“Persone spugna”: quali caratteristiche hanno?
Si sente parlare spesso di persone tossiche, vampiri energetici e spazzatura emotiva, ma vi siete mai chiesti chi c’è nell’altra metà? Chi sono le persone a cui si agganciano? Le “persone spugna”!
Le “persone spugna” sono immerse in un contesto (familiare, lavorativo, amicale) un sistema estremamente dannoso e nocivo. Hanno delle caratteristiche di personalità tali per cui “calamitano” persone che scaricano la loro negatività sugli altri.
La dinamica può essere spiegata e compresa attraverso una metafora. Immaginate la persona tossica come un omino scuro, pieno di rabbia, dolore, amarezza, insoddisfazione. Entra in contatto con il contesto di riferimento e “inquina” l’ambiente con il suo stato d’animo. La “persona spugna” ci cade e assorbe completamente l’atmosfera.
Quali sono le caratteristiche delle “persone spugna”?
Sono molto sensibili, a volte eccessivamente. Si preoccupano per gli altri, a volte così tanto da mettersi in secondo piano pur di soddisfare le esigenze degli altri.
Badate bene, l’altruismo e la generosità nelle interazioni con l’altro sono doti personali ottimali e positive, ma quando il benessere dell’altra persona diventa prioritario e a discapito del proprio, la relazione, probabilmente non è più basata sulla reciprocità e sull’equilibrio funzionale dei ruoli.
Se sei spesso tu a doverti occupare in maniera esclusiva di alcune questioni familiari o lavorative o relazionali e ciò viene dato per scontato e/o svalutato, se vieni spesso “chiamato in causa” per gestire la confilittualità tra due coniugi o fidanzati, se sei spesso considerato la miglior spalla su cui piangere, ma nessuno poi è disposto a sostenerti quando sei tu a star male, se ti ritrovi a chiedere scusa anche per qualcosa che non ritieni inopportuno. Insomma, se ti ritrovi spesso a ricoprire questi ruoli è probabile che tu sia una “persona spugna” e che nella tua vita ci sono persone tossiche.
Come fare ad eliminare o allontanare le persone tossiche dal nostro raggio d’azione?
- Mettere i CONFINI, ovvero dei paletti. Comprendere a chi e quanto voglio donarmi. Chi merita il mio tempo, le mie attenzioni, il mio supporto (e il mio dolore) e chi no.
- Individuare la FONTE ovvero la persona negativa e limitare i contatti. E se non è possibile limitare o ridurre il danno? O non possiamo evitare la persona tossica? Occorre comprendere che l’attacco che la persona tossica fa non è necessariamente personale. Colpisce noi perchè siamo particolarmente sensibili, perchè conosce i nostri punti deboli e c’è un’attrazione pericolosa.
- Va fatto un lavoro di RISTRUTTURAZIONE COGNITIVA su se stessi, sulla propria capacità, sull’immagine di sè e dell’altro. Vanno sviluppati pensieri positivi, e sostituiti a quelli negativi o disfunzionali.
- Dire di NO, essere più assertivi, più determinati. Ci sono alcune situaizoni scomode che possiamo evitare, altre che possiamo imparare a gestire.
- Ascoltarsi, focalizzarsi sui propri DESIDERI e BISOGNI;
- Aumentare l’autostima e l’EMPOWERMENT.
Il primo passo per il cambiamento è comprendere come ci si relaziona agli altri, modificare per quanto possibile il rapporto con gli altri, e lavorare sulle proprie risorse interne.
Hai bisogno di aiuto? Chedi al nostro psicologo online
valentina ambrosio
Nessun commento