Relazione malata: in quali casi possiamo parlarne

Relazione malata, relazione di fusione.

Per la prima volta, oppure come al solito, ci ritroviamo in una relazione dove ci sentiamo completamente fusi con l’altro, viviamo per l’altro, viviamo dentro l’altro, ci sentiamo appagati, eppure le persone a noi vicine ci dicono che sono preoccupate, che ci vedono cambiati, che non ci riconoscono più… perché non sono felici per noi?

Ci domandiamo… cosa c’è in questa relazione che gli altri vedono, che a noi sfugge?

Spesso ciò che è visibile solo dall’esterno, è l’ego di uno dei due partner e la sottomissione dell’altro. Non è per niente facile disattivare l’ego della persona che amiamo, quando siamo all’interno di una relazione malata.

Ma una volta che ci siamo resi conto che le sue virtù sono in realtà armi a doppio taglio, e che utilizza il suo ego per crearsi aspettative su di noi e sottometterci, bisogna avere ben chiaro in mente che l’unica cosa che vuole è colmare i suoi vuoti attraverso il controllo, un attaccamento poco salutare con cui maschera la sua immaturità.

“È necessario capire che l’ego è un modo per immobilizzare le forze che muovono l’amore cosciente, l’amore maturo che si offre in modo pieno e libero all’altro per formare una coppia, per avere un progetto comune, rispettando sempre la crescita personale di ciascuno.”

Come gestire chi ha un ego spropositato

Se il vostro partner è un abile artefice dell’egoismo, ponetegli dei limiti da subito e fategli capire esplicitamente che amare non è giudicare, né controllare, e ancor meno riempire i nostri vuoti e le nostre insicurezze attraverso la manipolazione.

L’amore non deve essere un peso, ma una possibilità di crescita interiore.

È una condivisione reciproca dei propri Io e dove c’è condivisione, non può mai esserci sottomissione e neanche una relazione che può definirsi malata.


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