Perona malinconica chiusa

Sono emotivamente chiuso e malinconici: è possibile “sbloccarsi”?

Sono da sempre, fin da bambino, stato considerato una persona fredda e distaccata.

Avevo problemi di attenzione a scuola (elementari, medie e superiori): ero poco costante nello studio e nello svolgimento dei compiti e date le mie capacità (considerate dalle maestre nella media, se non più alte) venivo identificato come strafottente e trattato con ostilità e punizioni.

Alle medie sono stato vittima di violenze verbali da parte della classe, dalle quali cercavo di difendermi da solo.
Questo credo abbia influito sul mio modo di relazionarmi con le persone: ho da allora acquisito un modo di pormi antipatico ed aggressivo di cui ancora oggi credo di risentire, sebbene ne abbia preso coscienza e cerchi (con molte difficoltà) di uscire da questo “ruolo”.

Alle superiori ho avuto problemi analoghi con insegnanti ed alcuni compagni, tra insuccessi scolastici (solita situazione di capacità nella norma ma scarsa attenzione, intesa dagli insegnanti come atteggiamento “provocatorio”) e forme lievi ma comunque significative di bullismo verbale per la condizione economica della mia famiglia ed il mio aspetto fisico.

Oggi mi ritrovo a 19 anni ad essere una persona chiusa emotivamente, tendente alla malinconia, come mi sembra di esserlo stato per tutta la vita, e voglio sperare ci sia un modo per sbloccare, per quanto possibile, quella parte di me che non ho mai conosciuto; ossia quella genuinità che vedo nei miei coetanei e nei miei amici.

Non ho mai avuto una relazione sentimentale (sono stato rifiutato tante volte, altrettante volte ho rifiutato io per mancanza di interesse sincero), non mi innamoro/non parlo con una ragazza da due anni, non so dimostrare affetto ai miei genitori ed ai miei parenti in generale e mi piacerebbe farlo.

Forse posso contare sulla stima dei miei amici e di chi mi conosce, ma più per la mia visione del mondo ed il mio umorismo che per il mio calore umano. Ho paura che tutto questo faccia ormai parte della mia personalità, del mio modo di essere, e temo la possibilità che non ci sia margine di miglioramento.

Come mi dovrei comportare?

Cosa potrei fare, da me, per migliorare questa situazione?

Grazie.


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1 Commento
  • Eleonora Pinna
    Pubblicato alle 23:48h, 17 Luglio

    Caro ragazzo,

    il tema del non sentirsi capiti e del sentirsi diversi che riferisci attraverso la tua storia può averti reso maggiormente incline al lato “malinconico” della vita, ma sei ancora molto giovane e questo gioca a tuo favore in termini di cambiamento. Se desideri affrontare un percorso di crescita personale, è necessario che tu ti metta in gioco ed esca dalla tua zona di comfort. Fissa i tuoi obiettivi di cambiamento, ma parti da cose minime per poi affrontare nel tempo sfide più complesse. Fai quel passo, anche se all’inizio potresti non sentirti completamente a tuo agio, perchè non ti è familiare, “Allenati” alla leggerezza portando la tua attenzione a piccole cose. Potresti ad esempio ogni giorno scrivere un elenco delle cose per cui sei grato durante la giornata; possono essere semplici come il bel tempo o un messaggio inaspettato di un amico, etc. E, mentre vivi questo processo di cambiamento, evita di fare confronti con i tuoi coetanei. Ognuno di noi ha la propria storia e, spesso, le sfide che abbiamo affrontato ci hanno permesso di sviluppare qualità uniche, come ad esempio nel tuo caso, a sviluppare una visione del mondo che altri ammirano e ricercano, Certo, ci saranno lati di te che hai lasciato ben protetti e chiusi, ma potresti piano piano conoscere quella parte di te costruendo il tuo unico processo di cambiamento. L’ideale sarebbe non fare tutto questo da soli, soprattutto se riconduci questi atteggiamenti di chiusura emotiva ad esperienze negative ripetute che hanno consolidato nel tempo il tuo modo di affrontare la vita. Avere al proprio fianco un professionista che ci aiuta a comprenderci attraverso il dialogo e trovare uno spazio dove sentirsi capiti e accolti può fare la differenza. Per cui, il mio consiglio è di intraprendere un percorso con uno psicologo che possa sostenerti in questo processo.

    Spero di averti dato una risposta utile. In bocca al lupo!
    Dott.ssa Eleonora Pinna

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