Lockdown e vita di coppia: come trovare nuovi equilibri

Lockdown e vita di coppia: come trovare nuovi equilibri

La vita di coppia durante il lockdown

Nello scorso lockdown, noi professionisti che lavoriamo nel campo della salute psicologica, abbiamo assistito, non solo all’aumento delle richieste di aiuto di fronte all’emergere e all’aggravarsi di diverse problematiche (disturbi d’ansia, disturbi del sonno, depressione, etc.), ma anche all’aumento di tali richieste, da parte delle coppie in crisi.

Quali cambiamenti nella vita di coppia durante il lockdown

Nonostante, a inizio lockdown, il mondo della psicologia si sia interrogato su quali potessero essere le conseguenze delle restrizioni, esso si è trovato davanti a degli scenari nuovi, che hanno posto nuovi interrogativi e la ricerca di nuove strategie per far fronte alla crisi che ha investito, nello specifico, molte coppie.

Gli scenari più comuni hanno riguardato almeno 3 tipologie di coppie che si sono ritrovate improvvisamente a far fronte a diverse dinamiche:

  • Coppie sposate o che convivono (con e senza figli)
  • Coppie longeve non conviventi
  • Coppie nate da poco tempo non conviventi

Coppie sposate

Per quanto riguarda le COPPIE SPOSATE O CONVIVENTI, esse si sono ritrovate, da un giorno all’altro, a convivere a casa h24. Molto spesso, i partner della coppia erano impegnati lavorativamente e quindi, il tempo di condivisione di spazi e attività era limitato al fine settimana, e spesso nemmeno a quello. C’è da sottolineare la presenza di figli, anche loro presenti in casa h24 e, in tanti casi, la presenza di appartamenti non sufficientemente grandi per sostenere, in modo consono, la presenza contemporanea di più membri. Allo stress, alla frustrazione, all’ansia per il contagio al virus, si sono uniti anche quelli dovuti a una convivenza forzata che ha richiesto nuove strategie di coping a cui le persone, spesso, non hanno avuto accesso automatico.

Coppie longeve non conviventi

Nel secondo caso, COPPIE LONGEVE NON CONVIVENTI, è venuta meno la forzata convivenza ma, in qualche modo, si è presentata la situazione opposta: l’impossibilità di vedersi. In questo scenario, sono almeno due le situazioni presentatesi: coppie che hanno sofferto la distanza e che si sono rivolte a specialisti con lo scopo di farsi supportare psicologicamente per far fronte alle emozioni di preoccupazione, frustrazione, tristezza etc., e coppie che, probabilmente, già vivevano dei conflitti interni (esplicitati o meno) e che hanno finito per separarsi definitivamente. Nella mia esperienza, ho avuto in carico diverse persone che mi hanno contattata per comprendere ed elaborare i loro nuovi sentimenti e le loro nuove emozioni emerse in un clima di riflessione quasi forzata, e valutare la natura di questi, con l’obiettivo di dare una svolta alla loro storia d’amore, in un modo o in un altro.

Giovani coppie

Infine, nel caso delle COPPIE NATE DA POCO TEMPO NON CONVIVENTI, la particolarità della situazione, ha posto loro di fronte a una condizione di impossibilità nell’approfondire la conoscenza. Sappiamo bene che, all’inizio di un rapporto, la frequentazione ha lo scopo di conoscersi nei vari aspetti e ambiti di vita, ma anche di stringere un legame: più esperienza si fa insieme, più emozioni si vivono e, quindi, si crea un legame maggiore. L’impossibilità di fare queste esperienze ha, in molti casi, troncato sul nascere queste nuove conoscenze che, spesso, non sono state riprese a fine lockdown.

Conclusioni sui cambiamenti

È evidente che la situazione che abbiamo vissuto la scorsa primavera, ha portato alla luce delle criticità e ne ha create di nuove.

Il lavoro maggiore è stato fatto con le coppie sposate o conviventi. Quest’ultime hanno richiesto, per la maggiore, un aiuto psicologico per superare il momento e per trovare nuove strategie, nonché risolvere delle disfunzionalità che probabilmente erano già presenti prima della quarantena, ma che non sono mai state affrontate. Problematiche che nella vita di coppia durante il lockdown sono emerse solo quando i partner si sono ritrovati a vivere situazioni di forte frustrazione: parlo, nello specifico, di difficoltà comunicative che hanno reso difficili anche altre questioni, come la gestione degli spazi e dei figli.

Il lavoro con le coppie conviventi, ha riguardato, da una parte la necessità di costruire una comunicazione più efficace e un’alleanza rispetto alla gestione delle dinamiche familiari, della privacy individuale, e, dall’altra, la necessità di trovare dei nuovi “spazi” (fisici ed emotivi) per la coppia, come, ad esempio, ritagliarsi un momento della giornata tutto per sé e/o trovare nuovi punti di stimolazione (es. “darsi appuntamento” a un preciso orario, solitamente serale, in un posto “riservato”).

Trovare nuovi equilibri non è facile, soprattutto quando si è coinvolti in prima persona, ma, soprattutto, non sempre essi sono direttamente accessibili alle coppie. Spesso, è necessario intraprendere un percorso di terapia che aiuti la coppia a trovare sempre più funzionali strategie per affrontare situazioni impreviste.


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