Viaggio nell’emozione della rabbia
La rabbia è un’emozione adattiva che tutti gli esseri umani vivono. Questa può essere espressa o può essere soffocata divenendo quindi rabbia repressa.
I modi di vivere ed esprimere questa emozioni sono simili sia nei bambini sia negli adulti. Ciò che cambia riguarda più che altro gli strumenti a disposizione per gestirla ed esprimerla che, per ovvi motivi, negli adulti sono molto più complessi e articolati che nei piccini.
Guardando i bambini possiamo vedere che tra le manifestazioni rabbiose più comuni troviamo il lancio di oggetti, le urla e il pianto. Questi contenuti evolvono quando l’emozione incontra il linguaggio e quindi può trovare un canale di sfogo anche attraverso le parole.
La rabbia ha delle sfumature diverse tra le quali momenti di picco emotivo massimo (collera) oppure picchi emotivi minimi (fastidio, irritazione). Nonostante questi diversi gradi di intensità è importante sfogare la rabbia nel modo più funzionale possibile così che non distrugga la persona che la prova e le persone che le stanno vicino.
Spesso la rabbia sorge nel momento in cui la persona vive un’ingiustizia o subisce il comportamento di qualcun altro senza condividerlo, oppure nel momento in cui qualcuno la pensa in modo molto diverso da noi.
Quando è l’adulto ad arrabbiarsi
In età adulta la rabbia si esprimere fisicamente, fortunatamente, solo in pochi casi e utilizza il canale verbale la maggior parte delle volte (parolacce, urla, grida, volume della voce elevato).
Anche il corpo segue di pari passo l’andamento emotivo della rabbia assumendo una maggiore tensione fisica e una postura orientata all’attacco e all’aggressione.
Il battito cardiaco e la respirazione aumentano, durante picchi di rabbia intensa, e siamo, a tutti gli effetti, pronti alla difesa, all’attacco o alla fuga.
Imparare a gestire la rabbia
Per come è evoluta la nostra specie e nella nostra società ultra moderna è importantissimo esprimere la rabbia, senza reprimerla, ma è altresì importante non dirigerla fisicamente e verbalmente verso qualcuno con aggressività.
Come fare? Beh, intanto permettiamoci di riconoscere questa emozione e di comunicarcelo.
Poi è possibile ritagliarsi un momento per se stessi nel quale ci allontaniamo dalla persona o dalle persone coinvolte nel conflitto così da permettere alla rabbia di estinguersi a livello fisiologico.
Successivamente potremo utilizzare un canale comunicativo linguistico che, sbollito il picco alto di rabbia, ci permetterà di condividere le nostre ragioni con chi di dovere e provare a trovare un punto di mediazione così da riappacificarci.
Occhio! Non sempre sarà possibile trovare un accordo, infatti spesso le relazioni possono finire e le persone possono allontanarsi se non trovano un compromesso.
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Andrea Botti
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