Il lavoro, la carriera, vedere invecchiare ai miei, il matrimonio, tutto ciò mi terrorizza.
Salve, sono uno studente di 22 anni. Credo di non godermi appieno questo periodo e vedo la vita scorrere incessante senza aspettarmi.
Comincio col dire che ho una famiglia splendida e non ho avuto problemi durante l’infanzia e l’adolescenza, a eccezione del fatto che non ho vissuto la vita sociale tipica degli adolescenti. In tal senso mi sono “svegliato” tardi e infatti ho passato la maggior parte del mio tempo libero dentro le mura di casa. Questo mi logora e mi fa pensare a cosa sarebbe potuto essere ma non è stato.
Dopo le superiori mi sono trasferito dal mio paese a Milano, e al contrario di quanto si potrebbe pensare non ho avvertito molto il caos da grande città. Il problema è che il primo anno e mezzo mi trovavo abbastanza bene ma stavo quasi sempre a casa, nonostante volessi recuperare l’adolescenza perduta, e questo perchè uscire non aveva lo stesso sapore, non ero più un ragazzino, non ero spensierato come un ragazzino e nessuno mi trattava da ragazzino e questo mi metteva un’ansia incredibile.
Poi è arrivato il Covid e sono tornato al mio paesello, dove ho passato un anno in totale serenità, quasi come una vacanza perenne (pur studiando e dando esami). Adesso mi ritrovo nuovamente a MIlano, mi forzo a uscire con gli amici ogni giorno ma ogni volta provo una tristezza incredibile, mi sembra tutto squallido, uscire, bere, fare due chiacchere, avere a che fare con buzzurri ubriachi, vedere gente più giovane di me che ha fatto mille esperienze, e io nessuna, e per divertirmi un minimo mi devo ubriacare.
Non è questa la vita meravigliosa da studente che mi aspettavo, odio provvedere a me stesso da solo (anche se non ho problemi di denaro), odio uscire per pomeirggi che trovo veramente vuoti e che non mi danno nessuno stimolo, non capisco come facciano tutti a vivere gli “anni più belli” in modo così banale e squallido, in modo grigio.
E odio pensare che non potrò mai essere più spensierato e libero da responsabilità come lo sono adesso. Vorrei mollare tutto e tornare dai miei al paese, e stare chiuso a casa per uscire giusto ogni tanto in piazzetta, ma mi forzo a restare qui per non pensare poi a “quel che sarebbe potuto essere” che tanto mi attanaglia, ma se il divertimento è questo non so davvero avere pensieri positivi, ho una costante sensazione di nausea e voglio solo andare a casa, senza pensare al domani che è un’ansia continua.
Il lavoro, la carriera, vedere invecchiare ai miei, il matrimonio, tutto ciò mi terrorizza e mi sento un quindicenne di quanto sono inadeguato a riguardo. Sento una profonda tristezza dentro di me.
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1 Commento
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valentina ambrosio
Pubblicato alle 12:26h, 10 MaggioCiao,
la prima cosa che mi verrebbe da dirti è; Fermati un attimo!!! Hai 22 anni, e i pensieri che hai elencato (lavoro, matrimonio, anzianità dei genitori..) dovrebbero essere lontani e ad ogni modo non fonte di ansia.
Mi concentrerei sulla situazione attuale che stai vivendo; la fase della vita, che a detta di tutti, dovrebbe essere la più spensierata. Ma tutti non sei TU! Mi chiedo se ti sei fermato a riflettere seriamente su cosa vuoi, cosa ti piace, cosa ti fa star bene, o se invece, preso dalla smania di recuperare il tempo perso, e dal conformarti agli altri, stia perdendo il senso delle tue giornate e del tuo personalissimo percorso di vita.
L’ansia, la tristezza di cui parli, sono segnali che non stai bene. perché non li ascolti?
Ti consiglio caldamente di iniziare un percorso di terapia per conoscerti meglio (sei l’unica persona con cui dovrai convivere a vita), per amarti e per sentirti meglio anche con gli altri.
resto a tua disposizione
Valentina Ambrosio