti sul suo territorio.
Per concludere, sono molto soddisfatta di queste nuove esperienze con cui mi sono confrontata nonostante tutti i dubbi e le incertezze. Credo nella possibilità di offrire servizi di consulenza psicologica online fermo restando che è necessario muoversi con le dovute cautele e ricordare sempre che la nostra più grande aspirazione nonché obiettivo principale deve essere quello di aiutare le persone nel miglior modo possibile, alcune volte facendoci carico del problema, altre volte rimandandolo a qualcun altro. Termino questo articolo con una frase di Albert Einstein che mi piace molto e che dovrebbe, secondo me, accompagnare sempre il nostro lavoro che è sempre in continua evoluzione.
“La mente che si apre ad una nuova idea non torna mai alla dimensione precedente”
Albert Einstein
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