La spugna emotiva
Hai mai sentito parlare di “spugna emotiva”? Sei tra quelle persone che quando entrano in una stanza notano qualsiasi cosa? Siete in grado di sentire gli odori più impensabili o riuscite a vedere i dettagli più impercettibili?
Se alle domande appena fatte, la risposta è sempre un sì, allora sicuramente siete delle persone altamente sensibili, ovvero delle “spugne emotive”.
E fin qui non c’è nulla di male: eppure, questa sensibilità può nascondere un lato oscuro. Se non gestita come dovuto, può arrivare infatti a schiacciarvi.
Essere una spugna emotiva
Sono tante le persone che hanno la capacità di sentire e vedere tutto, come altrettanto numerose sono le persone in grado di assorbire le emozioni altrui: persone altamente empatiche (e questo sicuramente è un valore aggiunto), che possono arrivare a provare troppa sofferenza.
Questo perché si può arrivare ad essere delle vere e proprie spugne emotive.
Cosa significa essere una spugna emotiva?
Significa assorbire completamente le emozioni altrui, percepire la sofferenza degli altri come se fosse la propria, dimenticare se stessi, per pensare agli altri. Questo non può che essere deleterio: una spugna emotiva, infatti, spesso è vittima di tensioni e stress, fino a sentirsi sopraffatta.
Ma che caratteristiche presentano le persone spugne emotive?
Come sono le spugne emotive?
Generalmente, queste persone sono brave ad intuire gli stati d’animo altrui, senza bisogno di tante parole: sanno calarsi nei panni altrui e, spesso, lo fanno in modo così eccessivo da far proprie le emozioni altrui.
Per questo, spesso e volentieri, le spugne emotive investono buona parte del loro tempo per cercare soluzioni ai problemi altrui, dimenticando i propri. Non stupiamoci, dunque, se queste persone attirano facilmente persone problematiche o che tendono a sfruttarle proprio da un punto di vista emotivo: le spugne, infatti, tendono a mettere gli altri al primo posto.
Ma a cosa può portare tutto questo?
Conseguenze dell’essere spugne emotive
Essendo così sensibili, empatiche e solidali, finiscono per farsi male con le loro mani. Gli altri, infatti, si aspettano sempre tanto da loro, forse troppo, e questo non può che portarli a farsi carico dei problemi altrui, accettando il ruolo di regolatori emotivi.
Non solo, il preoccuparsi e l’occuparsi solo degli altri può portarli a offuscare la loro identità, fino a fare solo quello che gli altri si aspettano. In un certo senso, ci si comporta come gli altri si aspettano e non come si vorrebbe davvero: per questo sarebbe utile cercare di mettere fine a questo circolo vizioso.
Come smettere di essere delle vittime emotive
Una persona spugna emotiva dovrebbe innanzitutto essere consapevole di queste sue caratteristiche e del fatto che può essere vittima di comportamenti tossici e di persone tossiche, dunque.
Inoltre, dovrebbe riuscire a gestire i suoi sensi di colpa, per evitare di mettersi sempre al servizio degli altri.
Come uscire dal ruolo di spugna emotiva
Occorre sicuramente prendere consapevolezza del fatto che è giusto riconquistare la propria libertà, e che essere persone sensibili, non significa risolvere sempre e comunque i problemi altrui o riuscire a gestire le emozioni altrui.
Facendo questo, infatti, non solo facciamo male a noi stessi, ma non permettiamo all’altro di gestire da solo le sue emozioni, non gli permettiamo di crescere, di assumersi le sue responsabilità.
Occorre ricordare che noi siamo responsabili innanzitutto della nostra vita e delle nostre emozioni e, di conseguenza, dobbiamo prenderci cura primariamente di noi.
Se ci sentiamo sopraffatti, perché stiamo assorbendo le emozioni altrui, cerchiamo di comprendere che forse è arrivato il momento di porci diversamente nei confronti delle nostre emozioni. Essere empatici è un bene, dimenticarsi di se stessi, no. In questi casi, pensate che il vostro dovere è quello di difendervi dalle emozioni altrui.
Per farlo, provate ad allontanarvi dalle persone negative e provate, invece, a circondarvi di tanta positività, proprio per assorbire cose buone.
Per poter riuscire in questi propositi, provate a scegliere la strada della meditazione, per disconnettervi dal mondo esterno e rilassarvi, al fine di aumentare quello che è il vostro benessere fisico e mentale.
Ricordate che non stiamo affermando di non dover aiutare gli altri, bensì di imparare a fissare dei limiti, perché non è giusto smettere di dare priorità ai nostri problemi ed alle nostre emozioni.
Dunque, se volete ascoltare lo sfogo di un vostro amico, fatelo ma non impiegate tutta la vostra giornata per fare solo questo. Non dimenticate che ci sono questioni che riguardano anche voi e solo a voi spetta affrontarle.
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