Diventare madre: cambiamenti e nuove emozioni
Diventare madre: quali cambiamenti comporta.
La maternità è per la donna un passaggio di vita, una fase evolutiva di profondo cambiamento.
L’evento nascita irrompe nella vita della donna e porta con sé molti cambiamenti: il primo riguarda la vita quotidiana ed è caratterizzato da un aumento di compiti e responsabilità, portando a una situazione sovraccaricante e quindi stressante. La seconda modifica importante riguarda le sensazioni e il modo di percepire se stesse.
Molte emozioni si intrecciano fra loro:
- Tristezza per la perdita delle sicurezze precedenti
- Ansia per il senso di inadeguatezza
- Irritabilità e sbalzi di umore
- Paura per la nuova situazione
Queste emozioni percepite come negative sono lontane dall’ideale di maternità proposto dai media e dall’immaginario collettivo e perciò fanno sentire la neo mamma ancora più inadeguata.
La nascita del senso dell’essere madre emerge gradualmente ed è un’esperienza interiore intensa, per molti aspetti inattesa e ambivalente, come ambivalente è il manifestarsi dell’amore materno caratteristico di questa nuova identità.
Secondo Stern con la nascita del primo figlio la donna comincia un riesame radicale dell’organizzazione della propria vita e delle priorità; questa nuova organizzazione viene chiamata costellazione materna e prevede:
- Passaggio da figlia a madre
- Passaggio da coppia a triade
- Rielaborazione del rapporto con la propria madre
- Influenza delle rappresentazioni della famiglia di origine
Questo processo richiede del tempo e fa sì che in ogni donna avvenga una silenziosa battaglia interiore che la pone di fronte alla sua umana e normale impossibilità a fare tutto per tutti e la voglia di svolgere al meglio il suo ruolo, si trova emotivamente combattuta fra il dedicarsi completamente al nuovo nato e i suoi doveri di madre per altri figli, di donna di casa, di moglie e di lavoratrice.
Nella gravidanza e nella relazione con il figlio si rivivono anche le proprie esperienze infantili. Nel rapporto madre-figlio influisce l’eredità che la figlia ha ricevuto dalla propria madre nel suo primo legame con lei, perché la famiglia di origine è il contesto più influente, è il copione al quale facciamo riferimento nei rapporti interpersonali; esserne consapevoli ci permette di decidere se riproporlo o meno anche nella identità di madre.
Attraverso il lavoro terapeutico si offre un sostegno alle neo mamme in questo particolare momento evolutivo e viene agevolata la presa di contatto con le proprie emozioni.
Tale lavoro avviene attraverso il racconto delle proprie difficoltà, l’ammissione dei propri pensieri sia negativi che positivi e quindi alla maggiore fiducia nel proprio modo di essere madre. In uno spazio protetto la donna è libera di dare voce anche alle parti più faticose da accettare e ai sentimenti più forti che possono emergere a causa dei forti cambiamenti che la maternità porta con sé, può ripercorrere la propria storia riappropriandosi del passato per darsi un futuro e poter potenziare i propri punti di forza.
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Erica Bigini
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