Una ragazza gender free: ci dobbiamo preoccupare?
Buonasera, cosa può spingere una ragazza di 13 anni, che è sempre stata femminile e che continua ad atteggiarsi da femmina (nel modo di vestire e anche nell’iniziare a mettere il mascara ad esempio), a dire che si sente maschio e che vuole utilizzare i pronomi maschili? Moda? E’ solo un periodo di confusione? Noi genitori cosa dobbiamo fare?
Premetto che non ne ha palato in casa, del resto è molto chiusa e purtroppo non aperta al dialogo, mi sono accorta per caso che alcune amiche si rivolgono a lei non chiamandola per nome e utilizzando il maschile e anche lei quando pensa di non essere sentita parla al maschile.
Ci dobbiamo preoccupare?
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1 Commento
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Francesca Di Niccola
Pubblicato alle 14:41h, 22 LuglioSalve signora,
la sua è una domanda che sorge spontanea dal momento che lei è stata un’attenta osservatrice e ha rilevato alcuni dettagli importanti che riguardano sua figlia. Lei ha scritto che sua figlia è particolarmente chiusa e comprendo la difficoltà in alcuni casi a sintonizzarsi con un’adolescente. Da una parte, le posso dire che in questa fase di vita, soprattutto nella società in cui viviamo ora, c’è un’apertura maggiore verso la possibilità di sperimentare e capire più da vicino aspetti della nostra personalità. Il concetto di identità, poi, è molto complesso in quanto attraversato da vari elementi: psicologici in primis ma anche sociologici. Oltre a maschio o femmina, esistono esistono oggi nuove sessualità che fanno emergere il superamento della dicotomia uomo/donna, per dare spazio alla normale compresenza dei tratti maschili e femminili. La diversità e l’unicità di ognuno di noi è un qualcosa da scoprire e da rispettare. Questo è a volte difficile se si vive un caos, un conflitto o un disagio interiore. Può essere utile intanto capire se sono presenti questi aspetti e sensazioni in sua figlia, oppure no. Il dialogo sicuramente rappresenta un tassello prezioso, magari iniziando proprio da queste sue osservazioni che ha descritto, facendo capire a sua figlia che è incuriosita e che vorrebbe che sua figlia condividesse eventuali paure, preoccupazioni o dubbi, ovviamente rispettando i suoi tempi e specificandole che può anche rivolgersi ad un supporto esterno, qualora lo ritenesse necessario.
Un caro saluto.
Dott.ssa Francesca Di Niccola