I sintomi della stanchezza mentale
Stanchezza mentale: vi dicono nulla queste due parole? Quanti di voi hanno utilizzato questa espressione per indicare una sensazione di confusione o affaticamento?
Ma cos’è la stanchezza mentale, concretamente?
Stanchezza mentale: quando ci sentiamo stanchi
La stanchezza mentale sembra essere una condizione abbastanza comune: siamo spesso sottoposti a continuo stress e ritmi di vita estenuanti che ci portano a manifestare i sintomi tipici di questa condizione come mancanza di energie e desiderio costante di dormire.
Sembrerebbe che il nostro cervello, in questi casi, venga sottoposto ad uno stress prolungato e non riesca ad elaborare correttamente le varie informazioni: per questo manifestiamo i vari sintomi della stanchezza mentale.
Sintomi dell’affaticamento mentale
A seguito di un sovraccarico emotivo o fisico, possono essere sperimentati sintomi fisici, ma non solo; il principale sintomo è l’esaurimento.
Tra gli altri sintomi fisici ritroviamo anche:
- insonnia
- dolori muscolari
- crampiallo stomaco
- diarrea
- colite
- abbassamento delle difese immunitarie
- accelerazione del battito cardiaco
- debolezza articolare
- frequente bisogno di urinare
- emicrania
La stanchezza mentale, però, può portare a manifestare anche sintomi psichici come irritabilità, bassa concentrazione, scarsa capacità di memorizzazione, vuoti di memoria, spossatezza e continuo senso di pesantezza nonostante si riposi adeguatamente.
Stanchezza mentale: perché ci sentiamo stanchi?
Poc’anzi abbiamo accennato allo stress: abbiamo infatti affermato come uno stress prolungato possa portare ad un sovraccarico emotivo, fisico. Lo stress, d’altronde, è una risposta a determinati compiti di diversa natura (emotiva, cognitiva o sociale), percepiti come eccessivi.
Esistono, poi, altri fattori scatenanti: di natura fisica e psicologica.
Fattori di natura fisica possono essere ricondotti a:
- scarso esercizio fisico: l’allenamento, di contro, è utile al fine di incrementare la quantità di ossigeno nel sangue;
- scorretta alimentazione: una dieta, per esempio, caratterizzata dall’assenza di nutrienti, sali minerali;
- insufficienza cardiaca o renale;
- utilizzo di sedativi, tranquillanti ed antidepressivi;
- gravidanza;
- allattamento;
- alterazioni del normale ciclo sonno-veglia;
- disidratazione;
- malattie, come diabete, infezioni, ipertiroidismo.
Tra quelli di natura psicologica possiamo citare:
- malattie psichiatriche e/o psicosomatiche: psicosi, schizofrenia, disturbi della personalità e dell’umore;
- disturbi d’ansia;
- insonnia cronica;
- depressione.
Strategie per uscire dalla stanchezza mentale
Occorre mettere in atto una serie di strategie per rilassarci, cercando di eliminare le cause dello stress e della affaticamento mentale.
Sicuramente utile è cercare di:
- ridurre il carico di lavoro o di studio;
- dormire bene, almeno 8 ore a notte;
- fare sport;
- mangiare sano;
- bere meno bevande eccitanti (ad esempio il caffè);
- diminuire il fumo.
Molto utile cercare di prendersi cura di sé e concedersi dei momenti per la cura della propria persona o passare più tempo con il proprio partner.
Se tutto questo non dovesse bastare, si può chiedere aiuto ad un professionista.
La terapia cognitiva-comportamentale sembra essere molto adatta a questa condizione: una forma di psicoterapia che aiuta gli individui a modificare i comportamenti sbagliati, cambiando gli schemi di pensiero sottostanti.
D’altronde qualcuno diceva che noi siamo quello che mangiamo: ma non solo…noi siamo quello che pensiamo!
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