Relazione possessiva o Amore?
Siamo in una relazione possessiva se…
Molti credono che amare qualcuno significhi possederlo: non è raro confondere l’amore con altre cose come il possesso.
Eppure, l’amore è una cosa ed il possesso un’altra: cerchiamo di capirne di più qui di seguito, mettendo in evidenza la differenza tra amore e possesso.
Amore significa possedere?
Quando stiamo con qualcuno, vogliamo passare la maggior parte del nostro tempo con lui: quando siamo innamorati vogliamo condividere la nostra vita, le nostre idee e quello che ci capita durante la giornata con la nostra dolce metà.
Questo è del tutto normale: l’amore, d’altronde, presuppone diversi ingredienti come la condivisione, il confronto, il rispetto, la considerazione dell’altro e delle sue idee. Amare qualcuno significa riconoscere la sua individualità, accentandone pregi e difetti.
Cosa invece non è l’amore?
Sicuramente la parola amore non fa rima con quella di possesso: stare con qualcuno significa poter contare su di lui, ma non legarsi all’altro fino a soffocarlo. Amare significa lasciar l’altro libero di amarci. Il possesso presuppone ben altro invece: chi vuole possedere una persona la vuole trattenere, afferrare e l’amore non fa questo.
L’amore tiene e non trattiene.
Come possiamo capire se quindi siamo in presenza di un rapporto di amore o di possesso?
È una relazione possessiva? Perché?
Sicuramente possiamo fare caso ad alcuni segnali: se la persona che dice di amarci manifesta una gelosia sproporzionata nei nostri confronti, con l’intento di tenerci tutta per sé, sicuramente non siamo in presenza di amore. Se ci maltratta, da un punto di vista fisico e psicologico, non possiamo sicuramente dire che ci sta manifestando il suo amore.
Il maltrattamento infatti è una forma di possesso e di potere.
La parola amore, però, non fa rima con quella di potere. Se la persona che ci sta accanto vuole sapere ogni nostro minimo passo, ci controlla in tutto e per tutto, sta facendo proprio questo: sta tentando di circuirci, manipolarci. Sta tentando di possederci.
Ma perché una persona può arrivare ad essere possessiva? Perché un uomo, per esempio, può arrivare ad essere possessivo?
Partiamo dal presupposto che una persona che cerca di possederne un’altra, attraverso questo atteggiamento, non fa altro che dimostrare la sua fragilità e la sua insicurezza.
La possessività deriva dal passato e affonda le sue radici nel rapporto che abbiamo avuto con le nostre figure di attaccamento.
Un rapporto, questo, che sicuramente non è stato in grado di darci quella sicurezza necessaria per riuscire a rapportarci all’altro in maniera sana e funzionale.
Caratteristiche di una sana relazione
Da quanto detto si evince una cosa fondamentale: una relazione, affinché sia considerata sana, deve essere caratterizzata dalla presenza di amore e non di possesso. In una relazione d’amore sana, i due componenti della coppia devono rispettarsi e rispettare quella distanza funzionale al rapporto stesso.
Perché in mancanza di questa distanza si tende a considerare l’altra persona come nostra, in una sorte di fusione che non può che essere controproducente. Ogni persona, infatti, deve essere e sentirsi libera di agire, di pensare in base al proprio modo di vedere le cose.
Stare con qualcuno non significa adeguarsi a quello che vuole lui. Stare insieme ad una persona significa rispettare le sue idee, tenendo conto anche delle nostre, sapendo scendere a compromessi.
Liberarsi da una relazione possessiva
Se siete in una relazione possessiva che vi soffoca, vi chiude e vi limita, sicuramente non state vivendo un rapporto d’amore, ma di possesso. Cosa fare in questi casi?
Sicuramente bisogna riconoscere di essere vittime di una relazione di questo tipo. Avere consapevolezza di questo è il primo passo per poter uscire da questo circolo vizioso.
Dopo la consapevolezza, è necessario sicuramente un ulteriore passo, però: quello del cambiamento. Cosa intendiamo?
Per poter uscire da una situazione di questo tipo dobbiamo migliorare, crescere, allenare la nostra autostima e soprattutto la nostra autonomia emotiva.
Come riuscirci? Sicuramente prendendoci cura di noi: che obiettivi abbiamo? O meglio, chiediamoci innanzitutto se abbiamo degli obiettivi. Solo così possiamo cercare di raggiungerli.
Il passo successivo? Cerchiamo di raggiungerli.
Chiediamoci cosa davvero potrebbe renderci felici e agiamo in questo senso. Rinunciamo al bisogno di cambiare l’altra persona, poiché una persona cambia solo se lo vuole davvero e non se lo vogliamo noi.
Noi possiamo pretendere qualcosa solo da noi stessi.
Iniziamo a pretendere da noi serenità e indipendenza, dunque: se una persona che ci sta accanto ci soffoca e ci priva di cose e persone che in realtà noi vorremo avere, allontaniamola, soprattutto se abbiamo cercato di farle capire il nostro disagio più e più volte.
Impariamo a dire no quando vogliamo dire no: poniamo dei confini a quelle richieste che proprio non possiamo e non dobbiamo accettare. Ricordate che l’amore è ben altro e presuppone sempre due ingredienti fondamentali: l’impegno e la volontà, ma da entrambi le parti.
Da soli non si va da nessuna parte.
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