Paura degli oggetti sommersi
Paura degli oggetti sommersi, ne avete mai sentito parlare?
Quando si parla di paure e, nei casi più gravi, di fobie, ci si addentra inevitabilmente in un mondo molto vasto e ampio caratterizzato da tantissime paure e fobie, da quelle più comuni e diffuse a quelle molto particolari.
Spesso, infatti, quando si sente parlare di una determinata paura o fobia, ci si chiede se effettivamente sia riconosciuta come tale o se, semplicemente, sia un artificio della mente di chi la prova. In realtà, bisogna dire che ogni fobia ha una propria giustificazione e, soprattutto, una determinata definizione proprio perché l’ambito tematico in questione è davvero molto ampio ed in continuo aggiornamento; la logica che si segue, infatti, è proprio quella di “non lasciare fuori nulla” quindi di dare un giusto riconoscimento ad ogni fobia.
Una paura spesso incontrollata e che mette davvero a disagio chi la prova è la paura degli oggetti sommersi. Questa fobia specifica, ed alquanto particolare, viene definita come Submechanophobia: ne avete mai sentito parlare?
In questo articolo, cercheremo di capire cosa comporti questa fobia e cosa occorra fare per poterla combattere con qualche suggerimento utile.
Submechanophobia: di cosa stiamo parlando?
Come già abbiamo accennato, il mondo delle fobie è davvero molto ampio e caratterizzato da innumerevoli fobie specifiche tanto che è praticamente impossibile pensare di conoscerle tutte: una tra quelle più particolari è, sicuramente, la submechanophobia.
Di cosa parliamo? “La paura degli oggetti artificiali sommersi. Le persone con submechanophobia hanno spesso paura delle grandi eliche, delle boe, delle navi affondate o dei sottomarini”.
Questa definizione sicuramente ci fa capire cosa sia questa fobia, ma apre un’altra serie di domande tra cui: “da dove origina?” Come già accennato, qualsiasi fobia, anche quella che può apparire come particolare o addirittura “strana”, ha una propria giustificazione e, ovviamente, trae origine da qualcosa che spesso è proprio un evento specifico.
Nel caso della submechanophobia si ipotizza come questa fobia sia dovuta ad una sensazione specifica. La gente che ne soffre, infatti, si preoccupa di poter affondare ed essere sommerso dall’acqua del mare proprio come avviene a quegli oggetti.
Insomma, è un po’ come se quella persona si identificasse con quell’oggetto e sentisse inquietudine e paura per il fatto stesso che quell’oggetto è sommerso dall’acqua. Questo, infatti, ha fatto ipotizzare un collegamento specifico tra questa fobia e la Talassofobia che, nello specifico, è la fobia del mare e delle sue profondità.
Una fobia alquanto comune e diffusa. Entrambe queste fobie hanno un aspetto in comune che va comunque sottolineato: la paura del mare o degli oggetti sommersi viene innescata proprio dalla paura dell’ignoto.
Se ci pensiamo, la paura dell’ignoto è sicuramente una reazione naturale: insomma, è naturale cercare di fare attenzione a corpi idrici che, per esempio, possono nascondere anche dei pericoli, soprattutto se non si ha una certa familiarità con essi.
E sono proprio questi pericoli, o meglio il pensiero che possano esserci, a poter scatenare la nostra paura. Chi soffre di queste fobie, infatti, ha paura del mare o degli oggetti sommersi perché non sa cosa “cosa aspettarsi” e cosa ci potrebbe essere.
Consigli utili: cosa occorre fare se si ha la paura degli oggetti sommersi
Ora non possiamo non venire ad un aspetto cruciale che, spesso, accompagna le fobie: cosa si può fare per ridurre questa sensazione di paura?
Sicuramente affrontare un percorso terapeutico, soprattutto se la fobia diventa invalidante per la propria vita, può essere una giusta via ma comunque si può fare qualcosa di pratico per cercare di ridurla o per cercare di affrontarla al meglio. Ecco qualche consiglio, qui di seguito.
Consapevolezza: primo passo
Per quanto possa essere difficile affrontare ciò che ci fa stare male, spesso è il primo vero passo da fare: affrontare e analizzare ciò che ci fa paura e che ci fa stare male è il primo modo per stare meglio perché in questo modo si riesce ad avere controllo sugli stimoli che causano ansia e su ciò che si prova.
Ciò che possiamo fare è proprio questo: capire cosa realmente ci fa paura, magari facendo una lista, analizzando la nostra reazione, ossia cosa proviamo di fronte a questi stimoli.
Razionalizzazione: secondo passo
Quando si ha paura o si vive una fobia, è davvero molto difficile essere lucidi e non farsi prendere dalla nostra parte irrazionale. Nonostante sia difficile, però, un buon metodo per affrontare la fobia è proprio cercare di razionalizzarla al massimo: in questo caso, quindi, potreste pensare a quanto state male e potreste cercare di capire quanto sia intensa questa sensazione.
In questo modo, andrete ad oggettivare e a razionalizzare la fobia attivando, appunto, la parte razionale di voi.
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