Ho un problema serio di binge eating, vorrei qualche consiglio
Tutto è iniziato al termine del percorso universitario.
Infanzia non semplice tra risse, bullismo, prese in giro e attacchi psicologici, ma dopo la maturità tutto andò per il verso giusto: cambiai città per l’università, nuove amicizie e lentamente (con l’aiuto di un supporto psicologico) sono riuscito a voltare pagina diventando una persona più sicura di sé e superando quello che ormai era il passato.
Sono trascorsi 8 anni.
Adesso ho 3 lauree e ho trascorso gli ultimi 8 anni a studiare.
Otto anni dove, finito un esame, c’era l’altro, e quindi la strada era delineata. Forse in salita, ma comunque era difficile perdersi. Ora invece, mi sento perso, spaesato, senza una meta. Cosa fare? Continuare a studiare? Master o dottorato? Cerco lavoro qui o in un altra città? E se dopo tutti questi anni di studio scopro che quel tipo di lavoro non fa per me?
Paure, ansia, stress.
Ebbene si, è stato sufficiente laurearmi per scatenare un serio problema di binge eating a 27 anni. Mi sono reso conto che il problema era serio quando ho finito un barattolo da 500gr di miele senza nessuna ragione apparente, ero sazio dalla primo cucchiaio!
Forse il punto più basso l’ho raggiunto quando ho ingurgitato un barattolo di nutella con salatini e grissini, dopo aver cenato, cioè dopo aver avuto 3 pasti normali durante l’arco della giornata.
Spaventoso.
Mi spaventa molto questa situazione. Forse è questo il motivo per cui ancora non riesco a chiedere un supporto psicologico reale e concreto. Ho scoperto questo sito e vorrei provare a chiedere consiglio a voi il modo come approcciare il problema. Grazie infinite.
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2 Commenti
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valentina ambrosio
Pubblicato alle 19:41h, 20 SettembreBuonasera,
ha descritto molto bene la sua sofferenza: aveva avuto un percorso tracciato e definito, adesso che è finito si sente completamente perso e senza controllo. Ed è quello che accade quando mangia grandissimi quantitativi di cibo (pur senza aver fame), perde il controllo su di sè e sul suo comportamento.
Ma immagino che sia, paradossalmente, un momento che placa le paure e le ansie, che permette, per un pò, di sfuggire ai pensieri e al futuro.
Le consiglio vivamente di iniziare a prendere in mano la sua vita, di interrompere questo ciclo di azioni autosabotanti e, attraverso un percorso di psicoterapia, iniziare a guardare in faccia le sue paure, i suoi demoni del passato, e ciò che le impedisce di realizzarsi.
Ha tutte le potenzialità e le risorse per farlo, occorre solo avere coraggio e iniziare a parlarne con un professionista!
Resto a sua disposizione
Cordiali saluti
Francesca Fabriani
Pubblicato alle 06:54h, 21 SettembreBuongiorno, da ciò che scrive il momento che stà passando è un momento carico di emotività che non riesce a gestire come vorrebbe ed usa comportamenti automatici e lesivi che la portano nella direzione opposta a ciò che desidera realizzare nella sua vita.. Ho letto attentamente ciò che ha scritto e penso che abbia colto un punto importante: la strutturazione del tempo. Quando siamo sottoposti a cambiamenti significativi e perdiamo la routine ed i punti di riferimento prima guadagnati, può accadere di mettere in atto dei comportamenti inappropriati proprio per gestire ciò che ci fa paura. Nel suo caso specifico sembra che il passaggio dall’essere studente a potenziale lavoratore abbia scatenato una serie di suoi processi interni che regola attraverso il cibo. Uno dei primi passi necessari è iniziare a capire cosa accade, che tipo di significato emotivo e congitivo dà ad un passaggio della vita così importante. Capisco che iniziare a conoscersi più profondamente entrando in contatto con sè possa spaventarla ma sono convinta che ora può iniziare a ritagliarsi spazi per pensare a sè e prendersi cura della sua salute.
Resto a sua disposizione
Un cordiale saluto