Amore depressivo: cosa è?
Quando si parla di amore si pensa ad un mondo fatto di rispetto, di condivisione, impegno e lealtà. Purtroppo, però, ci sono coppie che si ritrovano a vivere una altro tipo di amore: l’amore depressivo. Ne avete mai sentito parlare? Forse qualcuno che conoscete l’ha anche vissuto e magari non sapevate che si trattasse proprio di amore depressivo.
Ma che caratteristiche presenta questo tipo di amore? E perché si parla di amore depressivo?
Amore depressivo: di cosa stiamo parlando?
Parlare di amore depressivo significa sicuramente parlare di un amore prevalentemente caratterizzato dall’assenza di una sana presenza, un amore che ha, come base, la mancanza di qualcosa: in un certo senso, non vi è uno scambio reciproco di attenzioni e uno dei due partner, spesso, arriva quasi ad elemosinarle dall’altro.
Parliamo di quegli amori che più che dell’amore, si nutrono di altro e che vengono quasi vissuti come un obbligo.
Ma di cosa parliamo nello specifico? Quando si arriva a sperimentare quest’amore? Quando uno o entrambi i soggetti ricevono una diagnosi di depressione.
Cos’è la depressione?
Se facciamo riferimento al DSM -5, ci rendiamo conto di come si debba parlare di depressioni e non depressione, proprio perché troviamo varie sindromi all’interno dei disturbi depressivi. A tal proposito bisogna fare una precisazione: la depressione sicuramente è un disturbo dell’umore e siamo in presenza di questo disturbo quando le modificazioni del tono dell’umore sono davvero patologiche, ovvero quando sono pervasive e influenzano significativamente il funzionamento sociale e lavorativo del soggetto.
In questo caso, la persona depressa si ritrova a sperimentare tristezza, calo della spinta vitale, ideazioni negative, marcato disinteresse verso le normali attività, bassa autostima o eccessivi sensi di colpa. In situazioni come queste, anche il legame tra i partner arriva a risentirne.
Durante uno stato depressivo, possono essere sperimentati sentimenti negativi e per questo una coppia può arrivare anche a traballare: sicuramente l’amore richiede equilibrio e in queste situazioni proprio questo manca, ecco perché prima parlavamo di mancanza.
Ovviamente, come vedremo tra poco, quando si parla di depressione ci sono anche altre mancanze.
Eppure, gli amori depressivi possono essere vissuti con una certa intensità: chi si ritrova in queste situazioni spesso parte dal presupposto che l’amore possa essere la soluzione a tutti i problemi.
La depressione e le sue mancanze
La depressione, lo abbiamo detto, è un disturbo caratterizzato da varie mancanze: una persona depressa si sente sola e non si ama. Non ama la vita, non ama se stessa e ciò che la circonda: proprio per questo, una persona depressa può cercare di ritrovare nell’altro un appiglio, una ragione per vivere, fino a considerarlo come la soluzione di tutti i suoi problemi.
L’amore depressivo nasce proprio quando uno dei due partner che è emotivamente carente trova nell’altro un appiglio per trasformare la sua situazione. L’altro, in un certo senso, è considerato funzionale per il proprio benessere. Qualcosa quasi da sfruttare per stare meglio.
Quanto detto, dà sicuramente dell’amore una visione totalmente egoistica: ecco perché l’altro può arrivare a fare un passo indietro, fino a smettere di dare conforto. La persona depressa di conseguenza, a sua volta, si ritroverà a chiedere e quasi a supplicare le attenzioni che mancano, per ritornare a stare bene e allontanare il malessere provato.
Amore depressivo: ma è davvero amore?
Quanto detto sin’ora ci fa capire che in realtà in queste circostanze non siamo in presenza di un amore sano. L’amore presuppone ben altro che la ricerca di attenzioni: sicuramente è importante essere amati, ma altrettanto importante è amare l’altro. La reciprocità è fondamentale.
In questi casi, però, come si può amare l’altro se non si ama nemmeno se stessi?
Se non proviamo amore per noi, come possiamo anche solo pensare di provarlo per un’altra persona?
Quello che la persona depressa prova in questi casi non è tanto amore: la persona depressa, in un certo senso, nutre l’idea di poter essere salvata dal proprio partner, proprio perché la depressione comporta un senso di smarrimento e di vuoto interiore.
Un rapporto che alla base ha questi presupposti è destinato a fallire e il fallimento, in questo caso soprattutto, verrà vissuto come una catastrofe.
Quanto detto sin’ora non vuol mettere in rilievo il fatto che non ci si possa appoggiare all’altro, in momenti no della propria vita, ma fare dell’altro il proprio Salvatore non funziona: per questo gli amori depressivi non possono funzionare a lungo.
Questo vale anche nel caso in cui entrambi i partner attraversino una depressione: alla fine, uno dei due si ritroverà a vestire i panni di Salvatore e quindi a voler salvare l’altro; questa modalità di funzionamento a lungo andare, però, non può che essere deleteria: un rapporto d’amore, per poter essere sano e sopravvivere, deve nutrirsi di stabilità, una stabilità interiore che deve essere primariamente ritrovata con se stessi e che consenta di vedere nell’altro un valore aggiunto e non un oggetto da utilizzare per stare meglio con se stessi.
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