Depressione smart working covid

Che conseguenze può avere lo smartworking a livello sociale?

Buongiorno, ho 32 anni e da 6 mesi sono a casa in telelavoro. Ormai sono completamente demotivata, mi manca molto la parte sociale del lavoro e non riesco a farmi ‘bastare’ le call con i colleghi, anzi spesso non ne ho proprio voglia e non partecipo o se partecipo sono fiacca e abbattuta.

È innegabile che sia molto comodo non dover alzarmi all’alba per andare in ufficio ma mi manca poi tutto il resto, gli scambi sociali coi colleghi, vedere il mondo esterno, anche solo camminare per andare a pranzo. Stando dalla mattina alla sera in casa mi sento in una bolla ovattata nella quale ogni giornata è uguale all’altra.

Percepisco il lavoro da casa come troppo confortevole per me e dopo 6 mesi vedo che la mia motivazione e la mia energia sono ai minimi. Mi sembra che la mia mente e il mio corpo si stiano atrofizzando precocemente in questa condizione di iper-comfort nella quale meno faccio e meno ho voglia di fare.

Mi chiedo se sia normale sentirsi così. Spesso sento parlare dei vantaggi di questo ‘smartworking’ che alla fine smart non è, e sento raramente parlare delle conseguenze psicologiche che può avere sulle persone.


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2 Commenti
  • Andrea Botti
    Pubblicato alle 14:03h, 25 Settembre

    Buongiorno.
    Come in ogni cambiamento ci vuole tempo per trovare un equilibrio e riassestarsi.
    Lo smartworking è entrato in modo repentino nella nostra quotidianità.
    E’ tanto una risorsa quanto un limite se utilizzato senza una “policy” personale, oltre alle regole aziendali.
    E’ importante strutturare un ambiente confortevole proprio perchè, e la ricerca è dalla nostra parte, l’ambiente ha un effetto significativo su tutte le nostre funzioni cognitive e anche sul nostro umore.
    Come fare a strutturare questa policy personale?
    Si può partire con delle “to do list” che scandiscano i task e i tempi.
    E’ importante lavorare sulle pause e magari, Covid e tempo permettendo, sfruttarle per uscire e magari stare nel verde se c’è un parco o simili.
    Poi è importante sfruttare il tempo libero e il week end per compensare questo “ritiro sociale forzato”.
    Sfruttare quindi la possibilità magari di poter andare a letto un pelo più tardi, complice un risveglio tardivo, e sfruttare quel tempo per la condivisione con amici colleghi etc.
    Questi sono solo alcuni spunti.

    Le consiglio però di acquistare in edicola il numero di “Psicologia Contemporanea” di questi due mesi dove ci sono tantissimi spunti teorici e pratici sulla gestione pre, durante e post lockdown. Compreso lo smartworking.

    Resto a disposizione.

    Un saluto.

    dr Andrea Botti

  • Alice Carella
    Pubblicato alle 05:14h, 02 Ottobre

    Carissima,
    lo smartworking ha sicuramente dei vantaggi indiscussi, ma è anche vero che, per alcuni, è fonte di stress. Andare a lavoro, vedere i colleghi, confrontarsi e condividere, ha un grande valore per l’essere umano.
    Tuttavia, io credo che questo dipenda anche il tipo che facciamo al di fuori del lavoro. Se ciò che le manca, sono i contatti umani, cerchi di arricchire il suo tempo libero facendo attività che la portino a relazionarsi con le persone.
    Inoltre, le consiglio, quando lavora da casa, di mantenere le stesse abitudini di quando andava in ufficio. Mi riferisco alla possibilità di mantenere un continuum ed evitare che ci si abitui troppo alla vita da casa: si vesta, si trucchi e si siete ad una scrivania.

    Se questa difficoltà persiste o peggiora, le consiglio di prendere in considerazione la possibilità di contattare un professionista in modo da valutare insieme la necessità di approfondire questo suo stato di malessere.

    Rimango a sua disposizione.
    Saluti,

    Alice Carella

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